{{Vedi anche|Invasioni barbariche del IV secolo|Invasioni barbariche del V secolo|Storia della Gallia tardo-antica e alto-medioevale}}
Intorno alla metà del [[IV secolo]] la federazione dei Franchi fu protagonista di diverse incursioni in territorio [[Gallia|gallico]], condotte a partire dalla loro area d'insediamento presso il [[Reno (Germania)|Reno]]. Nel [[342]] furono respinti da [[Costanzo I]]. Ancora quest'ultimo, insieme a [[GiulianoFlavio (imperatore)Claudio Giuliano|Giuliano]] (allora ancora ''Cesare''), nel [[358]], li respinse a fatica e [[Ammiano Marcellino]], per la prima volta li menziona come [[Franchi Sali]]i (''Petit primum omnium francos, eos videlicet quos consuetudo salios appellavit''); i Franchi avevano occupato la [[Toxandria]], la regione tra la [[Mosa (fiume)|Mosa]] e la [[Schelda]]. Giuliano li sconfisse, lasciandoli però in possesso di quel territorio assegnandogli quella parte di [[Gallia Belgica]] in qualità di ''foederati'' dell'Impero romano, incaricati di difendere la frontiera del Reno, con l'impegno di fornire anche uomini all'esercito romano. Da questo territorio i Franchi si estesero gradualmente in gran parte della Gallia romana, continuando a contribuire alla difesa dei confini dell'Impero, ma soprattutto i Salii della Toxandria, all'inizio del [[V secolo]] cominciarono ad affermare la propria indipendenza. Stabilizzati nella Gallia centrale come ''[[foederati]]'', i Franchi furono incaricati di difendere la frontiera del [[Reno (Germania)|Reno]] contro [[Alani]], [[Suebi]] e [[Vandali]]. Con la caduta dell'[[Impero romano d'Occidente]], i Franchi si stanziarono con maggiore libertà oltre il Reno, creando due regni principali: i Franchi dell'ovest ([[Salii]]) nella valle della [[Schelda]] e i Franchi dell'est ([[Ripuari]]) presso la [[Mosella]].