Post-bop: differenze tra le versioni

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|strumenti = [[Chitarra elettrica]] - [[Batteria (strumento musicale)|Batteria]] - [[Basso elettrico]] - [[Sassofono]] - [[Tromba]] - [[Trombone]] - [[Contrabbasso]]
|popolarità = Popolare nella metà degli [[anni 1960|anni sessanta]].
|generi_c = [[Fusion (genere musicale)|Fusion]]
|sfondo = red
|carattere = white
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Generalmente con il termine post-bop si considera il jazz degli anni ‘60 che include influenze di [[hard bop]], [[modal jazz]] e [[free jazz]], senza essere necessariamente identificato come tale. Il termine è stato coniato recentemente e come il [[Northern soul]] non era utilizzato quando il genere era attivo.
 
Il genere rappresentò una netta separazione dal jazz classico, accogliendo diverse influenze di ciò che qualche anno dopo prenderà vita negli anni '70 nella [[Fusion (genere musicale)|fusion]]: molti artisti post-bop sono infatti anche catalogati come fusion. Diversi lavori post-bop appartengono ad artisti della [[Blue Note Records]].
 
Gli album di principale successo sono ''[[Speak No Evil (Wayne Shorter)|Speak No Evil]]'' di [[Wayne Shorter]], ''[[The Real McCoy (album)|The Real McCoy]]'' di [[McCoy Tyner]], ''[[Out to Lunch (album)|Out to Lunch]]'' di [[Eric Dolphy]], ''[[Miles Smiles]]'' di Miles Davis, ''[[Maiden Voyage (Herbie Hancock)|Maiden Voyage]]'' di [[Herbie Hancock]] e anche ''[[Search for the New Land]]'' di [[Lee Morgan]] (un artista non completamente appartenente al post-bop). La maggior parte degli artisti post-bop sono stati attivi anche in altri generi sopracitati, e mostreranno una particolare sovrapposizione con l’[[hard bop]].