Plagiothecium ovalifolium: differenze tra le versioni
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== Collocazione sistematica ==
== Descrizione
La specie è caratterizzata dall'avere un gametofito con fusticini (caulidi) striscianti o più o meno eretti, lunghi fino a 3 cm, che portano foglioline vegetative (fillidi) ampiamente distanziate, divaricate, di forma ovata o oblungo-ovata, lunghe 1,1-1,4 mm, gradualmente e largamente acute, strettamente decorrenti, con i margini fogliari basali che si estendono oltre il punto d’inserzione per una lunghezza fino a 10 cellule. La lamina, a margine intero é quasi dappertutto ricurva e formata da un solo strato di cellule esagonali allungate, a parete sottile, aventi dimensioni 85-130 × (9-)14-20 ''µ''m. Nei margini basali sono presenti poche cellule alari, scarsamente differenziate, da rettangolari a quadrate, talvolta un po' rigonfie (enfiate) e sferiche, larghe 14-20 ''µ''m. Le foglie pericheziali sono largamente oblunghe con cellule larghe 6-9 ''µ''m a pareti sottili. ▼
Lo sporofito ha una seta rossastra, ritorta, lunga 2-2,5 mm che porta una capsula di forma cilindrica lunga circa 2,5 mm, piegata verso il basso, l'esotecio ha cellule esotecali sub-quadrangolari a pareti spesse, l'opercolo è conico, i denti dell'esostomio sono inferiormente strato-papillosi e papillosi superiormente,l'endostomio è coperto di spicule e papille, membrana basale alta, segmenti carenati, fortemente perforati, ciglia per lo più singole. Spore di 9-12 µm di diametro, finemente papillose.▼
Autoico. Piante di medie dimensioni in ciuffi densi o in estesi tappetini appiattiti per lo più sottili, di colore da giallastro a marrone all'interno e da verde a verde biancastro o da giallo a verdastro all'esterno. [[Gametofito]] con fusticini (caulidi) striscianti o più o meno eretti, lunghi fino a 3 cm, che portano foglioline vegetative (fillidi) ampiamente distanziate, divaricate, di forma ovata o oblungo-ovata, lunghe 1,1-1,4 mm, gradualmente e largamente acute, strettamente decorrenti, con i margini fogliari basali che si estendono oltre il punto d’inserzione per una lunghezza fino a 10 cellule.<ref name=":0">Cfr. {{Cita|Buck & Ireland, 1989|p. 15}}.</ref>
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▲Lo [[sporofito]] ha una seta rossastra,
Come in tutte le briofite, il [[Alternanza di generazioni|ciclo ontogenetico]] è [[Ciclo vitale aplodiplonte|aplodiplonte]] [[Spora|isosporeo]], con alternanza di generazione antitetica eteromorfa e prevalenza della generazione [[Gametofito|gametofitica]] ([[Aploidia|aploide]]) su quella [[Sporofito|sporofitica]] ([[Diploidia|diploide]]).<ref>Cfr.{{Cita web|url=https://www.pianolaureescientifiche.it/pls2018/download/295/scienze-naturali-e-ambientali/7243/la-riproduzione-nelle-piante-terrestri-pisa.pdf|titolo=La riproduzione nelle piante▼
terrestri|autore=Giada Cordoni, Raffaella Grassi, Lorenzo Peruzzi & Fancesco Roma-Marzio|sito=Piano Nazionale Laure Scientifiche|editore=Orto e Museo botanico Università di Pisa}}</ref
== Distribuzione e habitat ==
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▲Come in tutte le briofite, il [[Alternanza di generazioni|ciclo ontogenetico]] è [[Ciclo vitale aplodiplonte|aplodiplonte]] [[Spora|isosporeo]], con alternanza di generazione antitetica eteromorfa e prevalenza della generazione [[Gametofito|gametofitica]] ([[Aploidia|aploide]]) su quella [[Sporofito|sporofitica]] ([[Diploidia|diploide]])<ref>Cfr.{{Cita web|url=https://www.pianolaureescientifiche.it/pls2018/download/295/scienze-naturali-e-ambientali/7243/la-riproduzione-nelle-piante-terrestri-pisa.pdf|titolo=La riproduzione nelle piante
▲terrestri|autore=Giada Cordoni, Raffaella Grassi, Lorenzo Peruzzi & Fancesco Roma-Marzio|sito=Piano Nazionale Laure Scientifiche|editore=Orto e Museo botanico Università di Pisa}}</ref> che, in questa specie, è sconosciuta.<ref name=":2" />
, nelle [[Isole Shetland Meridionali|Shetland Meridionali]], lungo la [[Coste dell'Antartide|costa occidentale della penisola Antartica]] dalla [[Costa di Graham]] all'[[isola Alessandro I]]; a nord della [[Coste dell'Antartide|costa orientale della penisola antartica]] nell'[[isola di James Ross]], nella [[terra della regina Victoria]], nella Terra di Marie Byrd, e nelle isole sub-antartiche della [[Georgia del Sud]] e delle [[Isole Kerguelen|Kerguelen]].<ref name=":1">Cfr. {{Cita|Jiménez & Ochyra, 2017|pp. 389-390}}.</ref>
▲''G. gelida'' è diffusa nel Settore ''S'' (da 30°W a 90°W), ''R'' (da 150° W a 150° E) e ''B'' (da 150°W a 90°W ) dell'''Antarctic Botanical Zone.''<ref>L'Antarctic Botanical Zone, così definita dal briologo [[Irlanda|irlandese]] Stanley Wilson Greene nel 1964, include l'intero Continente antartico, l'[[Oceano Antartico|insieme dei mari]] che lo circondano, entro il [[Parallelo (geografia)|parallelo]] di [[latitudine]] 60°S, le [[Isola vulcanica|isole vulcaniche]] sub-antartiche dell'[[arcipelago]] delle [[Isole Sandwich Australi|Sandwich Australi]] e l'isola, anch'essa vulcanica, di [[Isola Bouvet|Bouvet]]. La zona è unica nel suo genere per essere la maggiore area al mondo ad avere una [[flora]] costituita pressoché interamente da [[Cryptogamae|crittogame]] (cfr. {{Cita|Greene ''et al.'', 1970|p. 3}}).</ref> Specificatamente nelle isole [[Isole Orcadi Meridionali|Orcadi Meridionali]], nelle [[Isole Shetland Meridionali|Shetland Meridionali]], lungo la [[Coste dell'Antartide|costa occidentale della penisola Antartica]] dalla [[Costa di Graham]] all'[[isola Alessandro I]]; a nord della [[Coste dell'Antartide|costa orientale della penisola antartica]] nell'[[isola di James Ross]], nella [[terra della regina Victoria]], nella Terra di Marie Byrd, e nelle isole sub-antartiche della [[Georgia del Sud]] e delle [[Isole Kerguelen|Kerguelen]].<ref name=":1">Cfr. {{Cita|Jiménez & Ochyra, 2017|pp. 389-390}}.</ref>
si verifica nelle fessure rocciose umide e ombreggiate vicino alla riva.<ref name="Plan">{{cita pubblicazione|autore=|anno=2002|titolo=Management Plan for Antarctic Specially Protected Area No. 110|pp=|lingua=en|url=https://www.env.go.jp/nature/nankyoku/kankyohogo/database/jyouyaku/aspa/aspa_pdf_en/110.pdf}}</ref>
== Note ==
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* {{Cita libro|autore-capitolo=William R. Buck & Bernard Goffinet|curatore=Jonathan A. Shaw & Bernard Goffinet|titolo=Bryophyte Biology|data=5 giugno 2012|editore=Cambridge University Press|città=Cambridge|pp=71-123|capitolo=Morphology and classification of mosses|cid=Buck & Goffinet, 2012}}
* {{Cita libro|titolo=Plagiotheciaceae|url=https://www.jstor.org/stable/4393810?seq=19|data=20 aprile 1989|editore=The New York Botanical Garden|città=New York|pp=1-20|cid=Buck & Ireland, 1989|collana=Flora Neotropica|autore=William R. Buck & Robert R. Ireland|volume=50}}
* {{Cita pubblicazione|autore=Jules Cardot|anno=1905|titolo=Notice préliminaire sur les mousses recueillies par l'expédition antarctique suédoise|rivista=Bulletin de l'Herbier Boissier|città=Genève|volume=V (2)|numero=11|url=https://www.biodiversitylibrary.org/page/33626789#page/1077/mode/1up|cid=Cardot, 1905|editore=Impr. Romet|pp=997-1011|mese=Novembre}}
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