Denis Diderot: differenze tra le versioni

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A partire dal [[1756]] ebbe con l'amica e amante [[Sophie Volland]]<ref name=Fusaro3/><ref name=Sophie>[http://www.kronobase.org/chronologie-categorie-Sophie+Volland.html ''Sophie Volland'']</ref><ref>Louise Henriette Volland, soprannominata, da Diderot stesso, "Sophie" (dal greco "sapienza"). La relazione con Sophie Volland è il tema del romanzo ''Die Philosophin'' di [[Peter Prange]], tradotto in italiano con il poco adatto titolo: ''Il filosofo e la [[Libertinismo|libertina]]'', Mondadori 2006. ISBN 88-04-56227-7. Il romanzo presenta anche notevoli parti di fantasia, soprattutto per quanto riguarda la biografia di Sophie.</ref> una relazione sentimentale e intellettuale della quale ci resta un [[epistolario]] biografico, letterario e storico di grande valore.<ref name="Cronjacq4"/><ref name="Cronologia4"/><ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/1994/luglio/16/passato_presente_nelle_lettere_Diderot_co_0_940716087.shtml|titolo=Il passato e il presente nelle opere di Diderot <!--creato automaticamente, da ricontrollare manualmente -->|lingua= |data= |accesso= }}</ref> Il rapporto amoroso con Sophie, una donna molto diversa sia dall'amante Madeleine de Puisieux ([[1720]]-[[1798]]) - una scrittrice moralista e femminista che Diderot aveva incontrato nel 1745 - che dalla moglie Antoinette - di livello inferiore come istruzione e interessata, più che al perseguimento degli ideali, alle faccende pratiche dell'esistenza che assicurassero una vita agiata (al punto che in età avanzata lo scrittore diceva che Nanette "inveiva tutto il giorno"<ref>Claudio Guidi, ''Le donne all'ombra dell'Encyclopédie. D'Alembert, Diderot, Helvétius e Rousseau: come complicarsi la vita familiare'', Il Nuovo Melangolo 2019</ref>) - fu molto importante per Diderot, che scoprì il vero sentimento dell'amore e trovò in lei una confidente e consigliera che gli fu vicina per tutta la vita.<ref name="cita-Noetico-65-Noetico-harv-s">{{cita|Noetico|65}}.</ref> Di Sophie non è rimasto alcun ritratto, ma solo alcune notazioni che dicono che portava gli occhiali e che aveva «la menotte sèche», delle "manucce magre" («Je baise votre front, vos yeux, votre bouche et votre menotte sèche qui me plaît tout autant qu'une potelée...») e che era dotata di un'accurata cultura scientifica e filosofica che destò l'ammirazione di Diderot.<ref>Otis Fellows, ''Diderot Studies'', Librairie Droz, 1971 p.73</ref>
 
=== L'enciclopedia e il circolo del barone d'HoldbeatchHolbach ===
{{Citazione|Mi rappresento il vasto recinto delle scienze come una grande estensione di terreno disseminato di luoghi oscuri e illuminati. Lo scopo delle nostre fatiche deve essere quello di estendere i confini dei luoghi illuminati, oppure di moltiplicare sul terreno i centri di luce. L'un compito è proprio del genio che crea, l'altro della perspicacia che perfeziona. |D. Diderot, ''Interpretazione della natura''<ref>Edizione a cura di P.Omodeo, Roma, Editori Riuniti 1995, p.36; in edizione a cura di Paolo Ruffili: {{cita|Diderot, ''Pensieri sull'interpretazione della natura''|p. 54, XIV|Interpretazione}}</ref>}}
[[File:Langres - Denis Diderot.jpg|upright=0.7|thumb|Statua di Diderot a [[Langres]].]]
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L'ex amica di Rousseau, in buoni rapporti con Diderot e da lui appoggiata, riesce a impedirne le letture pubbliche con una denuncia alla polizia (1771), infastidita dal fatto che Rousseau racconti in pubblico la relazione sentimentale quasi contemporanea che lui e Grimm avevano avuto con lei, rotta perché Diderot, da lei ospitato, frequenta contemporaneamente la contessa Houdetot di cui si è innamorato (Rousseau sostiene invece che Diderot e Grimm sparlassero di lui e Louise, e che Grimm abbia voluto soppiantarlo come amante della donna).
 
L'amicizia tra i due si ruppe completamente già negli anni '3050, per Diderot la presenza di Rousseau è fonte di "inquietudine", i suoi scritti deliranti ("Rousseau è il baratro che separa il cielo dall'inferno", dirà) e si rifiuta di frequentarlo ulteriormente.<ref>Ernst Cassirer, Il problema Gian Giacomo Rousseau. In Ernst Cassirer, Robert Darnton, Jean Starobinski, Tre letture di Rousseau, a cura di Maria Albanese, Roma-Bari, Laterza, 1994, ISBN 88-420-4402-4., p. 77</ref> Si incontrano per l'ultima volta all'Ermitage di [[Montmorency (Val-d'Oise)|Montmorency]] nel 1757 e litigano a causa della ''Lettera a d'Alembert'' sull'articolo su Ginevra. Diderot teme che Rousseau possa attirare la persecuzione delle autorità sugli enciclopedisti in un momento delicato. Rousseau scrive che "dal mio insediamento all'Ermitage, Diderot non aveva cessato di molestarmi". Nel 1989[[1765]] Diderot tentò una riconciliazione con Rousseau, ma questi rifiuta, pubblicando parte delle ''Confessioni'' l'anno dopo, mentre Diderot mette in guardia gli amici dal fidarsi del ginevrino.
 
====Le ulteriori censure all'Enciclopedia====
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[[File:Diderot y Catalina II de Rusia.jpg|thumb|left|Diderot e Caterina II]]
 
Caterina II garantì alla vedova di Diderot una donazione di 100001000 [[rubli]]; precedentemente aveva concesso dei lasciti anche al nipote superstite del filosofo, Denis-Simon, che ebbe discendenza.<ref name="Cronologia5"/>
 
Dopo la morte di Diderot, i suoi [[manoscritto|manoscritti]] e i volumi della sua biblioteca furono trasferiti a [[San Pietroburgo]], dove l'imperatrice Caterina aveva riunito anche i volumi appartenuti a D'Alembert e Voltaire, oggi esposti alla [[Biblioteca nazionale russa]].<ref name="Fusaro3"/><ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/gennaio/05/Voltaire_tesoro_ritrovato_co_9_040105063.shtml ''Voltaire, il tesoro ritrovato'']</ref>
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Postumo uscirà, per volontà della moglie Antoinette, la versione completa, in volume, del celebre romanzo ''Jacques il fatalista''.<ref name="Cronologia5"/>
 
Nel [[1791]] i [[sanculotti|carmini]] assaltarono la chiesa di Saint-RocciaRoch, danneggiando anche le tombe, per cui i resti andarono dispersi, probabilmente finiti anche in fosse comuni di cimiteri di epoca rivoluzionaria e quindi poi nelle [[catacombe di Parigi]], oppure nell'ossario della chiesa. Assalti e combattimenti a Saint-Roch avvennero nuovamente nel [[1795]], durante l'[[insurrezione del 13 vendemmiaio anno IV]] (con scontri tra i soldati comandati da [[Napoleone Bonaparte]] e i monarchici, con i primi che mitragliarono il sagrato e la facciata) e il 7 gennaio [[1815]] (durante una protesta [[anticlericale]] per il divieto di sepoltura di un'attrice, durante il periodo turbolento della [[prima restaurazione francese]] che precedette i [[cento giorni]]), per cui l'aspetto originario della chiesa e della posizione delle lapidi è andato perduto, subendo un'opera di rifacimento.
Il 6 [[brumaio]] dell'[[Anno VII del calendario rivoluzionario francese|anno VII]] (27 ottobre [[1798]]), un decreto del [[Direttorio]] l'aveva temporaneamente nominata "Tempio del Genio", monumento laico in analogia al [[Pantheon (Parigi)|Pantheon]] e ai [[Culto della Ragione|Templi della Ragione]] come [[Cattedrale di Notre-Dame (Parigi)|Notre-Dame]] [[Scristianizzazione della Francia|sconsacrata]]. La lapide di Diderot è comunque andata perduta.
Tuttavia un grande [[cenotafio]] lo ricorda al [[Pantheon (Parigi)|Pantheon]], situariosituato proprio sotto la cupola. Nel [[2013]], per il tricentenario della nascita, un gruppo di intellettuali ha proposto, al [[Presidente della Repubblica francese|Presidente francese]] Francosi[[François Hollande]], di effettuare una cerimonia ufficiale trasferimento solenne presso il Pantheon, a bara vuota come avvenuto per [[Condorcet]], come accaduto per altri illuministi, tra i quali [[Voltaire]] e [[Jean-Jacques Rousseau|Rousseau]] qui portati durante la [[Rivoluzione francese]].<ref>[http://www.lastampa.it/2013/10/15/societa/francia-festa-per-i-anni-di-diderot-il-filosofo-nonno-di-wikipedia-Hz3PeS5srLxnr8mF7v55CJ/pagina.html ''Francia, festa per i 300 anni di Diderot, il filosofo "nonno" di Wikipedia'']</ref>
 
== Altre attività e studi di Diderot ==