Crissolo: differenze tra le versioni

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== Geografia fisica ==
[[File:Crissolo1.JPG|left|thumb|Panorama di Crissolo]]
innanzi tutto Il comune di Crissolo non esiste
Il comune di Crissolo si trova alla testata della [[valle Po]]. Il centro, in frazione Villa, è a una quota di 1333 {{m s.l.m.}}; tutto il territorio ha una quota variabile tra un minimo di 1100 m s.l.m. ad un massimo di 3841 m s.l.m., corrispondente alla vetta del [[Monviso]] (punto di unione dei comuni di Crissolo, [[Oncino]] e [[Pontechianale]]).<ref name=indettaglio>{{cita testo|url=http://piemonte.indettaglio.it/ita/comuni/cn/crissolo/crissolo.html|titolo=Piemonte in dettaglio - Crissolo}}</ref><ref name=ghironda>{{cita web|url=http://www.ghironda.com/vallepo/comuni/criss.htm|titolo= Crissolo}}</ref>. Il territorio si estende su entrambi i versanti della valle che, nella parte bassa diventa molto stretta, quasi una gola. Un primo allargamento si ha in corrispondenza di Villa.
 
=== Pian della Regina (1714 m s.l.m.) ===
Salendo per la piccola Strada Provinciale 234 verso est, a partire da frazione ''Serre Uberto'', la valle di Po diventa nuovamente stretta, fino a giungere al primo pianoro, il ''Pian Melzé'' (nome [[lingua occitana|occitano]] che significa ''bosco di [[larice|larici]]'', dall'occitano ''melzé'' = ''larice'')<ref name="parodi">A. Parodi, ''Intorno al Monviso'', Parodi Editore, Arenzano, 2007, ISBN 978-88-88873-08-4.</ref>, ma più noto come ''Pian della Regina'', nome che fu attribuito quando fu dato il nome al [[Pian del Re]] nel [[XVI secolo]], per non far torto alla regina consorte [[Claudia di Francia]]. Il toponimo tuttavia, non è da confondersi con l'omonima località presso [[Saviore dell'Adamello]], località montana in [[provincia di Brescia]].
 
[[File:SorgentePo.jpg|miniatura|Stele indicante la sorgente del Po.]]
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=== Pian dar Moine (2620 {{m s.l.m.}}) ===
In occitano, Piano del monaco<ref>Sulle carte è indicato come ''Pian d'Armoine''; la dicitura più corretta è però ''Pian dar Moine'', ovvero, nell'occitano della [[val Pellice]], ''pian del [[monachesimo|monaco]]''. Cfr. A. Parodi, ''op. cit.''</ref>, da cui si può raggiungere la [[val Pellice]] attraverso il ''colle dar Moine''. Più a monte, vi è ancora il ''pian del Mait'', che conduce alla testata della valle.<ref name=IGC /> Il termine ''mait'' in occitano significa ''madia'', e si riferisce alla forma piana e regolare della zona.<ref name="parodi">A. Parodi, ''Intorno al Monviso'', Parodi Editore, Arenzano, 2007, ISBN 978-88-88873-08-4.</ref>.
 
In destra orografica, si sviluppano le strutture delle falde del [[Monviso]]. Dal [[pian del Re]] si può salire ai ''laghi del Viso'' (''[[Lago Fiorenza]]'', ''[[lago Superiore di Viso]]'', ''lago Lausetto'', ''[[Lago Chiaretto]]'') e da qui al ''colle dei Viso'' ed al [[Lago Grande di Viso]], che giace sul confine con il comune di [[Oncino]]. A monte del Pian del Re si stacca, sempre in destra orografica, il ''coulour del Porco'', che conduce alla cresta nord del gruppo del Monviso.<ref name=IGC />. In sinistra orografica si staccano diversi valloni e pianori, che portano alla cresta spartiacque con la [[val Pellice]]; tra di essi, da monte, ''pian dar Moine'', ''combal del Rio'', ''vallone Arpetto'', ''vallone Escognere'', ''vallone del Tossiet''.<ref name=IGC>Istituto Geografico Centrale - carte dei sentieri e dei rifugi scala 1:25.000 - n.106 - [[Monviso]]-[[Sampeyre]]-[[Bobbio Pellice]]</ref>.
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Questo portò a consolidare il paese come via strategica economica e politica per i commerci oltre-[[Monviso]], sul percorso dell'antica ''via del sale'' tra il [[Marchesato di Saluzzo|Saluzzo]] prima, il [[Ducato di Savoia]] poi, con il regno di Francia; anche il [[Ducato di Savoia]] elesse San Chiaffredo come patrono protettore della zona, da come si evince dall'affresco che Cleto Gibello dedicò dietro l'altare del Santuario nel 1926, quindi restaurato da Adolfo Dutto nel 1998, con una Natività circondata dagli stendardi sabaudi. In particolare, nel lontano [[1478]] fu scavato il noto [[buco di Viso]], un piccolo [[tunnel]] tra la [[valle Po]] e la [[valle del Guil]] che, permettendo di evitare il pericoloso [[colle delle Traversette]], facilitò, di fatto, le comunicazioni oltrealpe.<ref name=buvo1>{{Cita web |url=http://www.lapiazza.org/bucoviso.htm |titolo=lapiazza.org - Buco di Viso |accesso=1º novembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081109062757/http://www.lapiazza.org/bucoviso.htm |urlmorto=sì }}</ref><ref name=buco2>{{cita testo|url=http://www.sentierinliberta.it/backup/buco%20di%20viso.htm|titolo=sentieri in libertà - Buco di Viso|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070929165100/http://www.sentierinliberta.it/backup/buco%20di%20viso.htm }}</ref>.
Alla fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento diversi abitanti di Crissolo sono emigrate verso la Francia, come a Marsiglia.
Crissolo cominciò ad essere interessato dal [[turismo]] escursionistico nella seconda metà del [[XIX secolo]], dopo che la prima ascesa al [[Monviso]] da parte di [[William Mathews]] cominciò ad attrarre gli [[alpinismo|alpinisti]] in zona.<ref name="ghironda">{{cita web|url=http://www.ghironda.com/vallepo/comuni/criss.htm|titolo=Crissolo}}</ref> A partire dagli [[Anni 1950|anni cinquanta]] del [[XX secolo]] l'offerta turistica cominciò a differenziarsi, con la costruzione di una [[seggiovia]] e di alcuni impianti di risalita per la pratica dello [[sci]].<ref name=comunestoria />
 
===Simboli===
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== Cultura ==
Nel comune non sono stanziate attività industriali; l'intera economia è sempre ruotata intorno al [[turismo]] montano, accompagnato da una tipica attività agricola di montagna (in particolare, [[allevamento]] [[bovini|bovino]]).<ref name="indettaglio">{{cita testo|titolo=Piemonte in dettaglio - Crissolo|url=http://piemonte.indettaglio.it/ita/comuni/cn/crissolo/crissolo.html}}</ref> Negli ultimi decenni si organizzano anche notti bianche estive e concerti per i turisti.
 
== Amministrazione ==