Giuseppe Saragat: differenze tra le versioni

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=== Esilio ===
Dopo l'approvazione delle [[Leggi fascistissime|leggi eccezionali]] che instaurarono la [[Fascismo|dittatura fascista]] in [[Italia]], Saragat scelse la via dell'[[esilio]], valicando il confine elvetico, in compagnia dell'amico [[Claudio Treves]], nella notte tra il 19 e il 20 novembre 1926 e poi trovò rifugio in [[Austria]]. A [[Vienna]] entrò in contatto con alcuni autorevoli esponenti dell'[[austromarxismo]] che teorizzavano la conciliabilità del pensiero di [[Karl Marx|Marx]] con la socialdemocrazia (in particolare [[Karl Renner|Renner]] e [[Otto Bauer|Bauer]]) e, più in generale, con personalità della socialdemocrazia [[Mitteleuropa|mitteleuropea]] che influenzarono la sua formazione intellettuale.
 
Il 12 dicembre 1926, l'anziano [[Filippo Turati]], pur essendo privato del passaporto, riuscì a fuggire in [[Corsica]] insieme con [[Sandro Pertini]], con un motoscafo guidato da [[Italo Oxilia]]<ref>{{cita web|url=http://www.pertini.it/cesp/p_06.htm|titolo=La fuga di Turati|accesso=29 novembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150506020526/http://www.pertini.it/cesp/p_06.htm|urlmorto=sì}}</ref>.
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Alle [[elezioni politiche in Italia del 1948|elezioni politiche del 1948]] si schierò contro il [[Fronte Democratico Popolare]], l'alleanza social-comunista in cui militava anche il "caro nemico" [[Pietro Nenni|Nenni]]. In quelle consultazioni il suo cartello politico, denominato per l'occasione [[Unità Socialista]], ottenne poco più del 7% dei voti alla [[Camera dei deputati (Italia)|Camera dei deputati]] e circa il 4,1% al [[Senato della Repubblica]], ottenendo 43 seggi in totale nel [[Parlamento italiano]].
 
Durante la campagna elettorale e nei mesi successivi alle elezioni il Fronte gli rimproverò l'alleanza con la [[Democrazia Cristiana]], usando contro Saragat alcune espressioni politicamente denigratorie quali "[[socialfascismo|social-fascista]]", "social-traditore"<ref>{{cita news||http2=https://archiviostoricoia802203.unitaus.itarchive.org/cgi-bin/highlightPdfview_archive.cgiphp?t{{archive=}}ebook&file{{=}}/archivio35/uni_1948_07items/19480714_0001archivio_unita/L%27Unit%C3%A0_Archivio_Storico_Annuario_1948.rar&file=1948%2F19480714.pdf|3=Il social-traditore Saragat chiede il licenziamento di trecentomila operai|4=[[l'Unità]]|5=14 luglio 1948|p=1}}</ref>, "rinnegato".
 
L'accusa di tradimento gli fu rivolta anche durante la seduta della Camera del 14 luglio 1948, successiva all'attentato alla vita del segretario del PCI [[Palmiro Togliatti]], allorché il deputato comunista [[Gian Carlo Pajetta]] si rivolse a lui esordendo con le parole: «E lei, onorevole Saragat, e tu, traditore del socialismo, tu traditore...»<ref>Camera dei deputati, I legislatura, [http://www.camera.it/_dati/leg01/lavori/stenografici/sed0050/sed0050.pdf resoconto stenografico della seduta pomeridiana del 14 luglio 1948] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20180917023927/http://www.camera.it/_dati/leg01/lavori/stenografici/sed0050/sed0050.pdf |data=17 settembre 2018 }}, p. 1243.</ref>.