Mario Tedeschi: differenze tra le versioni

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Attraverso le inchieste de ''Il Borghese'', Tedeschi fu il primo a denunciare la [[corruzione]] del mondo politico e a documentare le sovvenzioni illegali al [[Partito Comunista Italiano]]. Dal [[1954]] Tedeschi utilizzò come fonte sulla corruzione del [[Partito Comunista Italiano|PCI]] le riviste del giornalista [[Luigi Cavallo]] (ex comunista), che collaborò a ''Il Borghese'' anche con alcuni articoli, sia firmati con il proprio nome sia con [[pseudonimo|pseudonimi]].
 
Nel [[1966]] partecipò all'[[operazione manifesti cinesi]], una campagna di disinformazione contro il Partito Comunista Italiano per conto di [[Federico Umberto D'Amato]], capo dell'[[Ufficio Affari Riservati]] (UAR) del [[Ministero dell'interno]], facendo stampare dei manifesti inneggianti all'[[Unione Sovietica]] di [[Stalin]]. I manifesti erano a firma di fantomatici gruppi [[comunisti]] italiani [[stalinisti]]. Furono scritti dal giornalista Giuseppe Bonanni, de ''Il Borghese''. Tedeschi diede l'incarico della loro diffusione ai militanti di [[Avanguardia Nazionale]] di [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]].
 
Nel [[1972]], aderì al [[Movimento Sociale Italiano|Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale]] (MSI-DN), venendo così eletto [[Senato della Repubblica|Senatore della Repubblica]] nel [[1972]] e nel [[1976]]. L'anno successivo fu tra i fondatori di [[Democrazia Nazionale - Costituente di Destra|Democrazia Nazionale]], partito nato dalla scissione dell'ala più moderata dell'MSI.