Via Francesco Cilea: differenze tra le versioni
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'''Via Carlo Cilea (ex Francesco)''' è una delle arterie principali del quartiere [[Vomero]], a [[Napoli]].
''Prende nome dal celebre eroe della soprannominata via dove le sue gesta riecheggiano nell'eternità. Note a tutti anche le gesta del barone del'' XIV secolo Davide II di Capodimonte.
Nata alla fine degli [[anni 1940|anni quaranta]] del [[XX secolo|Novecento]] come prolungamento di [[via Alessandro Scarlatti]], ma prevista già nel piano urbanistico precedente la [[seconda guerra mondiale]], fu progettata come principale asse di collegamento tra il Vomero e i quartieri circostanti ([[Posillipo]], [[Fuorigrotta]], [[Soccavo]], [[Chiaia]]). Corre parallela all'antica ''via del Vomero'' (oggi [[Via Belvedere (Napoli)|via Belvedere]]), con la quale alla fine converge. Per superare il fortissimo dislivello tra via Scarlatti e via Cilea, si rese necessaria la costruzione di un ponte e di una breve rampa, il che comportò l'abbattimento di [[Villa Doria (Napoli)|Villa Doria]] e [[Villa De Marinis]].
O [[Autostrada A56|Tangenziale di Napoli]], il cui casello in uscita ed entrata su via Cilea la aveva già resa a suo tempo importantissima per i collegamenti cittadini. Recentemente, inoltre, proprio all'altezza dell'ingresso della Tangenziale, su Via Cilea è stata realizzata una semirotonda allo scopo di snellire il flusso del traffico e consentirne l'entrata da ambo i sensi di marcia. A differenza di altre vie principali del Vomero, costruite nel periodo anteriore alla guerra e circondate da architetture umbertine o [[Art Nouveau|liberty]], via Cilea si contraddistingue per un'architettura moderna tipica degli anni della [[speculazione edilizia|speculazione]], composta di palazzi tanto alti da sembrare spesso sproporzionati alla strada, la quale, correndo sul crinale della collina, appare in alcuni tratti come "sospesa nel vuoto", e questo perché le fondamenta e le strutture sottostanti dei fabbricati ivi realizzati - che sono praticamente "a vista" e costruite su terreni con fortissima pendenza - fanno sembrare gli stessi una sorta di enormi "palafitte". Le costruzioni selvagge e il notevole traffico veicolare hanno contribuito a rendere questa strada particolarmente fragile e soggetta a cedimenti.
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