Muse (divinità): differenze tra le versioni
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== Mitografia ==
=== Il canto delle
[[File:Eustache Le Sueur - The Muses - Clio, Euterpe and Thalia - WGA12611.jpg|thumb|left|''[[Clio]], [[Euterpe]] e [[Talia (musa)|Talia]]'', olio su tela di [[Eustache Le Sueur]] (1616–1655).]]
[[Apollo]] era il loro protettore, quindi venivano invitate alle feste degli dèi e degli eroi perché allietassero i convitati con canti e danze, spesso cantando insieme.<ref>Omero, Iliade, Libro I versi 603-604. Si ipotizza che dopo ogni canto di Apollo rispondano le muse con un ritornello, {{cita libro | cognome= Omero| nome= | titolo= Iliade, quinta edizione, pag 165| editore= BUR| città= Bergamo| anno=2005| isbn= 88-17-17273-1}} Traduzione di Giovanni Cerri. Per specifiche si veda Alfred Heubeck, ad Od. 24,60.</ref> Spesso omaggiavano Zeus, loro padre, cantandone le imprese. Le Muse erano considerate anche le depositarie della memoria (''Mnemosine'' era la dea della memoria e secondo altre fonti anche quella del canto e della danza) e del sapere in quanto figlie di Zeus. Il loro culto fu assai diffuso fra i [[Pitagorici]].
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=== Le sfide alle Muse: le sirene, le Pieridi, Tamiri ===
Le
[[File:Everdingen, Caesar van - Four Muses and Pegasus on Parnassus - c. 1650.jpg|thumb|''Quattro Muse e [[Pegaso (mitologia)|Pegaso]] sul [[Parnaso]]'' di [[Caesar van Everdingen]] (1616/1617–1678), [[L'Aia]], olio su tela, circa 1650.]] L'aedo [[Tamiri]], proveniente da Ecalia, si vantava della sua abilità nel canto e le sfidò a Dorio<ref>secondo Esiodo la sfida avvenne nella pianura di Dotia in Tessaglia. Frammento 65, Merkelbach-West</ref> ponendo la condizione che in caso di sua vittoria avrebbe fatto l'amore con tutte loro, mentre se avesse perso loro avrebbero potuto disporre del suo corpo come meglio credevano.<ref>PseudoApollodoro, Biblioteca, I,3-3.</ref> La gara si concluse con la sconfitta di Tamiri, che fu privato della vista, della memoria e dell'abilità del canto<ref>Per specifiche su Tamiri e le muse si veda {{cita libro | cognome= Omero| nome= | titolo= Iliade, quinta edizione, pag 211-213| editore= BUR| città= Bergamo| anno=2005| isbn= 88-17-17273-1}} Traduzione di Giovanni Cerri. Il resoconto originale in Omero, Iliade, II versi 594-600.</ref>. Di differente avviso Euripide che narra di gravi ingiurie alle Muse fatte da Tamiri e per questo punito con la cecità<ref>Euripide [[Reso (Euripide)|Rh]], 924-925, si veda anche {{cita libro|Apollodoro ||I miti greci (VI edizione), pag 631|2004|Arnoldo Mondadori |Milano |isbn=88-04-41027-2}} Traduzione di Maria Grazia Ciani.</ref>.
=== La
Le
=== Le Muse e Aristeo ===
[[Aristeo]], figlio di Apollo e della ninfa [[Cirene (figlia di Ipseo)|Cirene]], venne accudito dalle
=== I semidei figli delle Muse ===
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