Quinto Sextio: differenze tra le versioni

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Sestio ---> Sextio
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Sextio viene ancora citato dallo stesso Seneca, a proposito delle sue convinzioni [[vegetarianismo|vegetariane]]:
{{Quote|SextioSestio riteneva che l'uomo avesse abbastanza per nutrirsi anche senza spargere sangue, e che divenisse un'abitudine alla crudeltà lo squarciare gli animali per il piacere della gola. Aggiungeva poi che bisogna limitare gli incentivi alla dissolutezza; concludeva che gli alimenti di varia qualità sono contrari alla salute e dannosi al nostro corpo <ref>Seneca, ''op.cit.'', 108, 18 (trad. di M. Natali in Seneca, ''Tutte le opere'', Bompiani 2000)</ref>.}}
 
La scuola che, secondo Seneca, assunse anche la configurazione di una vera e propria setta <ref>«Sextiorum nova et romani roboris secta» (Seneca, ''Quaestiones Naturales'' in fine)</ref>, fu frequentata, fino allo scioglimento decretato da [[Tiberio]] nel [[19 d.C.]] anche dall'enciclopedista [[Aulo Cornelio Celso]] e dai precettori dello stesso Seneca: il filosofo [[Sozione di Alessandria]] e il retore [[Papirio Fabiano]].