Mivar: differenze tra le versioni
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=== Gli anni 2000: il passaggio alle nuove tecnologie ed il declino ===
{{Doppia immagine verticale|destra|Mivar 32LED1 100 Hz bianco.png|Mivar 32LED1 100 Hz.png|200|Il televisore Mivar 32LED2 100Hz del 2013, nelle versioni bianco e nero|}}
Negli [[anni 2000]] il settore degli apparecchi televisivi è caratterizzato da una profonda mutazione. L'avvento della [[globalizzazione]] dell'economia mondiale favorisce la [[delocalizzazione (economia)|delocalizzazione produttiva]] da parte delle multinazionali occidentali, giapponesi e sudcoreane, che, attratte dal minor [[costo del lavoro]], spostano intere produzioni nei paesi dell'[[Europa dell'Est]] e in [[Cina]].<ref name="devecchi">{{cita libro | autore=C. Devecchi | titolo= Problemi, criticità e prospettive dell'impresa di famiglia| volume = 1| anno= 2007| editore= Vita e Pensiero| pp=167-169}}</ref> Sul piano tecnologico, poi, i televisori si evolvono con l'introduzione dello [[schermo piatto]] e, soprattutto, con il progressivo affiancamento e superamento del sistema [[Schermo a tubo catodico|a tubo catodico]], fino ad allora unica tecnologia esistente per la visualizzazione di immagini, da parte della tecnologia al [[televisore al plasma|plasma]] e in seguito di quella [[LCD]].<ref name="devecchi"/> A favorire l'affermazione di questi nuovi tipi di apparecchi è l'innovativo ''[[design industriale|design]]'', divenuto argomento fondamentale che ha superato per importanza l'affidabilità e la qualità.<ref name="devecchi"/>
L'affermazione dello schermo a matrice di [[pixel]] rappresenta per l'azienda abbiatense l'inizio del suo declino.<ref name="villani"/><ref name="job"/><ref name="devecchi"/><ref>{{cita web|autore=G. Rusconi|url=https://st.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tecnologia%20e%20Business/2006/01/mc260106-RUSCONI-tv2_PRN.shtml|titolo=Il tubo catodico non è morto. E batterà ancora i «flat»|data=gennaio 2006|accesso=6 marzo 2021}}</ref> La concorrenza sul mercato dei televisori dei produttori orientali degli anni novanta, che Mivar è stata capace di mitigare attraverso oculate scelte aziendali per quel che concerne il contenimento dei costi di produzione, nel decennio successivo si presentava ancora più aggressiva da parte dei produttori [[Turchia|turchi]] e cinesi, favoriti essenzialmente dall'assenza di misure anti-[[dumping]] negli Stati dell'[[Unione europea]] e da bassissimi costi di produzione. I produttori turchi e cinesi avevano acquisito fin da subito padronanza della nuova tecnologia e, producendo come terzisti televisori CRT prima ed LCD poi per aziende europee, immettevano sul mercato prodotti tecnologicamente aggiornati a prezzi altamente competitivi.<ref name="villani"/><ref name="devecchi"/> Mivar viene inevitabilmente travolta da questa situazione e nel 2001 è costretta a ridurre la propria forza lavoro con la messa in [[cassa integrazione]] di 400 dei suoi dipendenti.<ref name="job"/><ref>{{cita news|autore=|titolo=Crisi di vendite alla Mivar. In cassa integrazione 400 operai|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=12 maggio 2001|p=53}}</ref>
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