Jacqueline Pascal: differenze tra le versioni

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Riprese a scrivere per celebrare il miracolo della Sainte-Épine che vide per protagonista sua nipote Marguerite Périer.
All'interno dell'abbazia le furono affidati alcuni incarichi: la cura delle postulanti (1655), l'educazione dei fanciulli (1657), il sottopriorato (1659).
Si oppose con veemenza al tentativo di [[Luigi XIV]] di imporre l'assenso delle monache alle bolle papali di condanna del [[giansenismo]], in particolare alla bolla di [[Papa Alessandro VII|Alessandro VII]] nel 1661, e si rifiutò di scendere a compromessi. Dopo che il teologo del giansenismo [[Antoine Arnauld (teologo)|Antoine Arnauld]] aveva firmato il documento, Jacqueline gli scrisse una lettera, in cui si trova la famosa frase: ''«Puisque les évêques ont des courages de filles, les filles doivent avoir des courages d’évêqued’évêques»'' (''«Poiché i vescovi hanno un coraggio da ragazza, le ragazze devono avere un coraggio da vescovo»'')<ref name=":0" />. Tuttavia, finì per essere costretta a firmare. Questo colpo, però, affrettò la sua morte, avvenuta a Parigi il 4 ottobre 1661, lo stesso giorno in cui compì 36 anni<ref name=":0" />.
 
== Opere ==