Assistente sociale: differenze tra le versioni

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Con l'approvazione della legge 17 luglio 1890 n. 6972 (detta "legge Crispi" dal suo promotore [[Francesco Crispi]]) si accentuò notevolmente l'intervento dello Stato nella vita delle opere pie che divennero in seguito a ciò "Istituzioni di pubblica assistenza e beneficenza" (IPAB). Inoltre fu istituito il cd. "domicilio di soccorso" che stabiliva, nel caso di cambio di residenza, quale tra i due comuni di residenza e di origine dell'interessato sia tenuto a prestare l'assistenza.
 
Quando lo Stato assunse le funzioni relative all'assistenza pubblica, in Europa già sul finire del XIX secolo, e in Italia nel primo dopoguerra, si delineodelineò la possibilità di introdurre delle prove selettive ai fini dell'accesso e della conclusione dei cicli di studi. «A questa necessità fa fronte il Partito Nazionale Fascista che nel 1928, con la collaborazione della Confederazione dell'Industria, istituisce presso Gregorio al Celio in Roma la prima scuola per assistenti sociali di fabbrica con lo scopo di preparare tecnicamente e spiritualmente il personale femminile che è chiamato a svolgere nelle fabbriche una delicata opera di assistenza sociale ai lavoratori»<ref>Terranova F., (1975) Il potere assistenziale, Roma, Editori riuniti, p. 96</ref>.
 
Risulta che, oltre a Gregorio al Celio, un'altra scuola fu operativa per breve tempo organizzato dall'Istituto italiano per l'assistenza sociale a Milano in via Piatti, 4 diretta da Paolina Tarugi<ref>Salomon A., Die Ausbildung zum sozialen Beruf, Berlin, C.H.Verlang, 1927, p. 303; Fiorentino E. (1954) Note sul problema del personale tecnico per l'assistenza, ''Assistenza oggi'', 4, pp. 56-61, p. 57</ref> svolgendo il servizio sociale «a favore delle donne dei combattenti che erano state assunte al lavoro nei posti lasciati liberi dagli uomini sotto le armi»<ref>Zanolli R., Storia del servizio sociale aziendale in Italia e all'estero, “Incontriamoci”, 1958, p. 6</ref>.