Comunità ebraica di Milano: differenze tra le versioni
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affermazioni discutibile e senza fonti: all'opposto gli Sforza favorirono l'immigrazione di ebrei nelle città ducali |
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==Storia==
{{senza fonte|Nella [[Milano]] degli [[Sforza]] e dei [[Visconti]] agli ebrei era vietato risiedere, se non temporaneamente per questioni di affari.}} La comunità è relativamente di recenti origini e i primi arrivi risalgono agli inizi dell'[[XIX secolo|Ottocento]] con le libertà concesse da [[Napoleone I|Napoleone]].
Ancora molto esigua, allora dipendente da [[Comunità ebraica di Mantova|quella di Mantova]], la comunità contava nel [[1820]] appena una trentina di persone ma rapidamente si ingrandì soprattutto per l'arrivo di ebrei provenienti proprio da Mantova e altri centri minori. Nel [[1849]] la popolazione ebraica aveva già raggiunto le 200 unità, sicché nel [[1866]] fu istituito un locale "Consorzio israelitico", embrione dell'attuale istituzione. Nel [[1870]] si contavano 700 appartenenti, e appena vent'anni dopo la presenza ebraica si era moltiplicata (2000 persone su una popolazione cittadina di 400.000 abitanti). Lo sviluppo economico e industriale e il clima cosmopolita di tolleranza ne favorirono la crescita.
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