Toret: differenze tra le versioni
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| Riga 10: Secondo gli atti conservati presso l'Archivio Storico di Torino, il primo progetto per l'installazione di fontanelle in città risale al 23 aprile 1861<ref name="ilovetoret1">La vera storia dei Toret; Associazione I Love Toret; Torino, il web. https://ilovetoret.it/it/storia/</ref>; nel documento vengono individuati 81 punti d'erogazione d'acqua per usi vari, e viene specificato che alcuni di essi faranno ''della decorazione il loro principale oggetto''. In data 27 marzo 1862 la Giunta comunale delibera l'installazione di 21 fontanelle d'acqua potabile; sono allegati all'atto i prospetti dei nuovi erogatori, che nei disegni presentano già compiutamente la forma ''"a torèt"'' ancora oggi in uso<ref name="ilovetoret1"></ref>. Il 7 luglio 1862 la Giunta comunale stabilisce che è opportuno aumentare a 45 il numero di fontanelle da installarsi<ref name="ilovetoret1"></ref>. Infine, a seguito della firma delle ''Condizioni per la provvista di fontanelle in ghisa da collocarsi sul suolo pubblico'' tra il Sindaco di Torino, gli Assessori, ed il fonditore Martino Polla (che si impegna a fornire quattro fontanelle alla settimana), ha inizio la messa in opera vera e propria dei ''torèt'': il documento è datato 17 luglio 1862<ref name="ilovetoret1"></ref><ref>Associazione I Love Toret; newsletter del 21 gennaio 2016. Torino, il web. http://www.ilovetoret.it/news/49/</ref>.  Nel 1868 alcune di queste fontanelle erano certamente già operative: in un articolo apparso nel settembre 1868 sulle pagine della ''Rivista contemporanea'' e intitolato ''La condotta dell'acqua potabile ed il municipio di Torino; Cenni storico-statistici'', a pagina 349 l'autore scrive  «delle piccole fontane che le numerose teste di toro perennemente stanno versando ai varj punti della città», riferendosi evidentemente ai ''torèt''.<ref name=":0">http://books.google.it/books?id=1YsNAAAAQAAJ&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false</ref>  Negli [[anni 1930|anni trenta del XX secolo]] i ''torèt'' erano ormai numerosi nelle strade e piazze di Torino, in particolar modo presso le aree mercatali, lungo i grandi viali alberati e nei giardini pubblici. Alle opere in ghisa, ora prodotte dalla Fonderia Pinerolese di [[Frossasco]], si preferivano occasionalmente dei grandi modelli in pietra, collocati prevalentemente presso le aree auliche dei giardini monumentali ed in collina.  Complessivamente, oggi vi sono circa 800 ''torèt'' sparsi per le vie del capoluogo subalpino. In origine l'acqua che alimentava le fontane proveniva dall'[[acquedotto]] del [[Pian della Mussa]]<ref>Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia. Sezione "Curiosità idrauliche", voce "Toret". Il web (www.museodelrubinetto.it), consultato il 25 set 2012. http://www.museodelrubinetto.it/storia_rubinetto.php?id_sez=13&id_pag=98</ref> e dalla conca della [[Dora Riparia]] presso [[Collegno]]<ref name=":0" />. Oggi esse sono alimentate dalla rete ordinaria dell'acquedotto civico, che miscela l'acqua di sorgente a quella attinta dalle falde sotterranee e a una frazione sanitarizzata dell'acqua del fiume Po. ==Nella cultura di massa== Riga 38: | accesso = 8 giugno 2013 }}</ref> Mario Pellegrino, proprietario della Fonderia Pinerolese, ha ricordato in un'intervista pubblicata su La Stampa<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/torino/2014/03/04/news/la-fabbrica-dei-toret-1.35773374/|titolo=La fabbrica dei “toret”|sito=La Stampa|data=2014-03-04|lingua=it|accesso=2024-03-21}}</ref> d'aver ricevuto alcune commesse anche da lavoratori giunti dal sud Italia negli anni '60 i quali, raggiunta l'età della pensione, desideravano tornare al paese d'origine portando con sé un ''torèt'' a ricordo del loro lungo e operoso soggiorno torinese. ===Usi e costumi=== | |||