Roberto Calvi: differenze tra le versioni

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===La ricettazione della borsa di Calvi===
Nel [[1986]], nel corso della sua trasmissione su [[Rai 1|Raiuno]], il giornalista [[Enzo Biagi]] mostrò ai telespettatori la borsa scomparsa che Calvi portava al momento della morte, portatagli dal senatore missino [[Giorgio Pisanò]], ed il suo contenuto (o quello che ne restava): un mazzo di chiavi, due passaporti del [[Nicaragua]], la patente di Calvi, lettere di [[Luigi Cavallo]] a Calvi ed alcune lettere di Calvi al cardinale [[Pietro Palazzini]] e a monsignor Franco Hilary<ref name=":7">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1989/10/20/lui-sindona-un-grande-crack-il-vaticano.html|titolo=LUI, SINDONA UN GRANDE CRACK IL VATICANO E TANTI MISTERI - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-12-15}}</ref>. Alla trasmissione partecipò anche [[Flavio Carboni]], una delle ultime persone ad aver visto Calvi in vita, il quale attestò l’autenticità della borsa<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/03/13/messinscena-di-pisano-quella-borsa-di-calvi.html|titolo=MESSINSCENA DI PISANO' QUELLA BORSA DI CALVI IN TV - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-12-01}}</ref>. Indagando su Guido Lena, un [[falsario]] romano, si scoprì che Carboni avrebbe trattato il contenuto della borsa di Calvi con il [[Città del Vaticano|Vaticano]], tramite monsignor [[Pavol Hnilica]]<ref>Mario Almerighi, ''La borsa di Calvi. Ior, P2, mafia: le lettere e i segreti mai svelati del banchiere di Dio'', Chiarelettere, 2015.</ref>.
 
Indagando su Guido Lena, un [[falsario]] romano, si scoprì che Carboni avrebbe trattato il contenuto della borsa di Calvi con il [[Città del Vaticano|Vaticano]], tramite monsignor [[Pavol Hnilica]]<ref>Mario Almerighi, ''La borsa di Calvi. Ior, P2, mafia: le lettere e i segreti mai svelati del banchiere di Dio'', Chiarelettere, 2015.</ref>. Per tale [[ricettazione]] nel [[1993]] Carboni, Lena e monsignor Hnilica furono condannati<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/03/24/la-borsa-di-calvi-tre-anni-al.html|titolo=LA BORSA DI CALVI TRE ANNI AL VESCOVO - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-12-01}}</ref>. La prima sentenza fu dichiarata nulla per vizio di procedura, ma ne seguì dopo poco un'altra che confermava i dispositivi della prima.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/cronache/22_gennaio_24/morte-flavio-carboni-faccendiere-mille-segreti-d-italia-66d4e73e-7ce8-11ec-9ae1-2cc0e30cf040.shtml|titolo=La morte di Flavio Carboni, il faccendiere dei mille segreti d’Italia|autore=Ferruccio Pinotti|sito=Corriere della Sera|data=2022-01-24|lingua=it-IT|accesso=2022-12-01}}</ref> Nel 2000 Carboni e Lena furono condannati, mentre monsignor Hnilica (che intendeva proteggere, dichiarò, il buon nome della [[Chiesa cattolica]]) fu assolto per aver agito in stato di necessità.<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/03/09/affare-calvi-condannato-flavio-carboni.html|titolo=Affare Calvi condannato Flavio Carboni - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-12-01}}</ref> Nel [[2005]] Carboni e Lena vennero assolti in appello<ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2005/10/20/calvi-assolto-carboni-per-la-borsa-del.html|titolo=Calvi, assolto Carboni per la borsa del banchiere - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2022-12-01}}</ref>.
 
===Le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia===