Sutton Hoo: differenze tra le versioni

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La necessità di mantenere il segreto e vari interessi legali sul ritrovamento portarono al confronto tra Phillips e l'Ipswich Museum. Il presidente onorario del museo, Reid Moir, aveva fondato la [[Prehistoric Society]] of East Anglia nel 1908 e il curatore, Maynard, era suo segretario dal 1921. Nel 1935-36, Charles Phillips e il suo amico [[Grahame Clark]] avevano preso il controllo della Society e Maynard aveva iniziato ad occuparsi dello sviluppo del lavoro di Brown per il Museum. Phillips, ostile nei confronti di Moir, era ora ricomparso ed estromise deliberatamente Moir e Maynard dalla nuova scoperta.<ref>Clark (1985); Phillips (1987), pp. 70–80; Plunkett (1998), pp. 182, 189; Markham, pp. 8–9, 31–35.</ref>
 
L'intero scavo passò in secondo piano nell'imminenza della guerra contro la Germania. I ritrovamenti, impacchettati e inviati a Londra, furono riportati indietro per un'inchiesta sul tesoretto che si tenne in autunno nel municipio di Sutton, dove fu deciso che, poiché i valori erano stati seppelliti senza l'intenzione di recuperarli, erano di proprietà della proprietaria del terreno, la signora Pretty.<ref>Bruce-Mitford (1975), pp. 718–731.</ref> Pretty decise di donare il tesoro all'intera nazione, cosicché il significato del ritrovamento e la sua eccitazioneemozione fossero condivisi da tutti.<ref>Markham, pp. 50–54.</ref>
 
Stranamente Sutton Hoo era rimasto per lo più intatto, non toccato dai cercatori di tesoro sin dalla sepoltura. In epoca medioevale il sito era stato diviso in campi mediante fossi di confine; uno dei fossati tagliò il lato occidentale del tumulo 1, dandogli un aspetto pendente. Un pozzo del XVI secolo era stato scavato in quello che sembrava il centro, mancando quindi il vero centro e il deposito sepolcrale per un piccolo margine.