Conflitto di Gaza del 2008: differenze tra le versioni

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Categoria:Operazioni militari del conflitto israelo-palestinese
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L''''operazione "Inverno caldo"''' (in [[Lingua ebraica|ebraico]]: מבצע חורף חם, Mivtza Horef Ham) è stata una campagna militare nella [[Striscia di Gaza]] delle [[Forzeforze di difesa israeliane]] (IDF), lanciata il 29 febbraio 2008 in risposta a razzi [[Qassam]] sparati dalla Striscia da Hamas. Almeno 112 palestinesi e tre israeliani sono stati uccisi e più di 150 palestinesi e sette israeliani sono stati feriti.<ref name="bbc article 2">{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/middle_east/7274929.stm|editore=[[BBC]]|titolo=Israeli Gaza operation 'not over' |data=3 marzo 2008|accesso=3 marzo 2008}}</ref>
 
Vi è stato diffuso allarme internazionale, con gli Stati Uniti che hanno esortato Israele a esercitare cautela per evitare la perdita di vite innocenti, e l'[[Unione europea]] e le [[Nazioni Unite]] che hanno criticato Israele per "uso sproporzionato della forza". L'Unione europea chiese l'immediata cessazione degli attacchi di razzi su Israele da parte di Hamas, esortando Israele a fermare le attività che mettono in pericolo i civili e che sono in violazione del diritto internazionale.<ref name="bbc article 2" /><ref name="haaretz 3">{{Cita news|url=http://www.haaretz.com/hasen/spages/959837.html|titolo=U.S. calls for end to continued violence, return to peace talks|autore= Shamir, Shlomo|data=2 marzo 2008|editore=[[Haaretz]]}}</ref>
 
==Operazione==
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==Reazioni internazionali==
L'[[Unione europea]] condannò quello che definì un «uso sproporzionato della forza» da parte di Israele a Gaza, dopo che 54 [[palestinesi]] erano rimasti uccisi nel giorno col più alto numero di morti dall'inizio delle violenze nel 2000.<ref>{{en}} [https://www.usatoday.com/news/world/2008-03-02-eu-israel_N.htm EU condemns "disproportionate" use of force by Israel]</ref>
Anche il [[segretario generale delle Nazioni Unite]] [[Ban Ki-moon]] condannò quella che definì una risposta «eccessiva e sproporzionata» di Israele, denunciando la continuazione degli attacchi mediante razzi su [[Sderot]] e [[Ascalona]].<ref name=UN-20080302>{{en}} {{Cita pubblicazione|url=http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=25816&Cr=Palestin|titolo=Security Council, Secretary-General alarmed by deadly violence in Middle East|data=2 marzo 2008|editore=UN News Centre|accesso=3 marzo 2008}}</ref>
 
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La [[Guida Suprema dell'Iran]] [[Ayatollah]] [[Ali Khamenei]] chiamò i musulmani e i loro capi a colpire Israele «nella faccia colla rabbia delle loro nazioni».<ref name="Iran leader"/>
 
In [[Libano]], centinaia di sostenitori di [[Hezbollah]] si radunarono al confine con Israele urlando «morte a Israele» e sventolando bandiere libanesi e palestinesi. In [[Egitto]], migliaia di studenti protestarono nelle università di tutto il paesePaese chiamando i capi di stato arabi a fermare l'aggressione di Israele e a sostenere i palestinesi.<ref name="White House"/>
 
Circa 10.000 persone, principalmente afferenti ai [[Fratelli Musulmani]] e a piccoli gruppi di opposizione, scesero in piazza in una delle manifestazioni anti-Israele più grandi degli ultimi anni.<ref name="Iran leader"/>
 
L'[[Arabia Saudita]] paragonò l'offensiva israeliana ai [[crimini di guerra nazisti]] e invocò un intervento della comunità internazionale per fermare quello che definì un «assassinio di massa» di palestinesi.
 
Il primo ministro turco [[Recep Tayyip Erdoğan]] disse che gli attacchi israeliani non avevano giustificazioni umanitarie e aggiunse che Israele stava rifiutando una soluzione diplomatica al conflitto.<ref name="White House"/>