Amadeo Bordiga: differenze tra le versioni

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Portatore di una visione del [[comunismo]] di impostazione [[Marxismo|marxista]] ma svincolata da contaminazioni totalitarie di stampo [[Stalinismo|stalinista]], fu critico verso molte posizioni [[Bolscevismo|bolsceviche]] oltreché sulla filosofia del [[materialismo dialettico]] (presupposto inevitabile dell'[[ateismo]] [[Filosofia marxista|filosofico in ambito comunista]]). Bordiga fu a capo della principale corrente (quella degli ''astensionisti'' del [[Partito Socialista Italiano|PSI]]) che portò alla [[I Congresso del Partito Comunista d'Italia|fondazione del Partito Comunista d'Italia]] dopo la scissione avvenuta al [[XVII Congresso del Partito Socialista Italiano|Congresso di Livorno]] del PSI nel [[1921]]. Da militante rivoluzionario, lottò apertamente contro l'egemonia [[Stalin|stalinista]] nella [[Comintern|Terza Internazionale]] e "''contro le degenerazioni del movimento rivoluzionario mondiale''".<ref>{{Cita web|url=https://www.quinterna.org/archivio/1952_1970/intervista_bordiga.htm|titolo=Una intervista ad Amadeo Bordiga|sito=www.quinterna.org|accesso=2023-08-22}}</ref>"
 
==Biografia==
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Allo scoppio della [[prima guerra mondiale|guerra]], nel 1914, si distinse per la sua campagna rigorosamente [[Antimilitarismo|antimilitarista]]. Nel 1915 fu chiamato alle armi e dovette sospendere l'attività aperta contro la guerra. Esonerato dal servizio attivo per grave [[miopia]], riprese l'attività politica presentando nel partito, nel 1917, una mozione contro la formula ambigua e fuorviante di "né aderire né sabotare". Destò grande sorpresa fra i dirigenti del partito il risultato della votazione: 14.000 voti per la mozione della Sinistra e 17.000 per quella degli altri raggruppamenti. Nell'agosto del 1917 Bordiga fu l'animatore della "Frazione Intransigente Rivoluzionaria", della quale scrisse le tesi politiche, fatte accettare quasi all'unanimità al seguente congresso della [[Federazione Giovanile Socialista Italiana|Federazione Giovanile]].
 
Allo scoppio della [[Rivoluzione d'ottobre]] nell'ottobre del 1917, aderì al movimento comunista internazionale e formò la "[[Sinistra Comunista Italiana|Frazione Comunista Astensionista]]" all'interno del PSI. Al congresso socialista di [[Bologna]] del 1919 Amadeo Bordiga, aderente ai principi della Rivoluzione d'ottobre, in cui vedeva la corretta rotta che avrebbe dovuto seguire il [[Partito Socialista Italiano]], propose di cambiare il nome del partito con quello di "Partito Comunista" e di espellerne i moderati "''socialisti riformisti''" di [[Filippo Turati]]. Infatti Bordiga, convinto dell'incompatibilità tra [[socialismo]] ed [[Elezione|elettoralismo]], riteneva che "''il proletariato poteva davvero impadronirsi del potere politico solo strappandolo alla minoranza capitalista con la lotta armata, con l'azione rivoluzionaria''",<ref>[[Roberto Vivarelli]], ''Storia delle origini del fascismo'', volume II, Il Mulino, 2012, p. 224</ref>, e pertanto il partito non avrebbe nemmeno dovuto partecipare alle elezioni. La sua corrente fu definita "''comunista astensionista''".<ref>G. Candeloro, ''op. cit.'', pp. 298-300.</ref>.
 
Fu questa corrente, alla quale si affiancò quella [[Torino|torinese]] de ''[[L'Ordine Nuovo]]'' di [[Antonio Gramsci]] e [[Palmiro Togliatti]], a uscire dal PSI a [[Livorno]] nel gennaio 1921 per formare il [[Partito Comunista d'Italia]] (Pcd'I). Era l'epilogo di una lunga divisione interna ai socialisti, che fin dal 1919 si erano trovati nel dilemma se accettare o meno interamente le condizioni poste da [[Lenin]] per entrare nella Terza Internazionale.
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Bordiga fu eletto nel [[Comitato centrale]] del Pcd'I e vi rimase fino al suo arresto nel [[1923]]. Nel giugno egli e gli altri dirigenti arrestati vennero sostituiti alla direzione del partito per ordini di [[Mosca (Russia)|Mosca]]. Assolto al processo, rifiutò di entrare nel comitato esecutivo. Nel 1926 partecipò al Congresso clandestino di [[Lione]], dove la Sinistra fu messa in minoranza dai centristi allineati a Mosca (Gramsci, Togliatti, [[Umberto Terracini|Terracini]], tra gli altri, si erano schierati con il campo che si stava delineando come [[Stalinismo|stalinista]]) con vari espedienti, nonostante disponesse ancora della stragrande maggioranza dei voti congressuali.
 
Subito dopo il Congresso di Lione, in cui furono presentate le ultime tesi che la Sinistra Comunista poté scrivere in difesa dell'Internazionale, Bordiga partecipò al VI Esecutivo allargato dell'[[Internazionale Comunista|IC]], dove tentò per l'ultima volta di intervenire in difesa dei principii fondanti di quello che doveva essere il partito mondiale. Nello stesso anno fu arrestato e inviato al confino nell'[[isola di Ustica]], dove con [[Antonio Gramsci|Gramsci]] contribuì a organizzare la vita dei prigionieri, tra i quali [[Giuseppe Scalarini]] e i [[fratelli Rosselli]].<ref>{{cita web | url = https://www.repubblica.it/sapori/2019/08/06/news/itinerari_gastronomici_sicilia_ustica-231836254/ | titolo = Lontani dal mondo, nel blu di Ustica | autore = Martina Liverani | data = 6 agosto 2019 | via = [https://archive.today/20200510201945/https://www.guidasicilia.it/rubrica/lontani-dal-mondo-nel-blu-di-ustica/3009332 archive.is] | urlarchivio = https://archive.today/20200510193154/https://www.repubblica.it/sapori/2019/08/06/news/itinerari_gastronomici_sicilia_ustica-231836254/?refresh_ce | dataarchivio = 10 maggio 2020 | urlmorto = no | accesso = 10 maggio 2020}}</ref> Al rilascio fu sempre più emarginato dall'attività politica, finché il 20 marzo 1930 venne espulso per aver difeso [[Lev Trockij]], nonostante le divergenze con lui.<ref>"Risoluzione per la espulsione di Amadeo Bordiga" da ''Lo Stato Operaio'' del 3 marzo 1930, [http://www.avantibarbari.it/news.php?sez_id=5&news_id=33 Avanti Barbari!] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20121102143441/http://www.avantibarbari.it/news.php?sez_id=5&news_id=33 |data=2 novembre 2012 }}</ref>. Per diversi anni non poté più svolgere politica attiva, controllato notte e giorno dalla polizia [[Fascismo|fascista]].
 
===Il rapporto con Gramsci===