Volontà: differenze tra le versioni
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La buona volontà, e non più la razionalità, è quella che consente di volgersi alla realizzazione del Bene. Ma non è possibile raggiungere quest'ultimo senza l'intervento divino elargitore della [[grazia divina|grazia]], mezzo essenziale di liberazione dell'uomo. La volontà non potrebbe indirizzarsi al bene, corrotta com'è dalla schiavitù delle passioni corporee, se non ci fosse la rinascita dell'uomo operata da [[Cristo]].
[[File:Antonello da Messina 009.jpg|thumb|upright=1|[[Agostino d'Ippona]], dipinto di [[Antonello da Messina]]- [[Palazzo Abatellis]] - [[Palermo]]]]
Permase tuttavia l'aspetto [[conoscenza|conoscitivo]] della volontà, che si verifica attraverso un'[[Illuminazione (cristianesimo)|illuminazione]] dell'[[intelletto]] per opera dello [[Spirito Santo]]. Volontà e conoscenza rimasero così per [[Sant'Agostino d'Ippona|Agostino]] indissolubilmente legati: non si può credere senza capire, e non si può capire senza credere.<ref>Questo è il senso della celebre affermazione agostiniana ''[[credo ut intelligam]]'', e ''[[intelligo ut credam]]''.</ref> La virtù che ne scaturisce divenne così la volontà di aderire al disegno divino.
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