William Adams: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
mNessun oggetto della modifica
VicBur (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 17:
|Nazionalità = inglese
|PostNazionalità = , ritenuto il primo britannico ad aver raggiunto il [[Giappone]]
|Immagine = William-Adams-before-Shogun-Tokugawa-Ieyasu.png
[[File:|Didascalia = William-Adams-before-Shogun-Tokugawa-Ieyasu.png|thumb|William Adams incontra Ieyasu Tokugawa, qui erroneamente indicato come "L'Imperatore"]]
}}
 
[[File: William-Adams-before-Shogun-Tokugawa-Ieyasu.png|thumb|William Adams incontra Ieyasu Tokugawa, qui erroneamente indicato come "L'Imperatore"]]
Giunto in Giappone poco prima della [[battaglia di Sekigahara]], divenne grazie alla sua abilità diplomatica un consigliere fidato prima di [[Tokugawa Ieyasu]] e poi di suo figlio [[Tokugawa Hidetada|Hidetada]], contribuendo alla creazione di rapporti commerciali con le nazioni protestanti europee che, tra le altre cose, assicurarono ai [[Repubblica delle Sette Province Unite|Paesi Bassi]] il monopolio commerciale con il Giappone anche dopo la chiusura del Paese ai rapporti con il mondo esterno (il ''[[sakoku]]'').
Riga 72 ⟶ 73:
 
== L'arrivo della Compagnia delle Indie ==
[[File:Dutch-Japanese trading pass 1609.jpg|thumb|left|Il lasciapassare olandese per il Giappone firmato da [[Tokugawa Ieyasu]]. Il testo recita: «Alle navi olandesi è fatta autorizzazione di approdare in Giappone e di sbarcare a terra qualora necessario, senza alcuna limitazione. Tale editto entra in vigore da subito, e inoltre agli olandesi è consentito viaggiare liberamente attraverso il Giappone. Nessun atto ostile nei loro riguardi, come già accaduto in passato, sarà tollerato» – datato 24 agosto 1609.]]
Nello stesso anno, il 1604, in cui Adams iniziava la costruzione delle navi occidentali per conto di Ieyasu, lo shogun inviò il comandante della ''Liefte'', [[Jacob Quaeckernaeck]], a [[Pattani]] a bordo di una [[nave shuinsen]] per prendere contatto con la Compagnia Olandese delle Indie Orientali, che vi si era stabilita nel 1602 impiantandovi una propria filiale, il tutto al fine di rompere il monopolio portoghese sul Giappone e in questo modo infliggere un duro colpo al proselitismo religioso dei missionari.