Carlo Giuliani: differenze tra le versioni
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A seguito di una carica abortita in via Caffa (l'unica effettuata lateralmente al corteo) da parte dei carabinieri della compagnia [[Compagnie di contenimento e intervento risolutivo|CCIR]] "Echo" - 12º btg carabinieri "Sicilia", in [[piazza Alimonda]], durante la frettolosa ritirata dei circa 70 militari presenti, una [[Land Rover Defender]] con tre [[carabinieri]] a bordo (l'autista Filippo Cavataio, [[Mario Placanica]] e Dario Raffone), facendo manovra per seguire la ritirata degli uomini rimane apparentemente bloccata contro un grosso cassonetto per rifiuti. L'utilità della carica, il numero di uomini impegnati e la valutazione di fattibilità saranno oggetto successivamente di pareri e testimonianze contrastanti da parte degli ufficiali responsabili del reparto, uno dei quali riconoscerà durante la visione dei filmati nel processo sui fatti del 20 luglio che il reparto lanciò dei sassi in direzione dei manifestanti.<ref>Adriano Lauro, vicequestore responsabile di PS del reparto, si riconosce nel poliziotto che raccoglie e lancia una pietra in direzione dei dimostranti. Il passaggio del dibattimento in questione è riportato nel documentario:<br />{{Cita video|url=https://archive.org/details/provaetyw3t|titolo=OP Ordine pubblico Genova 2001|editore=[[Internet Archive]]}}</ref> L'autista sosterrà poi che sarebbe rimasto bloccato a causa di una manovra errata di un altro veicolo Land Rover Defender che seguiva la carica delle forze dell'ordine.
Sulla credibilità di tale dichiarazione getta un'ombra una serie di fotografie a disposizione della magistratura dai giorni successivi al 20 luglio [[2001]], la cui diffusione è stata resa possibile solo successivamente all'archiviazione del procedimento aperto nei confronti del carabiniere Mario Placanica. Da queste fotografie emerge con chiarezza come il cassonetto fosse utilizzato come schermo protettivo da almeno un carabiniere: questa circostanza renderebbe credibile che il carabiniere Filippo Cavataio non abbia tentato di spostare il contenitore per evitare di travolgere il collega.<ref>{{Cita video|url=http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/media/QualeVeritaperPiazzaAlimonda.mkv|titolo=Quale verità per piazza Alimonda|editore=piazzacarlogiuliani.org|accesso=28 agosto 2013|dataarchivio=12 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120112095432/http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/media/QualeVeritaperPiazzaAlimonda.mkv|urlmorto=sì}}<br />A partire dal minuto 16:06.</ref>
La posizione dei due Defender e il loro ruolo operativo in quella situazione sono stati messi fortemente in discussione dallo stesso capitano Cappello, che durante il processo spiega come sia improponibile in linea generale farsi scortare da mezzi non blindati in operazioni di [[ordine pubblico]]. In particolare Cappello specifica di non aver avuto percezione della presenza dei mezzi in quella posizione, e dichiara di non aver dato nessuna disposizione sui due Defender specificando che dal suo punto di vista sarebbe stato un suicidio disporli a seguito del contingente.<ref>{{Cita web|url=http://processig8.org/Alimonda/trascrizione_ud058_cappello.html|titolo=Trascrizione ud. 58 (processo 25) - Cappello Claudio|editore=processig8.org|urlmorto=sì|accesso=20 luglio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121129135036/http://www.processig8.org/Alimonda/trascrizione_ud058_cappello.html|dataarchivio=29 novembre 2012}}</ref>
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Alcuni membri del personale medico del pronto soccorso dell'[[ospedale Galliera]] testimoniano che il corpo di Carlo Giuliani giungerà verso le 20:00/20:30, cioè qualche ora dopo aver lasciato piazza Alimonda: un lasso di tempo incompatibile con la distanza fra piazza Alimonda e l'ospedale Galliera. I tre carabinieri feriti, inoltre, arriveranno al Galliera solo un'ora dopo aver lasciato la stessa piazza.<ref name="inchiestaroberti" />
Le prime notizie di stampa comunicano che un sasso lanciato dai manifestanti avrebbe ucciso un ragazzo spagnolo e questa informazione si diffonde rapidamente. Dalle immagini relative a quei momenti si evidenzia l'apparizione di un sasso a fianco della testa di Giuliani, che nelle immagini immediatamente successive all'arrivo delle forze dell'ordine sul luogo del delitto non c'era. La tesi del sasso lanciato durante gli scontri come causa della morte di Giuliani verrà sostenuta nell'immediato da uno dei responsabili delle forze dell'ordine successivamente arrivati sul posto dalla vicina via Caffa, che urlando accusa un dimostrante che si stava avvicinando all'area<ref>Filmato e audio originali dal programma [[Mediaset]] ''[[Terra! (programma televisivo)|Terra!]]'' di [[Toni Capuozzo]], riportato in ''Quale verità per Piazza Alimonda'' nel quale è possibile udire la frase pronunciata del vicequestore Adriano Lauro dal minuto 31:19 al 31:31.<br />{{Cita video|url=http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/media/QualeVeritaperPiazzaAlimonda.mkv|titolo=Quale verità per piazza Alimonda|editore=piazzacarlogiuliani.org|accesso=28 agosto 2013|dataarchivio=12 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120112095432/http://www.piazzacarlogiuliani.org/carlo/media/QualeVeritaperPiazzaAlimonda.mkv|urlmorto=sì}}</ref>:
{{Citazione|Bastardo! Lo hai ucciso tu, lo hai ucciso! Bastardo! Tu l'hai ucciso, col tuo sasso, pezzo di merda! Col tuo sasso l'hai ucciso! Prendetelo!|Vicequestore Adriano Lauro}}
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