Viktor Janukovyč: differenze tra le versioni
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Il 20 febbraio fu il giorno più sanguinoso della protesta: venne posto in essere un vero e proprio assalto ai palazzi del potere e i manifestanti marciarono verso il Palazzo del Governo e del Parlamento. Si verificarono scontri armati tra dimostranti e polizia, molti agenti vennero bersagliati dal fuoco di cecchini rimasti ignoti<ref>{{cita web|url=https://www.bbc.com/news/world-europe-26866069|titolo=Ukraine crisis: What we know about the Kiev snipers|lingua=en|accesso=27 luglio 2022}}</ref>. A terra rimasero decine di persone uccise e centinaia di feriti. Simbolo del massacro resta il gesto di una giovane infermiera ucraina Olesja Žukovskaja che ferita gravemente<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/21/ucraina-fonti-ospedaliere-al-fatto-it-linfermiera-ferita-della-croce-rossa-e-viva/889188/ Ucraina, ospedale al Fatto.it: "Infermiera fuori pericolo". E lei twitta: "Sono viva" - Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> da un proiettile, twittò nello stesso momento «Я вмираю» ["Muoio"]<ref>{{Cita web|url=https://twitter.com/olesyazhukovska/status/436436294483591168|titolo=https://twitter.com/olesyazhukovska/status/436436294483591168|sito=Twitter|lingua=it|accesso=2022-04-09}}</ref>. La giovane infermiera, militante di un partito di estrema destra molto attivo negli scontri armati,<ref>{{Cita web|url=http://ilmanifesto.info/ucraina-linfermiera-e-viva-ed-e-nazista/|titolo=il manifesto|sito=ilmanifesto.info|accesso=2016-03-14}}</ref> è poi sopravvissuta. Dopo questo bagno di sangue, Janukovyč e i capi dell'opposizione arrivarono a un accordo che prevedeva elezioni anticipate e Governo di Unità Nazionale, nonché ritorno alla Costituzione del 2004, con sensibile limitazione dei poteri presidenziali. La condanna delle violenze da parte del Parlamento fu unanime.
Il 22 febbraio si ebbe l'epilogo della protesta [[Euromaidan]]: i manifestanti chiesero le dimissioni di Janukovyč che, ormai circondato, fuggì dalla capitale Kiev facendo perdere le sue tracce, forse per rifugiarsi al confine ucraino orientale in una città russofona o forse all'estero proprio nella stessa Russia, mentre il Palazzo presidenziale fu assaltato dai manifestanti. Con lui scapparono anche il Presidente del Parlamento ucraino [[Vladimir Rybak]] e il Ministro dell'Interno [[Vitalij Zacharčenko]], che lasciarono i loro incarichi. In sostituzione, il Parlamento nominò [[Oleksandr Turčynov]], ex capo dei servizi segreti e braccio destro dell'ex premier Tymošenko, come Presidente del Parlamento e Premier "ad interim". Intanto, dopo le voci di possibili dimissioni di Janukovyč, egli apparve in TV dichiarando che nel Paese era in atto un colpo di Stato con metodi nazisti, affermando di restare al suo posto. Diversi reparti della polizia si schierarono con i manifestanti. Intanto il Parlamento votò la richiesta di ''impeachment'' presentata dalle opposizioni al Presidente Janukovyč; essa venne approvata con 328 sì, 0 no e 6 astenuti su 334 presenti sul ''plenum'' di 445 (il Partito delle Regioni del Presidente Janukovyč, ormai esautorato, non partecipò al voto con i suoi 135 deputati rimanendo partito di maggioranza, poiché 70 esponenti su 204
Il 24 febbraio, il ministro dell'interno [[Arsen Avakov]] annunciò che Janukovyč era ricercato, assieme ad altre persone ritenute responsabili della strage, e che era stato emesso un mandato di arresto nei suoi confronti con l'accusa di uccisione di massa.<ref>{{cita news|autore=Beda Romano|titolo=Ucraina, mandato d'arresto per Yanukovich. Mosca: legittimare i ribelli è aberrazione|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-02-24/ucraina-mandato-arresto-yanukovich-accusato-strage-094926.shtml?uuid=ABINbjy|editore=Il Sole 24 ore.it|giorno=24|mese=02|anno=2014}}</ref> Nelle zone a maggioranza filo russa la situazione si complicò, poiché in [[Repubblica autonoma di Crimea|Crimea]] il parlamento regionale venne preso d'assalto con le armi e occupato, mentre dei miliziani tatari prendevano il controllo di due aeroporti: quello di Belbek e quello della capitale [[Simferopoli]], a 20 chilometri da [[Sebastopoli]].<ref>{{cita news|autore=|url=http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/ESTERI/crimea_sinferopoli_barricate_filorussi_tatari/notizie/544010.shtml|titolo=Crimea, blitz filorusso in Parlamento. Mosca muove le truppe verso il confine. Ianukovich: «Sono ancora io il presidente»|pubblicazione=Il Messaggero|giorno=27=mese=02|anno=2014}}</ref> La Russia iniziò a effettuare delle importanti esercitazioni militari terrestri sul confine e mosse la [[flotta]] nel [[Mar Nero]].<ref name="aeroporti">{{cita news|autore=|url=http://www.lastampa.it/2014/02/28/esteri/militari-russi-occupano-gli-aeroporti-ucraina-ancora-tensioni-in-crimea-sqeRLiol52j9hnXaT0pGpN/pagina.html|titolo=Venti di guerra sulla Crimea L'accusa di Kiev al Cremlino: duemila soldati hanno invaso|pubblicazione=La Stampa|data=28 febbraio 2014}}</ref><ref name="russi">{{cita news|autore=|url=http://www.repubblica.it/esteri/2014/02/28/news/ucraina_crimea_uomini_armati_prendono_il_controllo_dell_aeroporto_di_simferopol-79832862/?ref=HREA-1|titolo=Kiev accusa Mosca di aggressione: "Duemila soldati russi hanno invaso Crimea"|pubblicazione=la Repubblica|data=28 febbraio 2014}}</ref>
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