Critiche al cristianesimo: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica |
|||
Riga 304:
Hitler nacque da una madre cattolica praticante e da un padre anticlericale, ma dopo aver lasciato la casa d'infanzia non partecipò più alla [[messa]] né ricevette i [[sacramenti]]. Secondo il biografo Alan Bullock Hitler mantenne una certa considerazione nei confronti del potere organizzativo e propagandistico del cattolicesimo, ma mantenne privatamente sempre il massimo disprezzo verso i suoi principali insegnamenti i quali, disse, se portati alle loro estreme conclusioni "significherebbero il sistematico allevamento degli esseri umani più fallimentari"<ref name="Hitler p219">[[Alan Bullock]], ''Hitler: A Study in Tyranny'', HarperPerennial Edition, 1991, p. 219</ref>.
Goebbels, a capo del [[Reichsministerium für Volksaufklärung und Propaganda]] (il Ministero del Reich per l'istruzione pubblica e la propaganda) usò la sua posizione per diffondere pubbliche accuse contro il clero e le monache durante le sue [[propaganda nella Germania nazista|campagne propagandistiche]], mostrando gli accusati sempre nelle peggiori delle possibilità. Nel 1928, poco dopo la sua elezione al [[Reichstag (
Man mano che la [[seconda guerra mondiale]] procedeva sulla "questione della Chiesa" scrisse: "''conclusa la guerra essa dovrà essere generalmente risolta... Esiste, infatti, un'opposizione insolubile tra la fede cristiana e una visione del mondo (''[[Weltanschauung]]'') tedesco-eroica''"<ref name="Ian Kershaw p.381-382"/>.
| |||