Orphan: First Kill: differenze tra le versioni
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[[Estonia]], 25 gennaio [[2007]]. Leena Klammer è una trentunenne affetta da una [[Sistema endocrino|patologia endocrina]] che la rende fisicamente identica a una bambina di 10 anni, ma con la maturità di un’adulta. Dopo vari furti a danni di famiglie che la credevano una bambina e un crimine più efferato, Leena viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico, venendo classificata come una dei pazienti più pericolosi. In concomitanza all'arrivo di una nuova dipendente presso il centro, il giorno dopo la donna riesce a mettere a segno un piano che le consente la fuga, riesce ad manipolare una guardia di sicurezza che entra nella sua stanza per poi eliminarla facendole sbattere la testa contro il muro rompendole il collo e infine provoca la morte del guardiano di sorveglianza, con l'aiuto di una donna pazza che, in cambio di caramelle, giustizia il custode con il suo stesso manganello. Leena si nasconde nella macchina della nuova dipendente, per poi intrufolarsi nell'abitazione di quest'ultima e, dopo averla uccisa con un piede di porco, fa una ricerca online, attraverso la quale scopre di essere molto simile ad Esther Albright, una bambina americana scomparsa 4 anni prima. Leena si fa dunque ritrovare da un poliziotto in un parco giochi da sola e dichiara di essere Esther.
La famiglia di quest'ultima, composta da madre, padre e fratello maggiore, viene immediatamente avvisata. La
Man mano che passano i giorni, l'attrazione di Leena per il padre di Esther aumenta sempre di più, sia sul piano affettivo che su quello sessuale. La donna inizia inoltre ad avere un rapporto conflittuale con Gunnar, il fratello della bambina, oltre a rendersi conto che il poliziotto che seguiva il caso della ragazzina nutra dei sospetti sulla sua effettiva identità. Leena tenta dunque di derubare la famiglia e scappare via, tuttavia non riesce a portare a termine il suo piano a causa dei sentimenti che prova per l'uomo. La donna si stabilisce definitivamente a casa Albright, stringe amicizia con un topo che era nascosto nella sua cameretta e decide di risolvere a modo suo la vicissitudine col poliziotto che a seguito il caso della scomparsa e ha scoperto che Esther e la ragazzina ritrovata non sono la stessa persona, Leena si nasconde in casa sua, e tenta di ucciderlo accoltellandolo al collo con un coltello da frutta, tuttavia viene sorpresa dalla madre che giustizia l'uomo con una pistola e le rivela una terribile verità: Esther è morta anni prima per mano di Gunnar, durante un litigio e lei ha coperto suo figlio per evitarne l'arresto, senza rivelare nulla di ciò a suo marito e fingendo che la bambina fosse scomparsa. Al fine di conservare il rapporto che si è creato con l'uomo dal ritorno di Esther, la donna acconsente a far sì che il gioco continui; in realtà, Tricia Albright e suo figlio aspettano il momento più propizio per far uccidere la giovane, così da poter fare tutto senza destare sospetti. Gunnar vorrebbe dare inizio a un gioco perverso in cui Leena sarebbe costretta ad obbedire a ogni suo ordine pur di non tornare in manicomio, tuttavia la donna reagisce prontamente al ragazzo: ciò rende madre e figlio ancora più determinati ad ucciderla. Tricia prova a somministrarle del veleno attraverso il cibo, ma dopo aver saputo che il padre andrà ad una mostra per qualche giorno lasciandola quindi da sola, Leena va in camera e lo dà inconsapevolmente al proprio topo, che muore in poche ore. Il giorno dopo, quando il signor Albright è in partenza per una mostra d'arte e sua moglie impedisce che Esther vada con lui, Leena prova ad uccidere madre e figlio in stazione, spingendoli nei binari, invano. A questo punto la donna scappa via in macchina, tuttavia Tricia denuncia l'accaduto e lei viene prelevata e riconsegnata a casa da una poliziotta.
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