Cervello in una vasca: differenze tra le versioni

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Un terzo argomento contro il cervello in una vasca proviene dalla direzione dell'incoerenza, presentato dallo stesso filosofo [[Hilary Putnam]]. Egli cerca di dimostrarlo attraverso l'uso di un argomento trascendentale, nel quale cerca di illustrare che l'incoerenza dell'esperimento mentale risiede nel fatto che si auto rifiuta. Per fare ciò, Putnam stabilisce inizialmente una relazione che chiama "connessione causale", talvolta definita come "vincolo causale". Questa relazione è ulteriormente definita attraverso una teoria del riferimento, la quale suggerisce che il riferimento non può essere dato per scontato e le parole non sono automaticamente connesse in modo intrinseco a ciò che rappresentano. Questa teoria sarebbe successivamente conosciuta come esternalismo semantico. Questo concetto è ulteriormente illustrato quando Putnam stabilisce uno scenario in cui una scimmia trascrive l'[[Amleto]] per caso; ciò non significa che la scimmia si stia riferendo all'opera di [[William Shakespeare|Shakespeare]], poiché la scimmia non ha conoscenza di Amleto e quindi non può fare riferimento ad esso. Putnam offre quindi l'esempio della "Terra gemella" per dimostrare che due individui identici, uno sulla Terra e l'altro su una "Terra Gemella", possano avere lo stesso stato mentale e pensieri esatti, ma riferirsi a due cose diverse.
 
Ad esempio, quando una persona pensa ai gatti, il riferimento dei suoi pensieri farebbe riferimento ai gatti trovati sulla Terra. Tuttavia, un equivalente della persona che vive sulla Terra gemella, pur avendo gli stessi pensieri, si riferirebbe invece non ai gatti della Terra, ma ai gatti della Terra gemella. Tenendo presente questo, scrive che un cervello "puro" in una vasca, ossia uno che non è mai esistito al di fuori della simulazione, non potrebbe nemmeno dire la verità sostenendo di essere un cervello in una vasca. Ciò è dovuto al fatto che quando il cervello pronuncia le parole "cervello" e "vasca", può fare riferimento solo agli oggetti all'interno della simulazione, non a cose esterne alla simulazione con cui non ha una relazione o di cui non ha esperienza. Putnam chiama questa relazione "connessione causale", talvolta definita come "un vincolo causale". Quindi, ciò che il cervello dice è dimostrabilmente falso, secondo la seguente logica: se il parlante non è un cervello in una vasca, sta dicendo il falso, e se il parlante fosse un effettivo cervello in una vasca, la definizione di "vasca" e "cervello" a cui il parlante si riferisce non appartengono all'idea di "vasca" e "cervello" interne alla simulazione e a cui il cervello può fare riferimento. Egli conclude, quindi, che l'affermazione "Io sono un cervello in una vasca" è necessariamente falsa. Questo argomento è stato esplorato approfonditamente nella letteratura filosofica a partire dalla sua pubblicazione. Una possibile falla nella teoria del riferimento di Putnam è che un cervello sulla Terra che viene "rapito", inserito in una vasca e sottoposto a una simulazione potrebbe comunque fare riferimento a cervelli e vascevasche che sono reali nel senso di Putnam, e quindi dire correttamente di essere un cervello in una vasca secondo la teoria del riferimento putnamiana. Tuttavia, l'idea che il cervello in una vasca "puro" sia incorretto e la teoria del riferimento che lo sostiene rimangono influenti nella filosofia della mente, del linguaggio e della metafisica. Anthony L. Brueckner ha formulato un'estensione dell'argomento di Putnam che esclude questa falla utilizzando un principio di disquotazione.
 
=== Ricostruzioni dell'argomento di Putnam ===