==== L'impero ====
[[File:Viracocha Inca.jpg|thumb|upright=0.5|left|Viracocha Inca]]
I regni dei primi sovrani inca sono considerati protostorici in quanto basati su racconti leggendari che possono essere riferiti a personaggi idealizzati, per cui gli avvenimenti loro attribuiti hanno un valore indicativo e non comportano necessariamente una reale corrispondenza alla realtà, assumendo, invece il valore di mito. Il regno di Viracocha Inca viene invece considerato semistorico, perché i fatti narrati, pur non potendo essere accreditati come avvenuti esattamente così come sono stati tramandati, hanno trovato sufficienti riscontri in tradizioni di altre tribù andine per poter essere storicamente accettati, - almeno nelle loro linee generali.
Viracocha è stato un grande sovrano che ha contribuito in modo notevole alla all'edificazione dello Stato incaico. Assunto il potere in un'epoca di torbidi, ha dovutodovette, durante i primi anni di regno, badare a respingere i tentativi di ripristinare le antiche gerarchie. Gli Hurin Cuzco tentarono in effetti di riappropriarsi del trono, forse appoggiati dal clero e,; per un corto lasso di tempo, occuparono addirittura la capitale, ma dovettero desistere dal loro tentativo davanti alla determinazione del sovrano.
La contesa con il potere sacerdotale continuò tuttavia, con connotati di una lotta sotterranea, mentre il sovrano dirigeva i suoi sforzi ad aumentare i domini del regno. La prima campagna degna di nota di Viracocha si svolse sul Collao, l'altipiano intorno al Titicaca; eessa consolidò la potenza Inca in una zona da sempre contesa. Negli anni successivi gli eserciti Inca, ormai forza egemone della regione, ampliarono notevolmente i loro confini a scapito delle etnie vicine costrette a entrare nella loro confederazione.
Quando era ormai avanti negli anni, Viracocha si trovò confrontato a un pericoloso avversario. La minaccia veniva dai ''Chanca'', una stirpe bellicosa della contrada di [[Ayacucho]]; che, nel Nord del paese,essa si era ritagliatoritagliata un potere equivalente a quello degli Inca nel nord del Paese. I Chanca appartenevano a una razza guerriera che probabilmente aveva dato il colpo di grazia al decaduto Stato deidegli [[Huari]], assai potente prima dell'arrivo degli Inca. Si consideravano espressione delle forze della natura delle lagune di ''Choclococha'' e ''Urococha'' e avevano una loro lingua,: il ''[[Lingua puquina|puquina]]''. Amavano la guerra in quanto tale e non ambivano a consolidare il loro potere, ma; piuttosto, si dedicavano a una serie di razzie che colpivano i loro vicini. Assai determinati in battaglia, terrorizzavano i loro nemici con acconciature minacciose, pitturandosi il viso di colori vivaci e acconciando i capelli in lunghe treccine.
[[File:Urco.jpg|thumb|upright=0.5|L'erede Inca Urco]]
Il momento per scontrarsi con un così temibile avversario cadeva male a proposito per gli Inca. Il loro sovrano, ormai anziano, aveva perduto il suo spirito combattivo e l'erede che si era scelto non aveva alcuna attitudine guerriera. Viracocha, in effetti, aveva associato al potere regale uno dei figli, nato da una concubina che gli era particolarmente cara. Costui, noto come [[Inca Urco]], era dedito ai piaceri e aveva una natura grossolana e volgare che lo rendeva detestabile agli occhi dei suoi sudditi. Con questi presupposti, la notizia dell'arrivo dei Chanca seminò il panico nella corte del Cuzco che cercò ogni mezzo per scongiurare il pericolo senza combattere.
A questo atteggiamento non fu estraneo il comportamento del corpo sacerdotale che, stando a una cronaca raccolta da uno spagnolo anonimo, si alleò addirittura con gli invasori. Si tratta della relazione anonima, dai più attribuita a [[Blas Valera]] che esplicitamente denuncia le mene del clero peruviano che, pur di abbattere il potere regio, avrebbe preso contatti con i capi dei Chanca. In questo contesto Viracocha e suo figlio Urco decisero di abbandonare la capitale e di ritirarsi in un'altura fortificata chiedendo mercé al nemico. Gli Inca però non erano tutti d'accordo con il loro sovrano e la parte sana della nazione avrebbe preferito combattere fino alla morte piuttosto che arrendersi senza lottare, ma erano abituati a obbedire a un capo e senza ordini non si decidevano ad agire. Quando si presentò un principe per guidarli furono in molti ad armarsi per seguirlo. L'uomo della provvidenza era un figlio legittimo di Viracocha di appena vent'anni, il suo nome era quello di Inca Yupanqui, ma sarebbe stato in seguito conosciuto con l'appellativo di [[Pachacútec]] che, in [[Lingue quechua|lingua quechua]] vuol dire "Cataclisma".
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