Guglielmo Zucchi: differenze tra le versioni

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La crescente venerazione da parte della popolazione locale portarono in seguito alla traslazione delle sue spoglie nella [[cripta]] della chiesa, per facilitarne l'accesso ai devoti. La procedura per la sua beatificazione prese avvio nel [[1438]], testimoniando il profondo impatto spirituale che Guglielmo ebbe lasciato nella sua comunità.
 
Il 30 aprile [[1662]], i resti di Guglielmo furono solennemente trasferiti sotto l'altare maggiore della chiesa<ref>{{Cita|Giuseppe Antonio Chenna|p. 197}}.</ref>, rimanendovi fino al 7 agosto [[1796]], quando le truppe francesi profanarono San Marco. Successivamente, il 9 settembre [[1802]], fu possibile recuperare le reliquie e trasferirle nella cappella di San Giuseppe dell'anticodella duomoantica [[Cattedrale di San Pietro (Alessandria)|cattedrale di san Pietro]] di Alessandria. L'ordine di demolire il vecchio duomo, da parte di [[Napoleone Bonaparte]], portò il vicario vescovile, mons. Benevole, a custodire le reliquie di Guglielmo nel proprio oratorio privato, fino al loro ritorno sotto l'altare maggiore il 2 dicembre [[1810]].
 
I restauri della cattedrale nel [[1876]] necessitarono di un ulteriore spostamento temporaneo delle reliquie nella chiesa della santissima Trinità, fino al loro definitivo collocamento il 24 aprile [[1879]] all'interno di una teca in vetro nella cappella del Rosario del [[duomo di Alessandria]].