Max Havelaar: differenze tra le versioni
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Il romanzo è composto da 4 parti (A, B, C e D).
* parte A<br />La storia di Max Havelaar, un amministratore coloniale olandese, è raccontata da Batavus Droogstoppel il prototipo di uomo gretto, avido, senza fantasia e pieno di sé. Droogstoppel incontra dopo molti anni un ex compagno di scuola, Sjaalman (un ''[[alter ego]]'' di Multatuli), che gli chiede di pubblicare un manoscritto. Droogstoppel affida il compito al praticante [[Lingua tedesca|tedesco]] Ernest Stern.
* parte B<br />È il racconto del manoscritto redatto da Stern. Il racconto segue a grandi linee le avventure professionali di Max Havelaar (alter ego di Multatuli) come assistente-residente nelle Indie Olandesi.
* parte C<br />Nella parte C viene raccontata la storia di Saïdjah e Adinda. Si tratta delle avventure di un giavanese oppresso. Questo racconto è un duro attacco allo sfruttamento dei giavanesi, la denuncia della disperazione di un popolo e dell'indifferenza delle autorità. Dekker paragona il racconto a ''La capanna dello zio Tom'': un romanzo basato sull'esperienza di persone oppresse, che fece molta più impressione di una descrizione vera, ma arida, dell'oppressione.
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== Il nome Max Havelaar ==
Il nome Max Havelaar è stato scelto nel 1988 da [[Frans van der Hoff]] e [[Nico Hozen]] per il nome dell'etichettatura dei prodotti [[equi]] e solidali curata dall'organizzazione da loro fondata [[Fairtrade Labelling Organization]], per attribuire la garanzia di [[Commercio equo e solidale|Prodotto equo e solidale]].
==Note==
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