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Il ''DAMS di [[Bologna]]'' fu il primo esperimento italiano in ambito accademico di un intero corso di laurea dedicato ad argomenti come lo spettacolo, la musica e le arti in genere. Il Dams nacque nel 1971 da un'idea e per iniziativa del grecista [[Benedetto Marzullo]], che vi coinvolse poi [[Umberto Eco]], [[Renato Barilli]], [[Adelio Ferrero]]. Tra i primi insegnanti [[Luciano Anceschi]], [[Tomás Maldonado]], [[Lamberto Pignotti]], [[Roberto Leydi]], [[Gino Stefani]], [[Fabrizio Cruciani]], [[Furio Colombo]] e altri. Fra gli insegnanti degli [[anni 1970]] vi furono anche [[Lamberto Trezzini]], [[Piero Camporesi]], [[Gianni Celati]], [[Arnaldo Picchi]], [[Alfredo Giuliani]], [[Omar Calabrese]], [[Gianfranco Bettetini]], [[Giuliano Scabia]], [[Paolo Fabbri (semiologo)|Paolo Fabbri]], [[Mauro Wolf]], [[Gian Vittorio Baldi]], [[Luigi Squarzina]], [[Franco Donatoni]], [[Aldo Clementi]], [[Mario Bortolotto]], [[Luigi Rognoni]], [[Giovanni Romano (storico dell'arte)|Giovanni Romano]], [[Ugo Volli]], [[Franco Ruffini]], [[Gianni Polidori]], [[Maria Signorelli]], Antonio Costa, e altri. Negli [[anni 1980]] vi hanno tenuto corsi anche [[Claudio Meldolesi]], [[Luigi Gozzi]], [[Franco La Polla]], [[Luciano Nanni]], [[Paolo Bagni]] e, più recentemente, altri giovani docenti (alcuni già studenti).
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Nel campo della [[Narrativa di genere|narrativa]] la "Bologna del DAMS" è stata identificata, a cavallo tra gli [[Anni 1970|anni settanta]] e gli [[Anni 1980|ottanta]], come luogo di origine del "palinsesto" che sarà declinato in tante varianti negli [[Anni 1990|anni novanta]]<ref>[http://books.google.it/books?id=g80rHZxkGccC&pg=PT26&dq=dams+bologna+eco&hl=it&ei=IKApTo-WEMSi-gb57oDZBg&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=10&ved=0CFsQ6AEwCTgU#v=onepage&q=dams%20bologna%20eco&f=false Elisabetta Mondello, ''La narrativa italiana degli anni Novanta'', Roma, Meltemi, 2004]</ref>.
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Il DAMS di [[Università degli Studi di Torino|Torino]] è nato nell'anno accademico [[1996]]-[[1997]], grazie all'autonomia universitaria, quando si sono moltiplicate le sedi. Quello di Torino fa parte del Dipartimento di studi umanistici<ref>{{cita web|url=https://cdsdams.campusnet.unito.it/do/home.pl|titolo=Corso di laurea in DAMS|accesso=8 novembre 2018}}</ref>.
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All'inizio degli anni 2000, in varie università italiane sono stati attivati altri DAMS: [[Goffredo Fofi]]<ref>[http://www.unita.it/commenti/goffredofofi/c-146-era-una-volta-il-dams-1.254674 L'Unità] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110106072428/http://www.unita.it/commenti/goffredofofi/c-146-era-una-volta-il-dams-1.254674 |data=6 gennaio 2011 }}</ref> ha criticato la natura prettamente modernista del corso e attaccato i laureandi. Sempre sulla stessa linea d'onda c'è [[Mariarosaria Mancuso]] che immagina un processo a Umberto Eco per "spaccio di DAMS", "la più pericolosa delle smart drug"<ref>[http://www.ilfoglio.it/soloqui/7296 Il Foglio] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110724112716/http://www.ilfoglio.it/soloqui/7296 |data=24 luglio 2011 }}</ref>. [[Renato Barilli]] invece sottolinea che il laureato DAMS ha più possibilità di trovare lavoro nell'ambito della comunicazione e dello spettacolo<ref>{{Cita web|autore =|url =http://www.unita.it/italia/caro-fofi-con-il-dams-si-trova-lavoro-1.254676|titolo =|accesso =|data =|urlmorto =sì|urlarchivio =https://web.archive.org/web/20151119234222/http://www.unita.it/italia/caro-fofi-con-il-dams-si-trova-lavoro-1.254676|dataarchivio =19 novembre 2015}}</ref> e che il DAMS " [...] Era il tentativo di correggere il tradizionale e pesante primato assegnato alle «lettere»" e ancora " irrita tanto Fofi [Il laureato DAMS, N.d.R] ma è un bene e un conforto apprendere che comunque egli incontra questo oppositore potenziale sul suo cammino, e ne è irritato."
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Il corso nel vecchio ordinamento, della durata quadriennale, per un totale di minimo 20 esami annuali, era suddiviso in tre indirizzi: [[arte]], [[musica]] e [[spettacolo]], quest'ultimo negli [[anni 1980|anni ottanta]] ulteriormente diviso in [[cinema]] e [[teatro]]. Con il nuovo ordinamento (durata triennale), i suoi eredi afferiscono alla classe 23, delle lauree in scienze e tecnologie delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda, poi divenuta classe L-3 con la revisione delle classi conseguente al decreto MIUR 270/2004.
Corsi di laurea post-riforma, che possono considerarsi eredi del DAMS di Bologna, sono attualmente presenti anche in altri atenei oltre a quello felsineo, tra cui [[Università degli studi della Calabria|Calabria (sede di Rende)]], [[Università degli studi di Firenze|Firenze]], [[Università degli studi di Genova|Genova (sede di Imperia)]], [[Università degli studi di Udine|Gorizia]], [[Università degli studi di Padova|Padova]], [[Università degli studi di Palermo|Palermo]], [[Università degli studi di Pisa|Pisa]], [[Università degli Studi di Roma Tor Vergata|Roma Tor Vergata]], [[Università degli studi Roma Tre|Roma Tre]], [[Università degli studi di Siena|Siena]], [[Università degli studi di Torino|Torino]], e i corsi di laurea assai simili della [[Università Cattolica del Sacro Cuore|Cattolica (sede di Brescia)]] (dove è chiamato ''Scienze e tecnologie delle arti e dello spettacolo''), della [[Sapienza – Università di Roma|Sapienza]] (dove all'interno della Facoltà di Filosofia, Lettere, Scienze Umanistiche e Studi Orientali esiste il DASS o Dipartimento di Arti e Scienze dello Spettacolo che offre il corso di laurea in ''Storia dell'arte e spettacolo''), di Bari (dove si chiama ''Scienze dello Spettacolo e della Produzione Multimediale'') e di [[Università Ca' Foscari Venezia|Venezia]] (dove si chiama ''Arti visive e dello spettacolo'', all'interno della Facoltà di Design e arti dello [[Università IUAV di Venezia|IUAV]]).
La formazione impartita prevede la compresenza di insegnamenti storico-umanistici e tecnico-specialistici. Gli insegnamenti umanistici sono finalizzati alla formazione storico-culturale degli allievi e riguardano sia la cultura classica e medievale, sia quella moderna e contemporanea. Gli insegnamenti tecnico-specialistici sono rivolti allo studio metodico e non manuale degli specifici settori curriculari e finalizzati alla creazione di figure professionali ben caratterizzate. Questo corso di laurea, dal punto di vista didattico, non presenta elementi in comune con le [[Accademia di belle arti|Accademie di Belle Arti]], ma semmai rientra pienamente nell'ambito della ex facoltà di [[Lettere e filosofia]], contraddistinta da un approccio sempre teorico e col fine di formare figure formalmente esperte di aspetti prevalentemente concettuali, storici e letterari delle [[belle arti]], con un curriculum che, rispetto alla tradizionale laurea in Lettere Moderne, presenta un cospicuo numero di esami tecnici e specialistici, sebbene non preveda lo studio della Lingua e della Letteratura Latina. Gli insegnamenti dei vari gruppi disciplinari tecnico-specialistici impartiti nell'ambito dei differenti curricula trovano un momento unitario nell'analisi e nella comprensione delle molteplici espressioni dei linguaggi non verbali che, nel corso dei secoli, hanno costituito una parte fondamentale e significativa della civiltà umana.
Il corso di laurea è in quattro indirizzi di studi sia nella laurea triennale che nella laurea magistrale (tranne all'[[Università degli Studi di Salerno]] dove i quattro indirizzi sono uniti in un solo e unico indirizzo sia nella laurea triennale che nella laurea magistrale): ''Arte'', ''Musica'', ''Cinema'', ''Teatro'', a Torino anche ''Televisione'' e ''Nuovi media''. A Imperia e a Roma Due, dal [[2007]], ha assunto il nome "Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda" con i quattro indirizzi relativi (presenti anche a Padova). A Gorizia gli indirizzi o curricula sono tre: ''Musicologico'', ''Cinematografico'' e di ''Ideazione, organizzazione e promozione dello spettacolo''. A Roma Tre vi sono due indirizzi: ''Teatro musica danza'' e ''Cinema televisione e nuovi media'' entrambi suddivisi in un indirizzo ''operativo-professionale'' e uno ''storico, critico e teorico''.
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