Strade statali in Italia: differenze tra le versioni

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Storia: citazione RD 2633/1865, DM 27/3/1959, DM 16/11/1959
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== Storia ==
{{Vedi anche|Azienda autonoma statale della strada|Strade statali dell'Africa Orientale Italiana}}Sin dalle riforme seguite alla nascita del [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], lo Stato si fece carico della realizzazione e della manutenzione di una rete primaria di strade per i collegamenti tra le principali città; nel [[1865]] la [[Legge 20 marzo 1865, n. 2248|legge Lanza]] introdusse la classificazione delle strade tra nazionali, provinciali e comunali (cfr. Allegato F, art.10)<ref name=":0">{{Cita pubblicazione|autore=M. Moraglio|anno=2004|mese=giugno|titolo=Le politiche viarie in Italia da fine Ottocento al regime fascista|rivista=Studi storici|volume=45|numero=2|pp=555-580|url=https://www.jstor.org/stable/20567255}}</ref> ed il Regio Decreto 17 novembre 1865, n. 2633<ref>{{Cita legge italiana |tipo = RD |anno = 1865 |mese = 11 |giorno = 17 |numero = 2633 |titolo = Classificazione delle strade nazionali |originale = si }}</ref> elencò le prime 38 strade nazionali.
NelA seguito dei lavori di estensione della rete stradale, la prima revisione dell'elenco avviene nel 1884 con il Regio Decreto n. 2197<ref>{{cita testo|url=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.regio:1884-03-23;2197@originale}}</ref> elencache riporta le 90 strade nazionali del Regno.
 
Nei decenni successivi lo Stato investì significativamente nella realizzazione di strade, in particolare nel Sud, ma queste strade vennero progressivamente delegate alle province, provocando paradossalmente una riduzione dell'estensione della rete di strade nazionali a fronte di un forte aumento delle [[Classificazioni delle strade in Italia|strade provinciali]]<ref>Un elenco di strade provinciali e delle 90 strade nazionali è reperibile nella{{cita testo|titolo=RELAZIONE SULLA VIABILITA' ORDINARIA al 30 Giugno 1904|url=https://books.google.it/books?id=w8ICYAdSijsC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false}}</ref>. Inoltre, la rete stradale era considerata complementare a quella ferroviaria, su cui viaggiava il traffico a lunga percorrenza, al punto che per lungo tempo vi fu il divieto di classificare come nazionali le strade su percorsi già serviti dalla ferrovia.
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Nel [[1942]], con l'annessione all'Italia di nuovi territori in [[Slovenia]] e in Dalmazia, furono classificate nella [[provincia di Cattaro]] due nuove strade ([[Strada statale 138 delle Bocche di Cattaro|SS 138]] e [[Strada statale 139 del Löwcen|SS 139]]), oltre all'estensione della rete nella [[provincia di Lubiana]] ([[Strada statale 56 di Gorizia|SS 56]], SS 57 bis, [[Strada statale 58 della Carniola|SS 58]] con diramazioni, SS 58 bis e SS 58 ter), in quella di [[Provincia del Carnaro|Fiume]] ([[Strada statale 14 della Venezia Giulia|SS 14]] e SS 14 bis) e in quelle di [[Provincia di Zara|Zara]] e [[Provincia di Spalato|Spalato]] ([[Strada statale 135 della Dalmazia|SS 135]], [[Strada statale 136 Mediana Zaratina|SS 136]] e [[Strada statale 137 Orientale Zaratina|SS 137]] con diramazioni); anche queste strade sono state cedute alla [[Jugoslavia]] con il [[Trattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate|trattato di Parigi del 1947]].
 
DopoSulla ilbase della legge 126 del [[19511958]],<ref>{{Cita elegge soprattuttoitaliana dopo|tipo la= legge del|anno = [[1958]] |mese = 02 |giorno = 12 |numero = 126 |titolo = Disposizioni per la classificazione e la sistemazione delle strade di uso pubblico |originale = si }}</ref> sulle strade pubbliche, lo Stato cominciò a classificarne molte altre<ref>{{cita testo|titolo=DM 27 marzo 1959|url=https://www.gazzettaufficiale.it/do/gazzetta/foglio_ordinario2/2/pdfPaginato?dataPubblicazioneGazzetta=1958031219590730&numeroGazzetta=62181&tipoSerie=FO&tipoSupplemento=GUSO&numeroSupplemento=0&progressivo=0&numPagina=1&edizione=0&rangeAnni=}}</ref><ref>[https://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/1960/02/18/41/sg/pdf sulle''DM 16 novembre 1959'': Inclusione di centouna strade pubbliche,nella lorete Statodelle cominciòstrade astatali classificarne- molteG.U. altren.41 del 18/2/1960, p.573]</ref>, anche di importanza minore, garantendo investimenti e manutenzione a spese dello Stato in ogni angolo d'Italia; a oggi, la numerazione delle strade statali ha superato il numero 750. Per queste ultime strade, le progressive venivano fatte iniziare al termine dell'abitato della città da cui partivano.
 
A partire dalla metà degli [[Anni 1960|anni '60]], l'ANAS cominciò a costruire anche una rete di [[Superstrada|superstrade]] che spesso affiancavano o completavano i percorsi delle strade statali, ma formalmente non le sostituivano. Queste strade, inizialmente denominate nei modi più disparati, vennero successivamente catalogate sotto il nome di [[nuova strada ANAS]] (NSA), anch'esso seguito da un numero progressivo. Nel tempo, molte delle nuove strade ANAS sono poi state riclassificate come strade statali, sia come nuovo percorso di una strada statale esistente, sia come nuova strada statale a sé stante con un nuovo numero.