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{{conflitto
|Tipo = Rivolta
|Nome del conflitto = Rivolta di Epsom
|Immagine = Sergeant-thomas-green.jpg
|Didascalia = Lo [[Station sergeant]] Thomas Green, unica vittima della rivolta di Epsom
|Data = [[17 giugno]] [[1919]]
|Luogo = [[Epsom]]
|Casus = Arresto dei soldati canadesi John McDonald e Alexander Venoit da parte della polizia locale
|Esito = Liberazione di Mcdonald da parte dei soldati e rilascio di Venoit da parte degli agenti di polizia
|Schieramento1 = {{simbolo|Badge of the Metropolitan Police Service (Elizabeth II).svg}} [[Metropolitan Police Service|Metropolitan Police]]
|Schieramento2 = Soldati canadesi in rivolta
|Comandante1 = {{simbolo|Flag of the United Kingdom (1-2).svg}} Thomas Green †
{{simbolo|Flag of the United Kingdom (1-2).svg}} Charles Pawley
|Comandante2 =
|Effettivi1 = <AGGIUNGERE>
|Effettivi2 = <AGGIUNGERE>
|Perdite1 = 1 morto, 12 feriti
|Perdite2 = <AGGIUNGERE>
}}
 
La '''rivolta di Epsom''' fu una rivolta avvenuta il 17 giugno del 1919 a [[Epsom]], nella contea inglese del [[Surrey]], quando tra i 300 e gli 800 [[Canadian Army|soldati canadesi]] attaccarono la [[stazione di polizia]] locale.
 
I canadesi nei pressi di Epsom all'epoca alloggiavano al Woodcote Park Convalescent Hospital, un'ex base militare convertita in ospedale durante la [[prima guerra mondiale]]. Al termine del conflitto dei ritardi nel rimpatrio dei soldati provocarono tredici rivolte nei campi militari britannici tra il novembre del 1918 e il giugno dell'anno seguente. La rivolta di Epsom in particolare scoppiò a causa dell'arresto di due militari canadesi a seguito di disordini in un pub del luogo. I loro commilitoni marciarono verso la stazione di polizia esigendo il loro rilascio, negato dalle autorità. I soldati in risposta decisero di abbattere le ringhiere della stazione per utilizzarle come armi contundenti e da lancio. Negli scontri il soldato canadese Allan McMaster colpì lo [[station sergeant]] Thomas Green alla testa, che perse conoscenza e morì il giorno seguente.
 
Sette uomini furono convocati innanzi alla [[Corte d'assise (Regno Unito)|corte d'assise]] del Surrey nel luglio del 1919. Furono giudicati colpevoli per aver partecipato ai disordini, ma non per omicidio preterintenzionale, e per questo motivo condannati a un solo anno di carcere e rilasciati dopo pochi mesi. Dieci anni dopo il suo ritorno in Canada McMaster, uno degli imprigionati, confessò l'omicidio, ma non fu estradato nel Regno Unito in quanto precedentemente assolto.
 
== Antefatti ==
Il Woodcote Park Convalescent Hospital fu una base militare temporanea situata nell'[[Woodcote Park|omonimo parco]] nella periferia di [[Epsom]], cittadina della contea del [[Surrey]]. Parte del parco, di proprietà del [[Royal Automobile Club]], fu requisito dall'[[Ufficio della Guerra (Regno Unito)|Ufficio della Guerra]] nel 1914. Nel 1915 la base militare fu convertita in un ospedale, inizialmente per le truppe dell'intero [[Commonwealth delle nazioni|Commonwealth]] e dall'agosto 1916 specificamente per quelle canadesi. Nei primi mesi del 1919 il numero di individui presenti nell'ospedale variò tra i 2000 e i 4000 tra pazienti e staff compreso. Dalla metà del mese di giugno gli occupanti erano tra i 2079 e i 2200.
 
Al [[Armistizio di Compiègne|termine della prima guerra mondiale]] nel novembre del 1918 più di 250.000 truppe canadesi si trovavano in [[Gran Bretagna]] e lungo il [[Fronte occidentale (1914-1918)|fronte occidentale]], e quelle stanziate in Europa continentale vennero trasportate verso il Regno Unito prima di essere rimpatriate in Canada. In attesa del rimpatrio i soldati canadesi alloggiarono in diversi campi militari, tra cui quelli di [[Bramshott Camp|Bramshott]], [[Witley Camp|Witley]], Woodcote, [[Claro Barracks|Ripon]], [[Buxton]], [[Seaford (East Sussex)|Seaford]] e [[Kinmel Park Training Area|Kinmel]]. In media, un soldato canadese di ritorno dall'Europa continentale rimase circa un mese in Gran Bretagna prima di ritornare in Canada.
 
La lentezza dei rimpatri irritò molto i soldati in attesa e l'inverno tra il 1918 e il 1919 fu uno dei più duri di quegli anni, anche a causa della perdurante [[influenza spagnola]]. I ritardi nel trasporto delle truppe furono aggravati dalla necessità di annullare alcuni viaggi per le condizioni dei soldati a bordo delle navi, ritenute insoddisfacenti. La situazione degenerò con la [[rivolta di Kinmel Park]] nel marzo del 1919 e quella di Witley Camp nel giugno dello stesso anno. Tra il novembre e il giugno del 1919 le truppe canadesi furono autrici di tredici rivolte nei campi militari britannici, inclusa quella di Epsom.
 
A Epsom la tensione tra i residenti della cittadina e gli alloggiati nel campo iniziò a salire, in particolare nei mesi successivi alla fine del conflitto. Vari episodi di microcriminalità come furti e reati contro l'ordine pubblico furono resi pubblici dalla stampa locale, e ciò non contribuì ad allentare la tensione. Molti veterani britannici di ritorno ad Epson e nei dintorni erano infastiditi dalle relazioni tra i soldati canadesi e le donne locali, e secondo lo [[Storia militare|storico militare]] Nikolas Gardner alcuni membri del'[[East Surrey Regiment]] «si lamentarono di ciò che percepirono come elogi sproporzionati ai [[Canadian Corps]] per la [[Battaglia del crinale di Vimy|cattura del crinale di Vimy]] nel 1917». Tra inizio e metà 1919 le tensioni, incluso ciò che Gardner descrisse come «un crescente disprezzo dei canadesi per gli agenti di polizia locale», provocarono spesso episodi di violenza dei soldati canadesi contro la polizia in caso di arresto dei loro commilitoni.
 
Il regime disciplinare applicato a Woodcote era generalmente meno stringente e più permissivo, e la supervisione del campo era svolta da ufficiali e sottufficiali a volte temporanei, spesso provenienti da unità diverse, talvolta impiegati in ruoli ospedalieri o amministrativi. Il loro potere di controllo sugli alloggianti era di conseguenza limitato. A inizio 1919 solo quattro membri della [[Polizia militare del Regno Unito|polizia militare]] di stanza nel campo, alcuni dei quali essi stessi pazienti. L'unica mansione di questi ultimi era pattugliare il campo, mentre il controllo sui comportamenti dei canadesi nella cittadina fu affidato alla polizia locale di Epsom.
 
Epsom all'epoca era dotata di una piccola stazione di polizia, in grado di schierare sul campo meno di 20 agenti. La polizia locale, piccola di numero, faticò nel mantenimento dell'ordine pubblico leso dai tafferugli tra la popolazione locale e i soldati canadesi, in particolare durante gli orari di apertura dei pub. Nei quattro mesi che precedettero il giugno del 1919 le tensioni tra i cittadini e le truppe canadesi incrementarono, con la violenza tra i due gruppi che divenne regolare, registrata quasi ogni notte. Entrambe le parti furono colpevoli di aver istigato questi episodi di violenza. Nel 1919 lo [[station sergeant]] cinquantunenne Thomas Green era il responsabile della polizia locale, con carriera quasi venticinquennale tra Londra ed Epsom.
 
== La rivolta ==
Il 17 giugno 1919 alle ore 21:00 circa scoppiò una rissa al [[pub]] "The Rifleman" di Epsom. La causa scatenante della rissa non è chiara, con tre diverse versioni dell'accaduto: un soldato canadese e sua moglie vennero aggrediti da cittadini di Epsom; un sergente canadese si trovava nel pub con la coppia e una rissa scoppiò tra i due canadesi; o ancora, il soldato, sua moglie e il sergente vennero tutti e tre aggrediti dalla gente del luogo. Il proprietario del pub allertò quattro agenti di polizia di pattuglia i quali arrestarono il soldato John McDonald, canadese, che nell'agitazione provò a coinvolgere gli agenti nella rissa sfidandoli. Mentre gli agenti accompagnavano McDonald verso la stazione di polizia un altro soldato canadese dal nome di Alexander Veinot (o Veinotte) fu arrestato per aver rimproverato i poliziotti.
 
Un gruppo di 20 soldati si assembrarono davanti alla stazione di polizia di Epsom e furono dispersi dalla polizia senza l'uso della forza, ma la notizia dell'arresto dei due canadesi si diffuse rapidamente tra i soldati, i quali raggiunsero la stazione verso le 22:30 in un gruppo più numeroso dai 70 uomini. Mezz'ora dopo l'[[Ispettore#Forze di polizia|ispettore]] Charles Pawley ordinò agli agenti a quell'ora fuori servizio di tornare alla stazione per fornire supporto a quelli del turno serale, fatti restare in servizio per mantenere più uomini possibile nella stazione. La polizia telefonò le autorità presenti a Woodcote per organizzare il trasferimento dei due arrestati, venendo avvertita del fatto che il campo era ormai in subbuglio a causa del ritorno dei soldati dalla cittadina, i quali stavano aizzando gli altri alloggianti per tornare insieme alla stazione e richiedere lo scagiono dei loro commilitoni. Tra i 300 e gli 800 soldati si diressero verso la stazione di polizia nonostante i tentativi di fermarli da parte dell'ufficiale superiore canadese James Ross e del maresciallo capo John Parson.
 
Ross e Parson si recarono verso la stazione assieme alla folla per tentare di scongiurare eventuali atti violenti. I due riuscirono a fermare gli uomini davanti la stazione, e Ross chiese di trasferire McDonald e Veinot sotto custodia canadese. Ross entrò in stazione con Pawley, e siccome non ne uscì in breve tempo gli uomini al di fuori, pensando che fosse stato anch'egli arrestato, si lanciarono all'attacco dell'edificio. La folla abbatté le ringhiere di ferro attorno l'edificio e le utilizzò come armi contundenti e da lancio. Ross cercò di uscire all'esterno per fermare la rivolta, ma fu costretto a rientrare nella stazione per evitare di essere colpito dal lancio di oggetti.
 
I soldati non riuscirono ad entrare dalle finestre sbarrate della stazione, con gli agenti di polizia che li respinsero. Alcuni di loro ebbero l'idea di dare fuoco all'edificio sebbene alcuni canadesi fossero ancora all'interno, mentre altri soldati riuscirono ad accedere all'interno da un'entrata laterale raggiungendo le celle, e una volta lì liberarono McDonald grazie a un [[piede di porco]]. I soldati ancora di fronte l'entrata, ignari dell'obiettivo raggiunto, continuarono l'assedio cercando di forzare la porta d'ingresso con lastre di pietra e tronchi di legno. Preoccupato dalle minacce di appiccare un incendio, lo station sergeant Thomas Green suggerì di caricare gli uomini di fronte l'entrata, e Pawley si mostrò d'accordo. Otto agenti di polizia uscirono dalla porta laterale della stazione e caricarono i soldati riuscendo ad allontanarli dalla stazione, mentre i restanti rimasero all'interno per difendere l'edificio.
 
Nella colluttazione Green fu colpito alla testa dal soldato James Connors, all'epoca adolescente, e cadde al suolo per poi rialzarsi disorientato. Quattro sergenti di polizia e otto agenti furono feriti durante la rivolta, Pawley compreso, il quale fu colpito alla testa con un palo di ferro. Anche molti soldati canadesi uscirono feriti dallo scontro, compresi alcuni dei loro leader. Mentre gli agenti ritornavano verso la stazione Green, confuso per il colpo subito, sbagliò strada e si avvicinò ai canadesi. Il soldato Allan McMaster, ex fabbro, si fece avanti e spaccò una sbarra di ferro sul capo dello station sergeant, che crollò a terra con il cranio fratturato.
 
La carica riuscita permise ai poliziotti all'interno di accedere alle celle senza essere colpiti dal lancio di oggetti; Veniot, da loro liberato, uscì dalla stazione e fu accolto dalla folla di soldati ora in festa. Ross, approfittando del termine dei combattimenti a seguito del rilascio del prigioniero ordinò al trombettiere lì presente di suonare l'adunata, e i soldati tornarono al campo. Alcuni dei canadesi videro il corpo di Green a terra, e avendo compreso le sue condizioni sei soldati lo presero in braccio e lo portarono attraverso la strada alla casa di fronte. Uno di loro gli prestò il primo soccorso per trenta minuti e i soldati lasciarono il luogo. Un medico del luogo, William Thornely, fu chiamato per esaminare Green e diagnosticò una frattura del cranio. Green non riprese mai conoscenza e morì alle 7:20 del 18 giugno.
 
== Note ==
 
== Bibliografia ==