Giuseppe Biancani: differenze tra le versioni

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Nella sua opera ''Aristotelis loca mathematica ex universis ipsius operibus collecta et explicata'', pubblicata a Bologna nel 1615, Biancani raccolse e illustrò tutti i luoghi matematici delle opere aristoteliche. Biancani vi discuteva anche gli studi di [[Archimede]] [[sui corpi galleggianti]]. Il lavoro fu colpito da [[censura]] quando fu sottoposto alla [[revisione paritaria]], una pratica comune fra i gesuiti. Il recensore, Giovanni Camerota, scrisse: "Non sembra né appropriato né utile che i libri dei nostri membri contengano le idee di [[Galileo Galilei]], specialmente quando sono contrarie ad Aristotele."
 
Biancani scrisse il suo ''Sphaera mundi, seu cosmographia demonstrativa, ac facili methodo tradita'' nel 1615. Tuttavia l'opera non fu pubblicata fino al 1619, dopo il Decreto della [[Congregazione dell'Indice dei libri proibiti|Congregazione dell'Indice]] del 1616. Dall'opera di Biancani appare un suo spiccato orientamento a far proprie molte delle teorie di Tycho Brahe, congiunto a una precisa tendenza ad accogliere insegnamenti di carattere fortemente innovativo rispetto alla [[Filosofia della natura|filosofia naturale]] aristotelica, in particolare alcuni di Galileo e Copernico.<ref>Afferma il BIANCANI (''Sphaera'', p. 413): «Astronomiam maxime exemplo Tichonis promovere oportet adhibitis scilicet magnis et exquitis instrumentis, assiduas observationes peragere, easque cum antiquorum observationibus conferre»; (''Clarorum, in Aristotelis'', p. 62): «Ticho Brahe Baro Danus, verus Astronomiae instaurator». Il giudizio del Biancani su Copernico coincideva, almeno su di un principio essenziale, con quello di [[Giovanni Antonio Magini]]. Il gesuita afferma infatti (''Sphaera'', p. 397): «Nicolaus Copernicus, qui praeter absurdam hypothesim de motu terrae eximius est astronumus».</ref>
 
L'opera offre un compendio delle scoperte fatte da [[Tycho Brahe]], [[Johannes Kepler]], Galileo, [[Niccolò Copernico|Copernico]] e altri scienziati. La censura delle opere copernicane influenzò la redazione della ''Sphaera mundi''. "Ma che questa opinione [l’eliocentrismo] sia falsa", scrive Biancani, discutendo le teorie di Copernico e Keplero, "e debba essere rigettata (anche se supportata da migliori dimostrazioni ed argomenti) è diventato tuttavia molto più certo in questi giorni, in cui è stata condannata dalle autorità della Chiesa in quanto contraria alla [[Bibbia|Sacra Scrittura]]." (''Sphaera'', IV, 37).
 
Dalle opere di Biancani appare un suo spiccato orientamento a far proprie molte delle teorie di Tycho Brahe, congiunto a una precisa tendenza ad accogliere insegnamenti di carattere fortemente innovativo rispetto alla filosofia naturale aristotelica, in particolare alcuni di Galileo e Copernico.<ref>Afferma il BIANCANI (''Sphaera'', p. 413): «Astronomiam maxime exemplo Tichonis promovere oportet adhibitis scilicet magnis et exquitis instrumentis, assiduas observationes peragere, easque cum antiquorum observationibus conferre»; (''Clarorum, in Aristotelis'', p. 62): «Ticho Brahe Baro Danus, verus Astronomiae instaurator». Il giudizio del Biancani su Copernico coincideva, almeno su di un principio essenziale, con quello di [[Giovanni Antonio Magini]]. Il gesuita afferma infatti (''Sphaera'', p. 397): «Nicolaus Copernicus, qui praeter absurdam hypothesim de motu terrae eximius est astronumus».</ref>
 
Oltre a un approfondito studio del fenomeno dell'[[eco]] e appunti di [[matematica]] e [[geografia]], l'opera di Biancani includeva anche una mappa lunare. La mappa di Biancani non fu elaborata a sostegno delle nuove idee copernicane, bensì di quelle della cosmologia geocentrica tradizionale e del pensiero aristotelico. Biancani non era d'accordo con Galileo, che credeva nell'esistenza delle [[Montes lunari|montagne lunari]]. In una lettera del 1611 a [[Christoph Grienberger]] (da cui prende il nome il [[cratere Gruemberger]]), Biancani espose chiaramente la certezza che non potevano esserci montagne sulla luna.<ref>{{Cita web|url = http://www.coelum.com/calanca/selenografia_parte_2.htm|titolo = La Luna nell’immaginario secentesco|autore = [[Rodolfo Calanca]]|accesso = 8 agosto 2018|dataarchivio = 20 settembre 2005|urlarchivio = https://web.archive.org/web/20050920035719/http://www.coelum.com/calanca/selenografia_parte_2.htm|urlmorto = sì}}</ref>