Gilera: differenze tra le versioni

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|luogo fondazione= [[Milano]]
|fondatori= [[Giuseppe Gellera]]
|data chiusura= [[2020]]
|causa chiusura=
|nazione= ITA
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Questo motore aveva le valvole laterali, solo negli [[anni 1930|anni trenta]] la casa cominciò ad utilizzare le valvole in testa. Nacquero così la [[Gilera Quattro Bulloni|Quattro Bulloni 500]] e la [[Gilera Otto Bulloni|Otto Bulloni]].
[[File:Gilera500Saturno1947aR01.JPG|left|thumb|Una [[Gilera Saturno|Gilera 500 Saturno Sport]] del [[1947]]]]
Nel [[1936]], partendo da un progetto della casa romana [[CNA Rondine]],<ref>{{Cita web|url=https://theoldmotorcycletist.com/2022/02/21/lhistoire-de-la-gilera-4-cylindres-partie-1/|titolo=L’histoire de la Gilera 4 cylindres - Partie 1|autoredata=The21 Oldfebbraio Motorcycletist|sito=TOM {{!}} The Old Motorcycletist|data=2022-02-21|lingua=fr-FR|accesso=25 febbraio 2024-02-25}}</ref> Gilera presentò l'omonima moto dotata di un quattro [[motore in linea|cilindri in linea]] frontemarcia da 500&nbsp;cm³ dotato di [[sovralimentazione|compressore]] che stabilì il nuovo record mondiale dell'ora (a 274,181&nbsp;km/h, [[record di velocità terrestre|record]] stabilito nel [[1937]] con alla guida [[Piero Taruffi]]<ref>{{cita web|url=http://www.pirelli.com/mediagallery/it/it/home/media/50092432-a2ab-4015-a05b-5d59ee9d84a5.html?business=motorsport|titolo=Il record sul sito Pirelli|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150619231829/http://www.pirelli.com/mediagallery/it/it/home/media/50092432-a2ab-4015-a05b-5d59ee9d84a5.html?business=motorsport|dataarchivio=19 giugno 2015}}</ref>) e conquistò l'alloro nel Campionato Europeo del [[1939]] con [[Dorino Serafini]].
 
Anche per Gilera, come per tutti i costruttori di moto dell'epoca, la [[seconda guerra mondiale]] interruppe ogni attività.
 
Nell'immediato dopoguerra ([[1946]]) l'azienda presentò un altro dei suoi modelli entrati nella storia: la ''[[Gilera Saturno|Saturno 500]]''. La gamma venne completata con diverse moto di piccola e media cilindrata (la ''Nettuno 250'' e la ''[[Gilera 125-150-175|125]]'', maggiorata successivamente a 150 e 175&nbsp;cm³). Le nuove quattro cilindri 500 dominano la classe regina del [[Motomondiale]] ingaggiando duelli con [[Norton Motorcycle Company|Norton]], [[Moto Guzzi]] e [[MV Agusta]], e conquistando sei titoli piloti tra il [[1950]] e il [[1957]]: nel [[1950]] e nel [[1952]] [[Umberto Masetti]] è campione del mondo classe 500<ref>{{Cita web|url=https://theoldmotorcycletist.com/2022/02/21/lhistoire-de-la-gilera-4-cylindres-partie-2/|titolo=L’histoire de la Gilera 4 cylindres - Partie 2|autoredata=The21 Oldfebbraio Motorcycletist|sito=TOM {{!}} The Old Motorcycletist|data=2022-02-21|lingua=fr-FR|accesso=25 febbraio 2024-02-25}}</ref>. Nel [[1953]], nel [[1954]] e nel [[1955]] [[Geoff Duke]] conquista il primo dei tre titoli iridati e Gilera porta ad [[Arcore]] il titolo Costruttori classe 500cc. Nel [[1957]] [[Libero Liberati]] vince il titolo Piloti e Gilera quello Costruttori, per due categorie 500 cc e 350 cc.
 
I costi crescenti e le prime avvisaglie della crisi che di lì a pochi anni investì il comparto motociclistico, dovuto all'esplosione del mercato automobilistico, fecero sì che [[Gilera Racing|Gilera]] decidesse proprio nel [[1957]] il [[Patto di astensione|ritiro dalle competizioni, di comune accordo]] con [[Moto Guzzi]] e [[Mondial Moto|Mondial]].
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Anche altre moto da strada subirono un notevole impulso tecnologico, e nacquero la [[Gilera SP|SP02]] e la [[Gilera CX|CX125]], dal design avveniristico e caratterizzata soprattutto per la [[forcella (moto)|forcella]] anteriore monobraccio.
 
Dopo un breve rientro nel motomondiale 250, Gilera chiudeva il 1993 in controtendenza con la recessione del settore. L'Italia, infatti, perdeva, in termini di immatricolazioni, il 25.26%, con impatti devastanti soprattutto per realtà meno resilienti e più concentrate sulle cilindrate basse; la Cagiva perse il 41.79%, al pari della Yamaha (-40.35%) ma, al contrario di questa, non poteva contare su altrettanta forza economica e su altri mercati o cilindrate diverse. Gilera ottenne un +10,03%; il risultato, però, si riferiva a numeri esigui (2412 mezzi contro i 2192 del 1992) e non modificò i piani di Piaggio, che nell'ottobre - quasi in concomitanza con la manifestazione EICMA (alla Fiera di Milano, presso cui lo stand Gilera era presente) - annunciò la cessazione di ogni attività presso lo stabilimento di via Cesare Battisti ad Arcore (Milano)<ref>{{Cita web|url=https://www.moto.it/news/1993-anno-difficile-gilera-chiude-ma-eicma-esalta-made-in-italy.html|titolo=1993. Anno difficile, Gilera chiude ma EICMA esalta il Made in Italy|lingua=it|accesso=8 novembre 2021-11-08}}</ref>, che fu svuotato ed abbandonato, con lo smantellamento delle catene di monataggio. Nel 1992, quindi, Gilera cessò di esistere come azienda a sé stante, e solo parte dei 369 dipendenti poterono trovare una soluzione lavorativa
 
=== 1993 - 2020. Lo spostamento a Pontedera: Gilera da reparto all'inutilizzo del marchio ===
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Con l'approssimarsi della cessazione della produzione, non sono stati prodotti neppure più ordinati dalla casa madre, né quindi prodotti da parte dei fornitori, ulteriori ricambi. Ignota è stata poi la sorte di gran parte della ricambistica all'epoca a magazzino, presumibilmente alienata in blocco o demolita in loco; la irreperibilità a livello centrale dei pezzi - se si esclude quelli già in possesso dei negozi sul territorio - ha abbreviato la vita di molti degli esemplari in circolazione di moto prodotte dalla Gilera fra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90.
 
Abbandonato quindi l'impegno nel settore dei motocicli, l'attività di ricerca e sviluppo,che per la produzione in serie avrebbe utilizzato le catene della Piaggio puntò su una gamma di [[scooter (veicolo)|scooter]], compatibili con quelli prodotto già a Pontedera: il [[Gilera Runner]] (50, 125, 180 e 200 cm³, sia [[motore a due tempi|a 2]] che a 4 tempi), che è stato, commercialmente, il modello di punta di tale periodo. L'unico modello proveniente da Arcore, ed "esportato" a Pontedera, fu lo Eaglet 50 che, per dimensioni e tipologia, poteva essere adattato per essere costruito assieme agli altri scooter.
 
A cavallo con gli anni duemila, Gilera si trasformò progressivamente, da reparto interno, a marchio, del Gruppo, condividendone laboratori, personale, produzione. In questo senso, ha continuato comunque a produrre nuove idee, di discreto successo, come la [[Gilera DNA|DNA]], una via di mezzo tra una moto tradizionale ed uno scooter. Al [[EICMA|Salone di Milano]] del [[2003]], Gilera presentò la [[Gilera Ferro|Ferro]], dal design apprezzato ma soprattutto contraddistinta da un vero [[cambio automatico]]. Quella che doveva essere la prima “moto automatica” dell'era moderna (non la prima in assoluto, essendoci stato il precedente di buon successo della [[Moto Guzzi]] ''[[Moto Guzzi V1000 I-Convert|V1000 Idroconvert]]'' del [[1971]]) rimase però solo allo stadio di [[prototipo]], non avendo avuto poi un seguito commerciale. Sempre nel [[2003]] vennero immessi sul mercato due nuovi modelli da 50&nbsp;cm³: la [[Gilera RCR]] da [[enduro]] e la sorella [[motard]] [[Gilera SMT|SMT]].
 
Nel [[2004]] arrivò sul mercato un altro prodotto innovativo, uno scooter di 500 cm³ di cilindrata dal temperamento particolarmente sportivo con una sospensione posteriore regolabile, il [[Gilera Nexus|Nexus 500]], e tre anni dopo, nel settembre del [[2007]] viene presentato il [[Gilera GP800|GP800]] che, in quel momento, si poteva fregiare del titolo di scooter di serie più potente mai prodotto: disponeva di 75 [[cavallo vapore|cv]] di [[potenza (fisica)|potenza]] e dichiarava una [[velocità]] massima di 200 [[chilometro orario|km/h]], con uno [[accelerazione|scatto]] sullo 0–100 [[Chilometro orario|km/h]] pari a 5,6[[secondo|"]]<ref>{{cita web|url=http://www.megamodo.com/200944597-gilera-gp800-2010-ad-eicma-il-piu-veloce-al-mondo/|titolo=Il GP800 su megamodo|accesso=28 agosto 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118115625/http://www.megamodo.com/200944597-gilera-gp800-2010-ad-eicma-il-piu-veloce-al-mondo/|dataarchivio=18 gennaio 2012|urlmorto=sì}}</ref>.
 
Nel [[2008]] la gamma Nexus, vede l'uscita del modello 250 [[cm³]] e l'ingresso del nuovo Nexus 300. La Gamma, nel [[2011]], passò sotto il marchio [[Aprilia (azienda)|Aprilia]] con la denominazione SR Max, mentre il GP800 venne evoluto, passando anch'esso ad essere commercializzato con il marchio [[Aprilia (azienda)|Aprilia]], ridenominandone, le nuover versioni, SRV 850. Il secondo decennio degli anni duemila non vide la presentazione di nuovi prodotti a marchio Gilera e, con l'uscita di listino nel 2020 dell'ultimo modello rimasto, il [[Gilera Runner|Runner]], non aggiornato per essere omologabile secondo la nuova normativa Euro 5 (in vigore dal [[2021]]) il nome non è più stato impiegato per il mercato europeo, pur essendo regolarmente registrato.
 
== Lo stabilimento di Arcore ==
Lo stabilimento di Arcore, progressivamente si era espanso - negli anni - verso sud, in un perimetro racchiuso - idealmente - da via Giuseppe Cappellotto, via Polini, per concludersi, a sud-est, con via Nazario Sauro, dove era presente il circuito di prova dei motocicli<ref>{{Cita web|url=https://cartolinedaarcore.wordpress.com/2018/09/22/complesso-industriale-gilera-anni-50/|titolo=Complesso industriale Gilera anni ’50|autore=scoprilabrianzatuttoattaccato|sito=Cameriere, di che scrivere. Cartoline da Arcore|data=22 settembre 2018-09-22|lingua=it-IT|accesso=8 novembre 2021-11-08}}</ref>. Dopo la chiusura, gli spazi sono stati frazionati e ceduti a diverse attività. Da via Cesare Battisti - ingresso storico dell'azienda - si accede all'area industriale, i cui capannoni sono ancora esistenti. L'area di prova è invece stata quasi completamente edificata; solo la parte nord è rimasta inedificata, e costituisce l'area frontale a dei capannoni. Qua, la conformazione tormentata di via Sauro è legata all'originaria curva nord del tracciato.
 
== Il marchio Gilera ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* {{cita web|url=http://www.registrostoricogilera.org|titolo=Sito ufficiale del Registro Storico Gilera}}
* {{cita web|url=http://www.gilera-bi4.it/|titolo=Sito dedicato al motore bi4 degli anni 80}}
 
{{Gilera}}