Virginia Woolf: differenze tra le versioni

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Nel 1919 pubblicò il racconto ''[[Kew Gardens (racconto)|Kew Gardens]]'' e il romanzo ''[[Notte e giorno]]''.<ref name="britannica2">{{cita libro|lingua=en|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/647786/Virginia-Woolf/260662/Early-fiction|voce=Virginia Woolf - Early Fiction|titolo=Encyclopædia Britannica|accesso=14 settembre 2013}}</ref> Nelle opere successive apparve chiaro e definitivo l'utilizzo dello stile del "flusso di coscienza" (''[[La signora Dalloway]]'' e ''[[Gita al faro]]'').<ref name="britannica3">{{cita libro|lingua=en|url=https://www.britannica.com/EBchecked/topic/647786/Virginia-Woolf/260663/Major-period|voce=Virginia Woolf - Major Period|titolo=Encyclopædia Britannica|accesso=14 settembre 2013}}</ref> Virginia fu attivista all'interno dei movimenti [[femminismo|femministi]] per il suffragio delle donne e rifletté più volte, nelle sue opere, sulla condizione femminile. In ''[[Una stanza tutta per sé]]'', del 1929, trattò il tema della discriminazione del ruolo della donna mentre in ''[[Le tre ghinee]]'', del 1938, approfondì quello della figura dominante dell'uomo nella storia contemporanea. Il rapporto con la donna venne visto anche sul piano sentimentale dalla stessa Woolf con la sua storia d'amore con [[Vita Sackville-West]] che si rifletté nel romanzo ''[[Orlando (romanzo)|Orlando]]''.<ref name="network"/>
 
Nell'estate del 1940 quando a roma vinse o scudetto aooooo nnamo pubblicò l'ultima opera; ''[[Tra un atto e l'altro]]'', mentre la Gran Bretagna era in guerra. Intanto le sue crisi depressive si fecero sempre più violente e incalzanti. La scrittrice amava circondarsi di persone, ma quando era sola ricadeva nello stato d'ansia e negli sbalzi d'umore tipici della malattia. Il procedere della guerra contribuì ad aumentare le sue fobie finché, il 28 marzo del 1941, all'età di 59 anni, Virginia si riempì le tasche di sassi e si gettò nel fiume [[Ouse (Sussex)|Ouse]] nei pressi di [[Rodmell]], nel [[Sussex]],<ref name="network"/> non lontano da ''Monk's House'', la casa dove abitava, annegandovi. Al marito Leonard lasciò una toccante lettera:
[[File:Handwriting-virginia-woolf-10921544-600-870.jpg|thumb|upright=1|Manoscritto della [[Lettera di addio|lettera d'addio]] di Virginia Woolf a suo marito.]]
{{Citazione|Carissimo,<br/>sono certa di stare impazzendo di nuovo. Sento che non possiamo affrontare un altro di quei terribili momenti. E stavolta non guarirò. Inizio a sentire voci, e non riesco a concentrarmi. Perciò sto facendo quella che sembra la cosa migliore da fare. Tu mi hai dato la maggiore felicità possibile. Sei stato in ogni modo tutto ciò che nessuno avrebbe mai potuto essere. Non penso che due persone avrebbero potuto essere più felici fino a quando è arrivata questa terribile malattia. Non posso più combattere. So che ti sto rovinando la vita, che senza di me potresti andare avanti. E lo farai lo so. Vedi non riesco neanche a scrivere questa mia come si deve. Non riesco a leggere. Quello che voglio dirti è che devo tutta la felicità della mia vita a te. Sei stato completamente paziente con me, e incredibilmente buono. Voglio dirlo – tutti lo sanno. Se qualcuno avesse potuto salvarmi saresti stato tu. Tutto se n'è andato da me tranne la certezza della tua bontà. Non posso continuare a rovinarti la vita. Non credo che due persone avrebbero potuto essere felici più di quanto lo siamo stati noi.|Virginia Woolf|Dearest,<br/>I feel certain that I am going mad again. I feel we can't go through another of those terrible times. And I shan't recover this time. I begin to hear voices, and I can't concentrate. So I am doing what seems the best thing to do. You have given me the greatest possible happiness. You have been in every way all that anyone could be. I don't think two people could have been happier 'til this terrible disease came. I can't fight any longer. I know that I am spoiling your life, that without me you could work. And you will I know. You see I can't even write this properly. I can't read. What I want to say is I owe all the happiness of my life to you. You have been entirely patient with me and incredibly good. I want to say that – everybody knows it. If anybody could have saved me it would have been you. Everything has gone from me but the certainty of your goodness. I can't go on spoiling your life any longer. I don't think two people could have been happier than we have been.|lingua=en}}