Mario Merlino: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
=== La militanza in Avanguardia Nazionale ===
[[File:Battaglia di Valle Giulia Avanguardia Nazionale.jpg|thumb|Gli studenti fronteggiano le forze di polizia durante la [[Battagliabattaglia di Valle Giulia]], nella prima fila anche militanti di [[Avanguardia Nazionale]] tra cui [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]], Mario Merlino e [[Adriano Tilgher (politico)|Adriano Tilgher]].<ref>Adalberto Baldoni, ''Storia della destra, Dal postfascismo al Popolo della libertà'', Edizioni Vallecchi, 2009, Firenze, pag. 123: "Nella foto si riconoscono diversi militanti della Caravella tra cui tre dei dieci consiglieri dell'Orur (Adriano Tilgher, Mario Merlino e Pierfrancesco Di Giovanni) e poi Antonio Fiore, Guido Paglia, Stefano Delle Chiaie, Maurizio Giorgi, Roberto Palotto, Roberto Raschetti, Domenico Pilloli, Saverio Ghiacci"</ref>]] Di origine [[romagna|romagnola]], nel [[1962]] si iscrisse al [[Movimento Sociale Italiano]] militando nella storica sezione di [[Colle Oppio]], ma uscendone nel [[1965]], quando nel corso del VIII Congresso a Pescara del MSI [[Arturo Michelini]] e [[Giorgio Almirante]] votarono una mozione unitaria e Michelini con l'appoggio degli almirantiani fu riconfermato segretario.<ref>Vincenzo La Russa, Giorgio Almirante. Da Mussolini a Fini, Mursia, Milano, 2009, pag.2131-132</ref> Deluso dell'accordo tra i due leader del partito Merlino lasciò il MSI e nello stesso anno partecipò al [[convegno dell'hotel Parco dei Principi]] sulla ''guerra rivoluzionaria''.
 
Aderì al [[Centro Studi Ordine Nuovo]] di [[Pino Rauti]] per poi uscirne aderendo ad [[Avanguardia Nazionale]] di [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Stefano Delle Chiaie]] nel [[1965]] e il 1º marzo [[1968]] prese parte [[Battagliabattaglia di Valle Giulia]]. Il 16 aprile si recò in viaggio in [[Grecia]] insieme ad altri militanti di Avanguardia Nazionale e del [[FUAN-Caravella]] in occasione dell'[[Dittatura dei colonnelli|anniversario della presa del potere di colonnelli]]. Merlino fu deluso anche dalla disorganizzazione riscontrata in questo viaggio<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 66-67</ref>. In linea con il "[[Maggio francese]]" alcuni militanti di avanguardia Nazionale, inalberando una bandiera nera con la scritta {{sic|"22 Marzo"}}, pochi giorni dopo il rientro dalla [[Grecia]], organizzarono una manifestazione presso l'ambasciata francese<ref name="Massimiliano Griner 2011">Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 67</ref>. Nello stesso periodo Merlino iniziò a frequentare anche un gruppo cattolico coordinato da don [[Mario Vanini]]<ref>Giorgio Boatti, Piazza Fontana, Einaudi, 2009, Torino, pag 122</ref> per poi virare decisamente verso il mondo anarchico, ma senza mai rinnegare l'amicizia con [[Stefano Delle Chiaie (politico)|Delle Chiaie]]<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 64</ref> e la militanza nella destra<ref name="Massimiliano Griner 2011"/>.
 
=== La fondazione e la fine del Circolo anarchico "22 marzo" ===
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Si avvicinò al [[Anarchia|movimento anarchico]] frequentando inizialmente il circolo "Bakunin" a [[Roma]] dove c'era anche [[Pietro Valpreda]] giunto poco tempo prima da [[Milano]]. A seguito della scissione degli elementi più estremisti, tra cui Valpreda, aderì dall'ottobre [[1969]] al [[Circolo anarchico 22 marzo]] di cui fu tra i fondatori. Al "22 marzo" aderirono anche Olivo Della Savia e Andrea Polito (Polito era in realtà l'agente infiltrato Salvatore Ippolito)<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 68</ref>. Alcune fonti indicano lo stesso Merlino come infiltrato di Avanguardia Nazionale<ref>Mario Caprara e Gianluca Semprini, Neri!, Tascabili Newton Compton, aprile 2011, Roma, pag.244</ref>. Alle riunioni prendevano parte anche [[Anarchici della Baracca|Angelo Casile, Giovanni Aricò e Annelise Borth]]<ref>Massimiliano Griner, Piazza Fontana e il mito della strategia della tensione, Lindau, Torino, 2011, pag 69</ref>.
 
Stando a verbali e indagini dell'epoca, nonostante la fondazione del "Circolo anarchico 22 marzo", Merlino sarebbe rimasto sempre legato al mondo neo-fascista<ref name="ref_A">{{Cita libro|titolo="La strage di Stato", Edizioni Samonà e Savelli, Roma, 1971.}}</ref><ref>{{Cita testo|curatore=Commissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi|titolo=Stragi e terrorismo in Italia dal dopoguerra al 1974|pp=212-214|data=2001-04-26|accesso=2021-08-05|url=https://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/301445.pdf|formato=pdf}}</ref> ma avrebbe cercato di coniugare le spinte rivoluzionarie della destra radicale e quelle degli anarchici. Del resto, in quegli stessi anni si assiste al nascere della cosiddetta militanza "[[nazimaoista]]" che coniugava estrema destra e comunismo extraparlamentare in un'unica visione rivoluzionaria.
 
Secondo la stampa militante dell'[[estrema sinistra]] [[sinistra extraparlamentare|extraparlamentare]] di quegli anni, Merlino avrebbe creato disordini, facendo partire, durante le manifestazioni, molotov e bulloni verso gli schieramenti di polizia, ottenendo quale effetto finale sia i disordini sia il discredito della sinistra<ref name="ref_A" />. Comunque sia, il Circolo restò attivo per un tempo limitato perché praticamente si sciolse dopo l'arresto dei suoi principali membri sospettati dell'attentato su piazza Fontana (accuse poi cadute a seguito delle assoluzioni nei processi).
 
=== Le accuse per piazza Fontana ===