Linguistica storica: differenze tra le versioni

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Linguistica storica e linguistica diacronica non sono la stessa cosa. La prima si interessa dei percorsi evolutivi che hanno determinato i cambiamenti interni ad una certa lingua; mentre la linguistica diacronica si interessa dei meccanismi di mutamento e della correlazione tra dati e teoria linguistica. Come Cuzzolin: la linguistica diacronica sarà da considerare "non un'etichetta concorrente alla 'linguistica storica', quanto piuttosto un suo iponimo".
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{{F|linguistica|febbraio 2011}}
La '''linguistica storica''' (detta anche '''linguistica diacronica''' o, soprattutto in ambito [[Lingua italiana|italiano]], '''glottologia''')<ref>{{Cita|Bolelli 1950|p. 4.}}</ref> è la disciplina che si occupa dello studio in prospettiva storica delle [[Lingua (linguistica)|lingue]], delle loro [[Famiglia linguistica|famiglie]] e gruppi di appartenenza e delle origini [[Etimologia|etimologiche]] delle parole, considerando, dunque, i loro rapporti e sviluppi da un punto di vista [[Diacronia|diacronico]]. Si contrappone idealmente alla [[linguistica descrittiva]], detta anche [[linguistica sincronica]], che analizza lo stato di una lingua in un certo momento preciso (che non necessariamente corrisponde alla fase attuale).
 
Gli strumenti principali della linguistica storica sono l'analisi delle attestazioni storiche e la comparazione delle caratteristiche interne a tutti i livelli — [[Fonologia|fonologico]], [[Morfologia (linguistica)|morfologico]], [[Sintassi|sintattico]], [[Lessico|lessicale]] — di lingue esistenti ed [[Lingua estinta|estinte]]. L'obiettivo è tracciare lo sviluppo e le affiliazioni genetiche delle lingue nel mondo e comprendere il processo di evoluzione linguistica attraverso il quale le lingue si presentano in un certo modo nella fase contemporanea. Una classificazione di tutte le lingue in alberi genealogici è al tempo stesso un risultato importante e uno strumento fondamentale per questo sforzo.