Luigi Cavallo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Etichetta: Link a pagina di disambiguazione
Riga 20:
== Biografia ==
=== Gli studi e i primi contatti con l'antifascismo ===
Giovanissimo, Luigi Cavallo partecipò alle riunioni, all'[[Università di Torino]] o sotto i portici di via Sacchi, di un gruppo di giovani universitari (tra 17 e i 21 anni nel [[1937]]) che, in seguito, presero tutti posizioni antifasciste. Trattavasi di Mario Arnò, Paolo Faraggiana, Antonio Micheletti, Alberto Vergnano, Giuseppe Regis (poi passato all'[[Università degli Studi di Roma "La Sapienza"|Università di Roma]]), Leone Diena, Giorgio Diena, Silvia Pons, Lisetta Giua, Liliana De Benedetti, [[Natalia Ginzburg]], Letterio Savoia, Vito Pandolfi (successivamente professore di Storia del Teatro all'Università di Roma e regista; non era iscritto all'Università, ma frequentava l'Ateneo, soprattutto per ascoltare le conferenze del professore di letteratura italiana, prof. Pastonchi) e Giulio Tavernari (successivamente scrittore con lo pseudonimo di [[Stefano Terra]]; anche lui non iscritto all'Università. Il gruppo manteneva anche contatti con un analogo gruppo romano di [[Vezio Crisafulli]] (diventato successivamente presidente della [[Corte Costituzionale]]) e [[Tullio Vecchietti]] (poi segretario del [[PSIUP]])<ref>Ruggero Zangrandi, ''Il lungo viaggio attraverso il fascismo: contributo alla storia di una generazione'', Feltrinelli,
Milano, 1962, pag. 555, n.</ref>.
 
{{Citazione necessaria|Nel maggio 1937, Cavallo fu arrestato, incarcerato al "Ferrante Aporti" - il carcere minorile di Torino - messo a disposizione della polizia politica fascista e processato, a causa di scritte a matita contro la [[guerra di Spagna]] e papa [[Pio XI]] (nel marzo era stata pubblicata l'[[enciclica]] ''[[Divini Redemptoris]]'' di condanna del comunismo) a margine della rivista “Critica fascista” di Bottai. Gli fu annotata una segnalazione nei registri dell'[[OVRA]] e quindi successivamente fu escluso dai corsi per allievo ufficiale. Nel 1939, vinse una borsa di studio della [[Humboldt-Universität zu Berlin]] e partì per [[Berlino]] ove, nell'ottobre 1942, discutendo la tesi “Hegels Wissenschaft der Logik”, con il prof. Nikolaï Hartmann, conseguì la laurea in Filosofia.
 
Nel luglio 1943, a [[Torino]], si laureò in [[scienze politiche]] (all'epoca corso di laurea della facoltà di [[giurisprudenza]]), discutendo la tesi su “La filosofia e la dottrina politica di Carl von Clausewitz” con il prof. Passerin d'Entrèves. Frequentò il laboratorio di [[Luigi Einaudi]]}}.