Johan Rode: differenze tra le versioni

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Consigliato da [[Gabriel Naudé]] e beneficiando della sua vicinanza alla metropoli della stampa e del commercio librario di [[Venezia]], costituì un'importante biblioteca privata. Nel 1631 elaborò un progetto per la costruzione di una [[biblioteca pubblica]] a Padova e fu tra i fondatori della biblioteca universitaria.<ref name="Clariores" /> Nel 1634 divenne membro dell'[[Accademia dei Ricovrati]], nella quale ebbe più volte la carica di ''censore''.<ref name="Clariores" /> Nel 1640 rifiutò la cattedra di fisica a Copenhagen.<ref name="Clariores" />
 
Rode scrisse istruzioni per lo studio della medicina con ampi riferimenti bibliografici, che inizialmente furono riprodotti solo localmente e furono resi noti a un vasto pubblico solo dopo la sua morte da [[Thomas Bartholin]] ed [[Hermann Conring]].<ref>Snorasson (cit.), p. 107.</ref> Nei suoi scritti medico-storici rese accessibili agli studenti del suo tempo il ''[[De medicina]]'' di [[Aulo Cornelio Celso]] e il ricettario di [[Scribonio Largo]]<ref name="Clariores" /> con un commento esplicativo.
Nei suoi scritti medico-storici, rese accessibili agli studenti del suo tempo l'[[De Medicina|opera]] di [[Aulo Cornelio Celso]] e il ricettario di [[Scribonio Largo]]<ref name="Clariores" /> con un commento esplicativo.
 
Rose rimase celibe e morì nel 1659 a Padova, venendo sepolto nella [[Chiesa di San Francesco Grande (Padova)|Chiesa di San Francesco Grande]].<ref name=":0">Snorasson (cit.), p. 115.</ref>
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La biblioteca privata di Rode fu ereditata da suo nipote, il professore di Copenaghen Thomas Bang (1600–1661).<ref>{{Cita web|url=http://matrikel.uni-rostock.de/id/100043230|titolo=Thomas Bangius (1627 Mich.)|sito=matrikel.uni-rostock.de|accesso=2021-12-29}}</ref> Fu messa all'asta nel 1662 insieme alla sua biblioteca postuma.
 
La maggior parte dei suoi manoscritti era pervenuta a Thomas Bartholin, che avrebbe dovuto pubblicarli; tuttavia gran parte, compresa l'edizione di Rode del ''[[De Medicina|De medicina]]'' di Celso, che era già stata preparatapronta per la stampa, bruciò assieme alla biblioteca di Bartholin in un incendio nel 1670.<ref>Snorasson (cit.), p. 111.</ref>
 
Le antichità archeologiche da lui raccolte in Italia furono acquistate dal medico Thomas Fuiren (1616-1674) per la sua [[wunderkammer]]; attraverso la sua donazione testamentaria pervennero all'Università di Copenaghen, che le espose nella ''Domus anatomica''.<ref name=":0" />