Giovanni Gentile: differenze tra le versioni
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Considerato in [[resistenza italiana|ambito resistenziale]] come uno dei principali teorici e responsabili del regime fascista, "apologo della repressione" e di "un regime ostaggio di un esercito occupante", fu [[uccisione di Giovanni Gentile|ucciso]] il 15 aprile 1944 sulla soglia della sua residenza di [[Firenze]], la [[villa di Montalto]] al [[Salviatino]], da un gruppo [[partigiani|partigiano]] [[Firenze|fiorentino]] aderente ai [[Gruppi di Azione Patriottica|GAP]] di ispirazione comunista.
Il commando gappista, composto da [[Bruno Fanciullacci]], [[Elio Chianesi]]<ref>{{cita web|url=http://www.anpi.it/donne-e-uomini/664/elio-chianesi|titolo=Elio Chianesi|accesso=25 luglio 2010}}</ref>, [[Giuseppe Martini]] "Paolo", [[Antonio Ignesti]] e la staffetta [[Liliana Benvenuti|Liliana Benvenuti Mattei "Angela"]] <ref>La Benvenuti non volle mai raccontare i precisi particolari, dal suo punto di vista: ''«Questa è una cosa che non dirò mai. Perché potrei fare rovesciare tutte le cose. Perché non è come è stato detto. Come è andata l’azione dei Gap io non lo voglio dire. Me l’hanno chiesto in tanti ma non l’ho rivelato mai a nessuno»''. Vedi un intervento della Benvenuti anche in M. C. Carratù (2016).</ref> come appoggio<ref>Paolo Paoletti, ''"Il Delitto Gentile" esecutori e mandanti'', Ed. Le Lettere, 2005, pp. 21-25 par. 1.6 " L'omicidio raccontato da Giuseppe Martini "Paolo" uno dei due esecutori materiali"...Sicuramente (Fanciullacci l'altro esecutore) gli chiese se era il professore e subito dopo gli sparammo insieme dalla stessa parte, non attraverso i due finestrini posteriori..."</ref><ref>{{Cita web |url=http://www.lindro.it/resistenza-angela-la-ragazza-col-fiore-rosso/ |titolo=''Resistenza: "Angela", la ragazza col fiore rosso'' |accesso=7 settembre 2016 |dataarchivio=15 settembre 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160915091655/http://www.lindro.it/resistenza-angela-la-ragazza-col-fiore-rosso/ |urlmorto=sì }}</ref> e con [[Teresa Mattei]] e [[Bruno Sanguinetti]] nell'organizzazione logistica<ref>{{cita news|autore=Antonio Carioti|titolo=Sanguinetti venne a dirmi che Gentile doveva morire|url=http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/06/Sanguinetti_venne_dirmi_che_Gentile_co_9_040806079.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131207070527/http://archiviostorico.corriere.it/2004/agosto/06/Sanguinetti_venne_dirmi_che_Gentile_co_9_040806079.shtml|pubblicazione=Corriere della Sera|p=29|data=6 agosto 2004|accesso=12 marzo 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=7 dicembre 2013}}</ref><ref>{{Citazione|Per fare in modo che i gappisti incaricati dell'agguato potessero riconoscerlo, alcuni giorni prima li accompagnai presso l'[[Accademia d'Italia]] della Rsi, che lui dirigeva. Mentre usciva lo indicai ai partigiani, poi lui mi scorse e mi salutò. Provai un terribile imbarazzo.|Teresa Mattei}}</ref>, si appostò alle 13:30 circa nei pressi della villa al [[Salviatino]] e, appena il filosofo giunse in auto, Fanciullacci e Martini gli si avvicinarono tenendo sotto braccio dei libri per nascondere le armi e farsi così credere studenti. Il filosofo abbassò il vetro per prestare ascolto, ma fu subito raggiunto dai colpi della rivoltella di Fanciullacci. Fuggiti i gappisti in bicicletta, l'autista si diresse all'ospedale [[Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi|Careggi]] per trasferirvi il filosofo moribondo, ma Gentile, colpito direttamente al cuore e in pieno petto, in breve spirò.<ref>[[Luciano Canfora]], "Giovanni Gentile nella RSI" in La Repubblica Sociale Italiana 1943-1945, a cura di P. P. Poggio, Annali della Fondazione Luigi Micheletti, Brescia, 1986, pp. 235-243</ref>
Fu un episodio che divise lo stesso fronte [[antifascismo|antifascista]] e che ancora oggi è al centro di polemiche non sopite, venendo infatti già all'epoca disapprovato dal [[CLN]] toscano con la sola esclusione del Partito Comunista, che rivendicò l'esecuzione.<ref>Antonio Carioti, ''Sanguinetti venne a dirmi che Gentile doveva morire'', sul Corriere della Sera del 6 agosto 2004, p. 29: "L'omicidio di Gentile, anziano e inerme, suscitò una forte impressione e fu disapprovato dal CLN toscano, con l'astensione dei comunisti. Tristano Codignola, esponente del Partito d'Azione, scrisse un articolo per dissociarsi."</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2016/04/24/e-dopo-70-anni-nuovi-scenari-dietro-lesecuzione-di-gentileFirenze05.html Maria Cristina Carratù, ''E dopo 70 anni nuovi scenari dietro l'esecuzione di Giovanni Gentile'', La Repubblica, 24 aprile 2016]</ref>
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