Colleferro: differenze tra le versioni

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=== Età romana ===
Da [[Appiano di Alessandria|Appiano]] e [[Plutarco]] apprendiamosi può apprendere che nell'82 a.C. nell'area di Colleferro si svolse la battaglia decisiva, conclusasi a favore di [[Lucio Cornelio Silla|Silla]], della [[Guerra civile romana (83-82 a.C.)|guerra civile romana]] condotta contro [[Gaio Mario il Giovane]]. Al termine dell'assedio Mario si suicidò.
 
=== Il Novecento ===
[[File:ZuccherificioColleferro.jpg|thumb|Zuccherificio Valsacco]]
[[File:Decreto colle.jpg|left|thumb|upright|Gazzetta ufficiale del 13 giugno 1935, Costituzione comune Colleferro]]
Lo sviluppo di Colleferro ebbe inizio già nel [[1912]], con la conversione didello una[[zuccherificio]] fabbricadella Società Valsacco che era oramaistato in disuso da anni, (loin [[zuccherificio]] della Società Valsacco),fabbrica per la produzione di [[esplosivo|esplosivi]]<ref name="cat"/>. Il primo nucleo di case infatti non fu quello dove oggi si erge il centro della cittadina, bensìcostruito presso lo scalo della allorala stazione ferroviaria "Segni-Paliano", poi chiamata [[stazione di Colleferro-Segni-Paliano]] in seguito alla nascita del comune di Colleferro: un primo nucleo di case (nonché la chiesa di San Gioacchino) venne edificata nell'allora territorio di [[Valmontone]] (conosciuto come [[Segni Scalo]]).
{{Approfondimento|titolo=Lo scoppio del 38
|contenuto=
La città di Colleferro viene segnata dallo scoppio avvenuto la mattina di sabato 29 gennaio [[1938]] nello stabilimento [[Bombrini Parodi Delfino]], nel quale morirono 60 persone e ne rimasero ferite più di {{formatnum:1500}}. La strage si verificò con due esplosioni: la prima si alle 7:40, per colpa di un operaio che per eliminare l'occlusione di un tubo d'aria compressa usò uno scalpello di ferro provocando scintille, che fecero subito alzare fiamme giunte a toccare 10 metri, mentre la seconda, più potente, si ebbe alle 8:05.<br />Il 18 giugno [[1939]] il principe [[Umberto II d'Italia|Umberto di Savoia]] venne in piazza Italia per consegnare 67 ricompense al valor militare, di cui 60 furono alla memoria dei caduti e 7 ai superstiti che aiutarono gli altri a salvarsi.
La notizia di questa esplosione venne riportata anche sul [[The Times|Times]].<ref>{{cita web |url=http://www.timesonline.co.uk/tol/news/world/europe/article2622044.ece|titolo=Arms factory explosion near Rome kills worker|editore=[[The Times]] |data=9 ottobre 2007}}</ref>
}}
L'ingegnere [[Leopoldo Parodi Delfino]] (già senatore e figlio del fondatore della Banca nazionale, poi [[Banca d'Italia]]) e il senatore [[Giovanni Bombrini]] fondarono la fabbrica di esplosivi [[Bombrini Parodi Delfino]], e, insieme allo stabilimento, venne creato un nuovo nucleo di case, conosciuto come "Villaggio BPD", nel quale si trasferirono numerosi operai con le loro famiglie, provenienti da diverse regioni d'Italia. Nella località era anche presente anche la "Calce e cementi Segni" (successivamente acquisita dalla [[Italcementi]]), la quale a fondovalleche portava e lavorava il materiale estratto dalle cave della vicina città di [[Segni (Italia)|Segni]] per produrneprodurre [[cemento|cementi]] per l'[[edilizia]].
 
Colleferro,Il ilterritorio cuidi territorioColleferro, appartenevaprima originariamenteappartenente ai comuni di Valmontone (zona dello Scalo), di [[Roma]] (zona dove sorge l'attuale capoluogo comunale) e di [[Genazzano]] (alcune aree rurali nei pressi della "via Palianese"), continuò la propria espansione urbana per tutti gli [[Anni 1920|anni venti]] e [[Anni 1930|trenta]], fino a divenire comune autonomo nel [[1935]]<ref>Legge XIII n. 1147 del 13 giugno 1935, pubblicata sulla [[Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana|Gazzetta ufficiale]] dell'8 luglio 1935 n. 157.</ref>.
Successivamente il comune di Colleferro aggiunse al proprio territorio limitatepiccole porzioni di quello dei comuni limitrofi di Segni e di Paliano.
 
Durante la [[seconda guerra mondiale]] Colleferro fu ripetutamente bombardata con l'obiettivo di distruggere lo stabilimento di esplosivi. La cittadinanza trovò riparo in una serie di grotte e cunicoli realizzati sotto il "Villaggio BPD" e noti con il nome di "[[Rifugi antiaereo di Colleferro|Rifugi]]".
 
=== Cronistoria del Novecento ===
* '''1898''' - Con riferimento al periodo iniziale, prima della città di fondazione, quando vieneViene costituita la Società Valsacco per la lavorazione delle barbabietole.
Lo Zuccherificio viene costruito davanti alla stazione ferroviaria di Segni-Paliano. Molte famiglie di operai si trasferiscono nei dintorni dello stabilimento, specialmente lungo la via Carpinetana antica, che costeggia il perimetro della fabbrica. A questo sviluppo edilizio spontaneo segue quello "pianificato" della Società Valsacco che su una altura poco lontana dallo zuccherificio costruisce un piccolo villaggio, costituito dadi edifici bi - /quadrifamiliari e dalla chiesa di S.San Gioacchino.
* '''1906''' - La fabbrica trasferisce parte della produzione, le case vengono acquistate dalle Ferrovie dello Stato per adibirle a residenze per i dipendenti.
* '''1909''' - La Società Valsacco chiude. A [[Colleferro Scalo|Segni scaloScalo]] vivono 50 famiglie.
* '''1912''' - Lo Stabilimento Valsacco viene rilevato dalla Società [[Bombrini Parodi Delfino|B.P.D.]] Vengono edificati nuovi impianti su 34 ettari di terreno.
* '''1913''' - Conversione delloLo Zuccherificio dellaviene Società Valsaccoconvertito in fabbrica di esplosivi. InIl quelSenatore periodoe il Senatore ing.ingegnere [[Leopoldo Parodi Delfino]] sorvolandosorvola con il proprio aereo le terre allora appartenenti al principe [[Filippo Andrea VI Doria Pamphili]], e sceglie il luogo per impiantare una industria bellica. Nasce così un nuovo gruppo di edifici, in località Santa Barbara, per dirigenti, operai e loro famiglie. Prima immigrazione di maestranze specializzate dal Piemonte. Negli anni successivi si verificano una seconda immigrazioneimmigrazioni di edili dalle Marche, per la costruzione dei nuovi impianti (1920) ede una terza immigrazione dalla Toscana e dall'Umbria a seguito della costruzione dell'impianto delle 13 lavorazioni metalmeccaniche (1930). Si arriva così alla nascita di Colleferro, su suolo del Comune di Valmontone e di Roma.
* '''1935''' - Con legge XIII, n. 1147 del 13 giugno 1935, pubblicata sulla O.D. dell'8 luglio 1935, n. 157, viene fondato il Comune di Colleferro che incorpora porzioni di Valmontone, di Segni e di Paliano. La BPD incarica l'ing.ingegnere [[Riccardo Morandi]] di progettare un nuovo Centro urbano. Contemporaneamente vengonoVengono realizzati i primi edifici di Corso Garibaldi, a blocco, per le famiglie degli impiegati, prospicienti la direzione della BPD.
* '''1936''' - L'ing. Morandi consegna il Piano Regolatore del Comune, che prevede la realizzazione di un gruppo di case a schiera, bi e quadri familiariquadrifamiliari, sul modello delle città-giardino inglesi. Le residenze si sviluppano tutte su due livelli con accessi a quote diverse su due fronti principali, sfruttando l'orografia del terreno. In questa fase l'insediamento di Colleferro interessa circa 15 ettari e comprende case in linea per gli impiegati, case a schiera per gli operai (200 vani) e numerosi edifici pubblici, come scuole alberghi per gli operai non residenti, dopolavoro, mercato e spaccio direzione.
* '''1950-1953''' - A seguito della promulgazione della legge Fanfani (1949) Viene realizzato, dall'INA CASA, il nuovo quartiere di Piazza Mazzini, già pianificato dall'ing.da Morandi. Gli edifici in linea, su tre piani, sono posizionati con le testate ortogonalmente sul viale che, dal corso principale, attraversa la piazza.
 
=== Simboli ===
Lo stemma è stato adottato dal comune di Colleferro nel 1950 a seguito di un concorso pubblico, indetto con delibera n. 129 del 7 maggio 1949, che vide la presentazione di 15 bozzetti. e tra questi risultò vincitoreVinse quello presentato dal sig.da Guido Bonivento. Tra gli elementi presenti vi sono la vanga che si riallacciaraffigura alll'attività agricola che ha caratterizzato la Valle del Sacco, il sole nascente con dodici raggi, e la bandiera italiana a dimostrazione di come Colleferro, dall'apertura dello Stabilimento BpdBPD, sia stato paese dell'accoglienza, eperché nel periodo 1937-1943 erano presenti lavoratori provenienti da 17 regioni e quattro nazioni.<ref>{{cita libro|curatore= Renzo Rossi |titolo= Colleferro e il suo stemma, Documenti e immagini dall’Archivio storico del Comune di Colleferro |editore= Atlantide editore |anno= 2022 |isbn= 9788899580780 }}</ref>
Il progetto araldico per la creazione dello stemma comunale si è quindi ispirato:
* alla provenienza originaria di questa popolazione e, perciò è stato scelto quel fondale per lo scudo il tricolore nazionale a simboleggiare la realizzata unione in Colleferro di tutti gli italiani;
* alle prevalenti attività industriali e di qui la ruota dentata che racchiude il centro dello scudo e l'incudine in esso riprodotta;
* alle sorgenti attività agricole e perciò il sole che sorge a fecondare, unitamente all'opera dell'uomo (la vanga), i campi;