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[[File:Great Cameo of France CdM Paris Bab264 white background.jpg|upright=1.0|miniatura|Nel registro centrale ci sono i membri della famiglia imperiale ancora vivi nel [[23]] e Caligola è il bambino sulla sinistra. Nel registro inferiore ci sono dei barbari prigionieri e in quello superiore importanti membri della dinastia, come [[Augusto]], [[Druso minore]], [[Germanico Giulio Cesare|Germanico]] e [[Ascanio|Iulo]], mitico fondatore della dinastia ([[Gran Cammeo di Francia]], [[Musée des monnaies, médailles et antiques|Cabinet des Médailles]], [[Parigi]])]]
 
Quando Gaio e la madre tornarono a Roma, Tiberio non sembrò felice del loro rientro: il ''princeps'' e la nuora si sospettavano vicendevolmente di aver avvelenato Germanico. Frattanto [[Seiano]], il [[prefetto del pretorio]], amico e confidente dell'imperatore, iniziò ad architettare la fine di Agrippina, facendole giungere voci che la si volesse avvelenare.<ref name="Tac4.54">{{cita|Tacito, ''Annales''|IV, 54}}.</ref> Fu così che, quando durante un banchetto Tiberio le offrì del cibo, la stessa, respingendolo in modo plateale, provocò l'ira dell'imperatore<ref name="Tac4.54" /> che di lì a poco la accusò di lesa maestà in Senato, assieme al figlio [[Nerone Cesare]], imputato a sua volta di immoralità. Nel 29 Agrippina fu esiliata a [[Ventotene (isola)|Ventotene]], dove nel 33 si lasciò morire di fame, mentre il figlio Nerone, relegato a [[Ponza]], era già morto due anni prima, nel 31.<ref>{{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', VII}}; {{cita|Barrett 2002|pag. 55}}.</ref>
 
In seguito all'esilio della madre, Gaio andò a vivere sul [[Palatino]] dalla bisavola paterna, [[Livia Drusilla|Livia]], fino alla sua morte, quando ne pronunciò l'elogio funebre.<ref>{{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', X}}; {{cita|Spinosa 1991|III, 164}}.</ref> Costretto a trasferirsi nella dimora della nonna [[Antonia minore|Antonia]],<ref name="SvCa10" /> incontrò numerosi principi orientali [[regno cliente (storia romana)|vassalli di Roma]], che ne influenzarono il modo di fare politica: i tre giovani principi [[Tracia|traci]], [[Polemone II del Ponto|Polemone]] (a cui diede in seguito il [[regno del Ponto]] e del [[Regno del Bosforo Cimmerio|Bosforo]]), [[Remetalce III|Remetalce]] (a cui più tardi affidò metà dell'antico regno di [[Tracia]]) e [[Cotys IX|Cotys]] (a cui affidò quello dell'[[Armenia Minore]]).<ref>{{cita|Nony 1988|IX, 244}}.</ref> Conobbe anche [[Erode Agrippa I|Erode Agrippa]] (discendente dai [[Regno di Giuda|re di Giudea]] della [[dinastia erodiana]]), a cui rimase profondamente legato negli anni a venire da profonda amicizia,<ref>{{cita|Nony 1988|IX, 244}}; {{cita|Winterling 2011|42}}.</ref> e il cugino [[Tolomeo di Mauretania]] (figlio di [[Cleopatra VIII|Cleopatra Selene]], a sua volta figlia di [[Cleopatra]] e [[Marco Antonio]], nonché sorellastra di sua nonna Antonia).<ref name="Dunstan285">{{cita|Dunstan 2010|pag. 285}}.</ref> Come riferisce Svetonio, si dice che in questo periodo avesse deflorato la sorella [[Drusilla]] e che fosse stato sorpreso nel letto di lei dalla nonna Antonia.<ref name="A">{{cita|Svetonio|''Gaio Cesare'', XXIV}}.</ref>