Eudemonismo: differenze tra le versioni

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La felicità, rispondeva Aristotele, consiste nel realizzare la propria natura e, poiché l'essenza dell'uomo sono la ragione e la virtù, egli non potrà mai essere felice senza essere razionale e virtuoso, cioè saggio.
 
Dopo aver elencato molte virtù, conclude [Ethic. 10, 8] affermando che l'ultima felicità consiste nella conoscenza dei supremi intelligibili, appartiene alla virtù della sapienza, da lui considerata [Ethic. 6, 7] la prima delle scienze speculative (''[[Summa Theologiae|Summa th.]]'', ''quaestio'' 88, arg. 88, a1, 5). Nelle sue parole: «La felicità perfetta risiede nell’attività contemplativa» ([[Ethica Nicomachea]] 1178b, 7). La felicità non si realizza con le ricchezze, con il potere, con gli onori, con il piacere dei sensi, con i beni materiali e nemmeno con l'arte e la saggezza.<ref>https://mondodomani.org/dialegesthai/articoli/francesco-sofia-01#fnref:12</ref>
 
====Cirenaici e cinici====