Cine Club: differenze tra le versioni
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===Australia===
L'organo nazionale delle ''Film Societies'' [[
Alcuni membri autorevoli del ''film society movement'' australiano [[Ian Klava]], [[David Stratton]], [[Michael Thornhill]], [[Frank Moorhouse]], [[Ken Quinnell]] e [[John Flaus]].
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===Italia===
Il dopoguerra italiano vide una notevole germinazione, anche se non priva di contrasti, di nuovi Cine Club su tutto il territorio nazionale, dovuti anche alla chiusura dei CineGUF, ed alla riorganizzazione di chi con loro aveva collaborato. La nascita dell''Unione Nazionale degli Studenti Universitari Italiani'', produsse i ''[[Circoli Universitari Cinematografici]]'' (CUC); mentre in ambito cattolico, su iniziativa del [[Ordine dei frati predicatori|domenicano]] padre [[Félix Morlion]] (fondatore dell'[[Università internazionale degli studi sociali Pro Deo]]'') e del [[Compagnia di Gesù|gesuita]] padre [[Angelo Arpa]], furono costituiti i ''Cineforum''<ref>Eugenio Bicocchi, ''C'era una volta il Capitol: gli anni d'oro del cineforum 1968-1983'', Reggio Emilia: Diabasis, 1999, p. 155, ISBN 88-8103-069-1</ref><ref name=fantuzzi>Intervista con padre Virginio Fantuzzi, "Il gesuita studioso di cinema che contribuì alla rilettura ed alla diffusione del neorealismo in Italia", ([http://www.radiovaticana.org/radiogiornale/ore14/2003/aprile/03_04_08.htm#padre_arpa Radio Vaticana, 3 aprile 2003] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20041115225908/http://www.radiovaticana.org/radiogiornale/ore14/2003/aprile/03_04_08.htm |data=15 novembre 2004 }})</ref>. Vi erano poi i ''Circoli del Cinema'' che non aderivano a nessuna istituzione e che si organizzarono nella ''[[Federazione Italiana Circoli del Cinema]]'' (FICC). Il sempre crescente movimento dei Cine Club, divenne presto un terreno di scontro politico, anche a causa degli appetiti dei [[Partito di massa|partiti di massa]], che vedevano nei circoli uno strumento di sottogoverno ed un modo per trovare consenso elettorale. Fu così che a partire dagli anni '50 il movimento dei circoli italiano si divise in molteplici fazioni su base ideologiche o religiose, vedendo sfumare la possibilità di una federazione unica nazionale che li rappresentasse tutti o quasi.
Pur continuando a disgregarsi, i Cine Club ottennero una organizzazione giuridica con la legge nr. 1213 del 4 novembre 1965. Ad oggi quindi, le associazioni nazionali che usufruiscono della legge nr. 153 del 1º marzo 1994 per il finanziamento dei Cine Club sono: Associazione per iniziative cinematografiche audiovisive (AICA); [[Associazione nazionale circoli cinematografici italiani]] (ANCCI); [[Cinecircoli giovanili socioculturali]] (CGS); [[Cineforum italiano]] (CINIT); [[Centro studi cinematografici]] (CSC); [[Federazione italiana dei cineclub]] (FEDIC); [[Federazione italiana dei cineforum]] (FIC); [[Federazione italiana dei circoli del cinema]] (FICC); [[Unione circoli cinematografici ARCI]] (UCCA); [[Unione italiana circoli del cinema]] (UICC)<ref name=Treccani/>.
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===Stati Uniti===
Tra il 1946 ed il 1954 la rassegna ''Art in Cinema'' veniva presentata ad un vasto pubblico nei programmi di [[cinema sperimentale]] del [[San Francisco Museum of Art]] e all'[[Università di Berkeley]]<ref>Scott MacDonald, ''Art in Cinema: Documents Toward a History of the Film Society (Wide Angle Books)''</ref>, ma i ''film d'artista'' venivano già presentati in molti incontri in molti musei statunitensi. Furono [[Amos Vogel]] e sua moglie che, ispirati dalle proiezioni organizzate da [[Maya Deren]] crearono la prima ''Film Society'' chiamata [[Cinema 16]] nel 1947. Il movimento dei Cine Club degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] rimase però molto marginale, anche a causa dell'impostazione puramente industriale del cinema americano. Non di meno questi club riuscirono a collegarsi ad una rete di altre strutture come quelle museali, ed a generare un'importante ed influente cultura cinematografica alternativa al circuito mainstream<ref name=Treccani/>.
===Svizzera===
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