Anthony Numkena: differenze tra le versioni

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Anthony Earl "Keena" Numkena nasce nel 1942 a [[Culver City]] in California. È nativo americano; il padre è di etnia [[Hopi]], la madre di etnia [[Karuk]].
 
Nativi americani lavorano come comparse nel cinema americano sin dalle origini, essendo la presenza degli "indiani" un tratto caratteristico nei film [[western]].<ref>Michael Hilger, ''Native Americans in the Movies: Portrayals from Silent Films to the Present'' (Rowman & Littlefield, 2015).</ref> Per ragioni di verosimiglianza si richiede l'impiego di intere famiglie a rappresentare le tribù e la vita dei villaggi "indiani". Quando però un personaggio nativo americano abbia un ruolo di rilievo si preferisce di norma affidarsi ad attori professionisti "bianchi", alcuni dei quali nella propria carriera si specializzano proprio nell'impersonare parti di "indiano/a".<ref>"{{cita web|https://red-face.us/redface-film-tv.htm|Redface!|lingua=en}}.</ref> Lo stesso vale per i bambini, impiegati numerosi come comparse, ma poi sostituiti da [[attori bambini]] "bianchi" quando si richieda da loro un ruolo di primo piano. È il caso ad esempio del personaggio di ''Little Beaver'', il piccolo indiano compagno di avventure di [[Red Ryder]], che compare in numerosi film negli anni '40, sempre interpretato da [[attori bambini]] "bianchi" come [[Tommy Cook]], [[Robert Blake (attore)|Robert Blake]] e [[Don Reynolds]]. Soltanto occasionalmente parti di rilievo sono affidate [[attori bambini]] nativi americani. I risultati migliori si hanno in film di carattere semi-documentario (Nocki in ''[[Stirpe eroica]]'', 191291925; e Cheeka in ''[[The Silent Enemy]]'', 1930), dove l'interesse etnografico impone un maggiore realismo ed agli interpreti è chiesto non tanto di recitare quanto di impersonare se stessi. Nei rari casi invece in cui attori bambini nativi americani si trovino ad interagire con i "bianchi", come nel caso di Martin Good Rider al fianco di [[Shirley Temple]] in ''[[Susannah of the Mounties]]'' (1939), la forza del pregiudizio li costringe ad una recitazione caricaturale.<ref>Robert Nott, ''The Films of Randolph Scott'', McFarland, 2015, pp.77-78.</ref>
 
Numkena non è dunque il primo bambino nativo americano a comparire sullo schermo. Anch'egli comincia la sua carriera giovanissimo nel 1949 come comparsa assieme al fratello. Negli anni cinquanta tuttavia si afferma come il primo nativo americano cui venga accreditato il ruolo professionale di [[attore bambino]] in una lunga serie di film al cinema e alla televisione.<ref>{{Imdb|nm0634568}}</ref>