Staryj Krym: differenze tra le versioni
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== Storia ==
[[File:Bogaevsky Stary Krym.jpg|thumb|left|Konstantin Bogaevskij, Staryj Krym, 1903.]]
La città era probabilmente il sito di una precedente fortezza [[Cazari|cazara]] prima della conquista mongola della Crimea a metà del 1238. I mongoli sotto [[Batu Khan]] fortificarono la città e, da allora in poi, divenne una capitale della yurta di Crimea, provincia di Crimea dell'[[Khanato dell'Orda d'Oro|Orda d'Oro]], e una casa per l'[[emiro di Crimea]].
Prima del 1270, Qrim era stata al massimo un villaggio circondato da un forte, ma all'inizio del [[XIV secolo]] era diventata una città prospera. [[Kaykaus II]] ricevette Qrim come feudo nel 1265 circa. Le monete tartare furono coniate a Qrim dal 1287/8 (AH 686) e, nello stesso anno, un architetto egiziano fu inviato lì per costruire una moschea che avrebbe preso il nome dal sultano egiziano.
Di quel periodo rimangono la Moschea Ozbek Han, costruita nel 1314 da [[Uzbek Khan]], e le rovine di una [[madrasa]] costruita nel 1332. La città prosperò durante il XIV secolo, ma fu completamente distrutta durante i disordini civili sotto [[Meñli I Giray|Meñli Giray]] nel tardo [[XV secolo]]. Qrim sembra aver mantenuto la sua posizione di capitale del [[Khanato di Crimea]] di nuova costituzione per alcuni anni, poiché le monete coniate qui sono datate fino al 1517 (AH 923), dopodiché nel 1532 la capitale dello stato vassallo ottomano fu spostata a [[Bachčisaraj]] e la città cadde in una relativa oscurità. Dopo la conquista russa del Khanato di Crimea nel 1770, alla città di Staryj Krym fu dato il nome greco di Leukopolis (Lewkopol), ma questo non entrò mai nell'uso comune. Nel 1863, la città aveva una popolazione di 1.085 abitanti, di cui il 43,4% erano [[Chiesa apostolica armena|cristiani armeni]], il 42,8% ortodossi orientali, il 13,1% [[Musulmano|musulmani]] e lo 0,7% [[Protestantesimo|protestanti]]. Alla fine del [[XIX secolo]], gli abitanti erano per lo più occupati nel giardinaggio, nella coltivazione del tabacco e nell'agricoltura.
Nel 1812, poco prima dell'[[Campagna di Russia|invasione di Napoleone]], viveva da qualche tempo a [[San Pietroburgo]] la contessa Jeanne de Gachet, moglie di un [[Émigré|emigrato]] francese e vittima della [[Rivoluzione francese|rivoluzione]], che diceva di essere al corrente di tanti fatti della corte di [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]]. Lo [[zar]] [[Alessandro I di Russia|Alessandro I]] volle allora conoscerla di persona e, una volta incontrata a palazzo, gli confessò di essere in realtà la contessa [[Jeanne de Saint-Rémy de Valois|Jeanne de La Motte-Valois]], la triste eroina dell'[[affare della collana]]. [[Naturalizzazione|Naturalizzata]] russa per alcuni servizi segreti resi alla diplomazia russa, Alessandro fu l'unica persona cui si confidò. Ammessa la sua colpa passata, da [[Guerre di Vandea|vandeana]] aveva seguito a lungo le eroiche bande che avevano resistito agli eserciti [[Prima Repubblica francese|repubblicani]]. Nel 1824, per ordine dell'imperatore che non concesse l'[[estradizione]] della criminale di stato chiesta dall'ambasciatore francese, fu esiliata in Crimea con un gruppo di [[Pietismo|pietisti]], stabilendosi definitivamente in una modesta casa di contadini nel piccolo villaggio di Staryj Krym. Due anni dopo, in primavera, presentendo di essere vicina alla morte, dopo aver distrutto tutte le carte e bruciato i documenti compromettenti in suo possesso, chiese agli armeni della chiesa che il suo corpo fosse seppellito con i vestiti che indossava al momento, senza essere spogliata. Per una caduta da cavallo, morì il 23 aprile 1826. Tuttavia, secondo le usanze locali, il cadavere doveva essere lavato prima della sepoltura, per cui le sue raccomandazioni non furono esaudite. Fu allora che, all'atto di pulizia della salma, si notò sulla spalla destra e sul petto il marchio a fuoco, a prova della sua reale identità. Di conseguenza, per ordine espresso del nuovo imperatore [[Nicola I di Russia|Nicola I]], i suoi effetti furono spediti nella capitale russa.<ref>{{cita web|url=https://tommasodechirico.medium.com/contessa-jeanne-de-saint-rémy-de-luz-de-la-motte-valois-il-suo-inedito-destino-ebbcd7acdf94|titolo=Contessa Jeanne de Saint-Rémy de Luz de la Motte-Valois: il suo inedito destino|data=6 gennaio 2020|accesso=15 giugno 2023}}</ref><ref>{{cita web|url=https://baronsdebode.wordpress.com/2017/06/16/1-5-3-charles-alexandre-de-bode-illustrated-descendancy/|titolo=1.5.3. Charles Alexandre de Bode – Illustrated Descendancy|data=16 giugno 2017|accesso=30 luglio 2023|lingua=fr}}</ref><ref>{{cita web|url=https://gigafox.ru/fr/abortion/demonicheskaya-shpionka-istoriya-nastoyashchei-ledi-vinter---shadowcat-zhanna/|titolo=Espion démoniaque. L'histoire de la vraie dame hiver - shadowcat|accesso=30 luglio 2023|lingua=fr}}</ref>
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