Il diritto di opporsi: differenze tra le versioni
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== Trama ==
1987. Il [[boscaiolo]] [[afroamericano]] Walter McMillian viene arrestato dallo sceriffo Tom Tate con l'accusa di essere Johnny D., pseudonimo affibbiato all'omicida della diciottenne [[Caucaso|caucasica]] Ronda Morrison, uccisa un anno prima. Nel frattempo il giovane [[Bryan Stevenson]], ancora tirocinante in legge presso l'[[università di Harvard]], fa visita ad un afroamericano condannato alla [[pena capitale]] per comunicargli che la data della sua sentenza di morte non verrà fissata per almeno un anno, constatando così di persona quanto la notizia lo sollevi e quanto pesante sia l'ingiustizia legata alla [[razzismo|discriminazione razziale]].▼
▲Tate con l'accusa di essere Johnny D., pseudonimo affibbiato all'omicida della diciottenne [[Caucaso|caucasica]] Ronda Morrison, uccisa un anno prima. Nel frattempo il giovane [[Bryan Stevenson]], ancora tirocinante in legge presso l'[[università di Harvard]], fa visita ad un afroamericano condannato alla [[pena capitale]] per comunicargli che la data della sua sentenza di morte non verrà fissata per almeno un anno, constatando così di persona quanto la notizia lo sollevi e quanto pesante sia l'ingiustizia legata alla [[razzismo|discriminazione razziale]].
1989. Stevenson è da poco divenuto avvocato: nonostante diverse offerte di lavoro nella sua terra natale, l'uomo decide di trasferirsi nello stato dell'[[Alabama]], dove ha intenzione di avviare uno studio legale ''pro bono'' assieme all'amica e dipendente Eva Ansley. I due si rendono ben presto conto che la popolazione locale non è ben disposta verso di loro, non vedendo di buon occhio due persone disposte a prendere le difese di chi, condannato alla pena di morte, non ha i mezzi per difendersi dalle accuse.
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