Città ideale (dipinto): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Informazione errata
Etichetta: Ripristino manuale
Riga 1:
La '''''città ideale''''' è un tema della pittura sviluppato attorno al XV secolo come rappresentazione del concetto teorico [[Arte rinascimentale|rinascimentale]] della [[città ideale]]. È presente in tre dipinti, i cui autori sono tuttora ignoti, identificati per la città in cui sono esposti. Le tre tavole, simili ma al tempo stesso diverse, sono ispirate al concetto di ''[[Copia et Varietas]]'' teorizzato da [[Leon Battista Alberti]] ed estremamente popolare nell'[[arte rinascimentale]] della seconda metà del Quattrocento.
 
==La ''Città ideale'' di Urbino ==
{{Opera d'arte
|immagine = Formerly Piero della Francesca - Ideal City - Galleria Nazionale delle Marche Urbino.jpg
Riga 26:
 
[[File:Città ideale, dettaglio - Galleria Nazionale delle Marche, Urbino.jpg|thumb|left|Dettaglio]]
Al piano inferiore la fascia più bassa delle pareti è decorata dal motivo che imita l<nowiki>'</nowiki>''[[opus reticulatum]]'' romano, già usato da [[Leon Battista Alberti]] a [[palazzo Rucellai]] di Firenze (1446-1451). Il tempio a [[pianta centrale]], figura da sempre ritenuta "perfetta" perché in sé chiusa e conchiusa, divenne proprio in quegli anni uno dei campi di ricerca più studiati in Italia centrale, usato spesso anche in pittura per la creazione di sfondi architettonici: fra gli esempi più celebri c'è l'edificio ottagonale dello ''[[Sposalizio della Vergine (Perugino)|Sposalizio della Vergine]]'' di [[Perugino]], rielaborato poi in un edificio a pianta esadecagonale da [[Raffaello]] nel [[Sposalizio della Vergine (Raffaello)|suo dipinto con lo stesso soggetto]]. Gli edifici a pianta centrale, che tutto racchiudono all'interno di sé, lasciando un vuoto ideale e universale al di fuori, ben si prestavano a rappresentare il concetto filosofico di [[utopia]].
 
Attorno a quest'edificio si apre una vasta piazza la cui intelaiatura prospettica è ben definita dalla lastricatura geometrica. Il modello di assoluta perfezione della città rinascimentale, è infatti legato alla concezione di "[[scacchiera]]", dove il pavimento delle strade, con l'intersecarsi di marmi policromi, riflette e amplifica la struttura della città in cui gli edifici, proprio come i pezzi di una scacchiera, sono ordinati e collocati a intervalli di spazio regolari e prestabiliti secondo canoni di assoluta perfezione. Due pozzi a base ottagonale con gradinate sono posti in maniera perfettamente simmetrica alle due estremità laterali in primo piano.