Metafisica: differenze tra le versioni

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== Etimologia ==
[[File:Aristotle Altemps Inv8575.jpg|thumb|upright=0.7|[[Aristotele]], riconosciuto come il padre della «metafisica», sebbene non abbia mai utilizzato questo termine.]]
Il termine ''metafisica'' (in [[lingua greca antica|greco antico]]: μετὰ τὰ φυσικά, metà tà physikà),<ref>{{Cita web|titolo=Τὰ Μετὰ τὰ Φυσικά - Aristotle - Oxford Scholarly Editions|url= https://www.oxfordscholarlyeditions.com/display/10.1093/actrade/9780198145134.book.1/actrade-9780198145134-work-1|accesso=23 ottobre 2023|lingua=en}}</ref> deriverebbe dalla catalogazione dei libri di Aristotele nell'edizione di [[Andronico di Rodi]] ([[I secolo a.C.]]), nella quale dopo la trattazione della natura, che era la [[fisica aristotelica|fisica]] ({{polytonic|τὰ φυσικά}}), seguiva quella sulla "filosofia prima" ({{polytonic|πρώτη φιλοσοφία}}) o teoria dell'"ente in quanto ente".<ref>In greco, {{polytonic|ὂν ᾗ ὄν}}; in latino, ''ens qua ens''.</ref> Poiché questi volumi erano stati quindi collocati ''dopo'' (μετά, ''metá'') quelli sulla fisica, sia nel senso dell'ordine di pubblicazione che in quello di importanza, la metafisica sarebbe venuta a significare «le cose che stanno dopo le cose di fisica», cioè i libri successivi a quelli sulla natura.<ref name=treccanidiz>Lemma ''{{cita testo|url=http://www.treccani.it/vocabolario/metafisica/|titolo=metafisica}}'', Vocabolario on line Treccani.</ref>
EssendoIl latermine metafisica la dottrina filosofica che si occupa degli enti, conviene preliminarmente spiegare cosa si debba intendere per '''ente''' (o '''essente'''). Tale termine corrisponde, semplicemente, al participio presente del verbo essere. {{#tag:ref|Pertanto, ente (o talora essente) è "ciò che è"<ref>{{Treccani|Ente|Ente}}</ref> e non questa o quell'altra delle dimensioni in cui l'essere appare e si manifesta: dimensione fisica (una persona, un elemento della natura, un oggetto materiale) o dimensione astratta (un pensiero, un evento, un concetto). Da una parte le determinazioni della realtà empiricamente riscontrabili, dall'altra quelle immaginarie o ideali. Pertanto, come ben spiegato da Emanuele Severino nel video del 2014 "Heidegger e la metafisica"<ref>Disponibile su [[YouTube]].</ref>, le varie scienze trattano gli enti in quanto in un certo modo determinati ovvero "cose" di riferimento dell'area specifica di studio mentre la metafisica li studia in quanto enti: ad esempio la [[psicologia]] indaga la psiche in quanto psiche invece la metafisica indaga la psiche in quanto ente, oppure la [[matematica]] studia i numeri in quanto numeri (particolari oggetti matematici), invece la metafisica li ispeziona perché enti.}}
 
Poiché questi volumi erano stati quindi collocati ''dopo'' (μετά, ''metá'') quelli sulla fisica, sia nel senso dell'ordine di pubblicazione che in quello di importanza, la metafisica sarebbe venuta a significare «le cose che stanno dopo le cose di fisica», cioè i libri successivi a quelli sulla natura.<ref name=treccanidiz>Lemma ''{{cita testo|url=http://www.treccani.it/vocabolario/metafisica/|titolo=metafisica}}'', Vocabolario on line Treccani.</ref>
Il prefisso ''meta-'' assume però anche il significato di "al di là", "sopra", "oltre": in questo senso si attribuì nel pensiero arabo medioevale agli oggetti della "filosofia prima" un valore di trascendenza e di superiorità rispetto agli oggetti della fisica [[sublunare]]. Allora, da titolo che designava i testi collocati dopo quelli di fisica, il termine ''metafisica'' sarebbe divenuto il nome di una parte della filosofia.<ref>Mutò anche genere, da neutro plurale (così, ad esempio, il latino ''metaphysica'' in [[Severino Boezio|Boezio]]) a femminile singolare, come nella versione di [[Averroè]] e nella successiva terminologia [[Scolastica (filosofia)|scolastica]] (voce {{cita testo|url=http://www.treccani.it/vocabolario/metafisica/|titolo=''Metafisica''}} nel ''Vocabolario Treccani'').</ref>
 
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== I fondamenti della metafisica ==
=== Premessa ===
Essendo la metafisica la dottrina filosofica che si occupa degli enti, conviene preliminarmente spiegare cosa si debba intendere per '''ente''' (o '''essente'''). Tale termine corrisponde, semplicemente, al participio presente del verbo essere. Pertanto, ente è "ciò che è"<ref>{{Treccani|Ente|Ente}}</ref> e non questa o quell'altra delle dimensioni in cui l'essere appare e si manifesta: dimensione fisica (una persona, un elemento della natura, un oggetto materiale) o dimensione astratta (un pensiero, un evento, un concetto). Da una parte le determinazioni della realtà empiricamente riscontrabili, dall'altra quelle immaginarie o ideali. Pertanto, come ben spiegato da Emanuele Severino nel video del 2014 "Heidegger e la metafisica"<ref>Disponibile su [[YouTube]].</ref>, le varie scienze trattano gli enti in quanto in un certo modo determinati ovvero "cose" di riferimento dell'area specifica di studio mentre la metafisica li studia in quanto enti: ad esempio la [[psicologia]] indaga la psiche in quanto psiche invece la metafisica indaga la psiche in quanto ente, oppure la [[matematica]] studia i numeri in quanto numeri (particolari oggetti matematici), invece la metafisica li ispeziona perché enti.
 
[[File:Savelli-metafisica.jpg|thumb|upright=1.1|''Metafisica'', di [[Edmondo Savelli]], riconducibile alla corrente dell'[[pittura metafisica|omonima pittura]]]]
Uno degli intenti di questa disciplina consiste nello studio dei principi primi sotto il profilo [[qualità (filosofia)|qualitativo]], a differenza della [[matematica]] che ne studia la [[quantità (filosofia)|quantità]], o della [[fisica]] che ne studia l'aspetto naturale.<ref>Varzi, ''op. cit.''</ref> Lo scopo ultimo è quindi la [[verità]] in sé stessa.<ref>«Il fine della scienza teoretica è la verità» (Aristotele, ''Metafisica'', A, 1, 993 b).</ref>