Tabella pivot: differenze tra le versioni

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Una tabella pivot può descrivere un numero anche molto elevato di variabili, dette caratteristiche o dimensioni di analisi: in parole più semplici la tabella sorgente su cui viene calcolata la tabella pivot, può avere un numero alto di righe e di colonne. Per poter generare una tabella pivot, la tabella sorgente deve essere formattata secondo alcune semplici regole: ogni cella della prima riga della tabella pivot deve contenere un nome testuale per la colonna sottostante (detto etichetta di colonna o intestazione di campo), non devono esserci colonne prive della intestazione, non devono esserci righe o colonne con tutte le celle vuote (prive di valori), i valori presenti nelle celle di ciascuna colonna devono essere tra loro omogenei (stesso comune formato di cella tipo: numero, data, valuta, testo) perché poi nel pivot sono oggetto di operazioni matematiche o raggruppamenti di valori che chiaramente non sono possibili fra celle di tipo diverso. La formattazione della tabella sorgente e la creazione/aggiornamento della tabella pivot, se è un'attività svolta di frequente senza importanti variazioni, può essere resa veloce ed automatica registrando una macro.
{{Vedi anche|Macro (informatica)}}
 
La tabella pivot è divisa in quattro aree, ciascuna contenente molteplici variabili (intestazioni di una colonna-campo della tabella sorgente): una per le righe del pivot, una per le colonne, una per il contenuto della tabella (area valori o area dati). Le restanti variabili sono visualizzate in un'area esterna alla tabella, detta area filtri, in cui sono presenti uno o più campi della tabella sorgente, ma che potrebbe pure non essere presente e attivata in una determinata tabella pivot. Per i valori di ciascuna variabile di riga, colonna o dell'area filtri è possibile creare dei filtri di visualizzazione che escludono dal calcolo valori singoli o intervalli di valori; ed è possibile raggruppare i valori filtrati evidenziando il relativo subtotale.
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La relazione fra due oggetti può essere uno-a-uno, uno-a-molti, molti-a-molti: tale cardinalità degli insiemi può essere modellata in uno schema entità-relazione. Le variabili di una tabella pivot hanno una relazione molti-a-molti, vale a dire che sono ''indipendenti'' e, se rappresentate in un grafico, ortogonali.
 
{{Vedi anche|Modello E-R}}
 
Variabili che presentano un legame uno-a-uno (ad esempio "studente" e "matricola studente") sono in pratica due nomi assegnati alla stessa variabile. Se le variabili hanno un legame uno-a molti (ad esempio "corso di laurea" e "studente"), si ha un'unica variabile raccolta in gruppi (variabile "studente" i cui valori sono raccolti in tanti gruppi quanti sono i valori della variabile "corso di laurea").